Elisa Bertaglia sarà alla Galerie MZ di Augsburg con la mostra “Cendriers”, a cura di Martin Ziegelmayr, con un testo di Carmen Roll. L’esposizione, in programma dal 28 marzo al 24 aprile 2019, nasce dalla collaborazione ormai consolidata tra la giovane artista italiana e la galleria tedesca, avviata nel 2014 con una prima personale.
Elisa Bertaglia, Cendriers 7 (particolare), 2018. Carboncino e grafite su carta, 240×123 cm circa.
Il titolo della mostra è tratto dal romanzo “Mes Cendriers” (I miei portacenere) di Florence Delay, pubblicato nel 2010. “Attraverso una scrittura puntuale, raffinata e vivida” dichiara Elisa Bertaglia “Florence Deley crea un complesso autoritratto, ottenuto dalla minuziosa descrizione della sua sterminata collezione di portacenere, della loro funzione e del loro contenuto. Nelle sue parole i cendriers diventano parte per il tutto, metonimici simulacri del ritratto stesso della scrittrice”.
Elisa Bertaglia, Cendriers 3 (particolare), 2018. Olio, carboncino e grafite su tela. 120×85 cm.
In esposizione, le opere della serie inedita “Cendriers” realizzate nel corso del 2018. Richiamando nella tecnica a carboncino e grafite l’elemento della cenere, Elisa Bertaglia affronta, attraverso il suo peculiare linguaggio simbolico e onirico, le tematiche proprie della sua poetica: la metamorfosi, la Natura, la crisi del compendio dei rituali di passaggio e crescita nella società contemporanea, l’indagine della soglia (intesa non come attraversamento, ma come luogo proprio dell’intimità e della trasformazione interiore).
Elisa Bertaglia, Cendriers 2 (particolare), 2018. Carboncino e grafite su fogli trasparenti di poliestere sovrapposti. 30×23 cm.
“Sembra” scrive Carmen Roll “che tutte le connotazioni temporali e spaziali del mondo siano state rimosse e l’artista abbia intrapreso un percorso di interiorità verso una forma primordiale o di base, che si ripete in diverse varianti. Come immagini simboliche di un archetipo, le rappresentazioni di Bertaglia emergono dall’inconscio, come un sogno o una visione, un limbo, senza inizio né fine, senza azione”.
Elisa Bertaglia, Cendriers 1, 2018. Carboncino e grafite su fogli trasparenti di poliestere sovrapposti. 30×23 cm.
Il percorso della mostra comprende tre grandi disegni realizzati su carte giapponesi che scendono leggere da canne di bambù appese al soffitto, una selezione di dipinti su tela di medio formato e alcuni piccoli disegni su fogli trasparenti sovrapposti. La ricerca e la sperimentazione dei materiali hanno portato Elisa Bertaglia a lavorare nell’ultimo anno su nuovi tipi di carta e a riprendere l’utilizzo della tela come supporto. Le opere esposte, caratterizzate da un disegno fitto ed evanescente, rappresentano intarsi di vegetazione e foglie, grovigli di rami in cui sono imbrigliati corpi di bambine in età preadolescenziale. Nude tra il fogliame, inermi e sospese, giacciono in un clima di attesa senza fine. Attraverso una progressiva riduzione delle cromie, i dipinti e i disegni sembrano risolversi in monocromi, dove la varietà di neri e grigi, data dall’intreccio fitto dei segni grafici, viene arricchita dal colore avorio del supporto e dalla pittoricità ottenuta attraverso le sovrapposizioni e le morbide trasparenze delle carte.
a cura di Martin Ziegelmayr
Testo di Carmen Roll
Galerie MZ
Peutingerstraße 16
Augsburg (Germania)