La Toscana che affaccia sul mar Tirreno è, nel concreto, un mosaico di territori dove è possibile riscontrare la presenza di suoli calcarei, vulcanici, argillosi, sabbiosi o ancora di terreni di depositi fluviali e marini. Lo studio e l’analisi di questi rappresentano, a ragion veduta, il migliore strumento a disposizione dei produttori nell’ambito della scelta dei vitigni da impiegare. Si pensi che qui, gli ormai celebri vitigni internazionali riescono ormai ogni vendemmia a raggiungere la piena maturazione (nonostante, a dire il vero, sia ormai conclamata la tendenza verso una fallita ciclicità delle stagioni climatiche) e a elargire quelle componenti vuoi speziate, vuoi fruttate, vuoi minerali, comunque di estrema eleganza e ottima longevità.
Caiarossa si colloca in Val di Cecina, a Riparbella, a pochissimi chilometri dal mare e “non può” che annoverare una proprietà olandese (Eric Albada Jelgersma), il cui fulcro delle attenzioni si riversa in châteaux bordolesi, quali Chateau du Tertre e Chateau Giscours. Le vigne sono rigorosamente coltivate a regime biodinamico e ospitano, a parte il Sangiovese, numerose varietà internazionali che per l’appunto vanno dal Cabernet al Petit Verdot, dal Viognier al Petit Manseng.
Intenso e quasi pungente nello sviluppo degli aromi che hanno tratti piacevolmente balsamici. Si esprime ancora più compiutamente al palato, dove offre un frutto di calibrata maturità, tannini finissimi e saporiti, una dinamica alquanto trascinante e persistente.
Profumi limpidi e invitanti di ginestra ed albicocca, gusto di vibrante energia, energico ma proporzionato. La viva corrente minerale è perfettamente integrata ai toni maturi e floreali del lunghissimo finale salino.