Perrier-Jouët è una Maison profondamente influenzata dall’amore dei suoi fondatori per la natura e per l’arte. Fondata nel 1811 a Epernay, è conosciuta per i suoi champagne floreali e complessi, oltre che per una lunga tradizione di artigianalità ottenuta grazie al lavoro di soli otto Chef de Cave sin dalla sua fondazione.
La Cuvée Belle Epoque è una vera icona, Champagne elegante, creato con le uve dei migliori vigneti della Maison solo nelle annate perfette, una combinazione di grazia ed eleganza, delicatezza e vivacità, insieme a una bella struttura. La nuova Chef de Cave Séverine Frerson l’associa a un’orchidea bianca, il suo fiore preferito: “La Belle Epoque si distingue per la sua armonia” ci dice Séverine , “armonia nelle proporzioni che combinano Chardonnay e Pinot Noir in parti quasi uguali, ma anche armonia nel tempo. Questa è una cuvée maestosa che maturando mantiene il suo stile e la sua filosofia”.
La prima Cuvée Belle Epoque fu realizzata con l’annata 1964, riconoscibile per la sua bottiglia decorata con i famosi anemoni bianchi giapponesi creati per la Maison dal maestro dell’Art Nouveau Emile Gallé nel 1902.
L’annata 2013 fu caratterizzata da un inverno freddo e da una primavera fresca e asciutta che portarono le viti a fiorire nei primi giorni di luglio, più di due settimane dopo rispetto alla media. Dopo un’estate asciutta e soleggiata anche se colpita da diversi violenti temporali, settembre portò un clima favorevole fino alla vendemmia, iniziata il 30 settembre. Le uve raggiunsero piena maturità̀ con un buon equilibrio tra alcool e acidità̀, dando al vino finezza, carattere.
All’olfatto bouquet floreale di tiglio, aromi di frutta bianca fresca, mela e pera, sentori agrumati di pompelmo, note speziate di zenzero, pepe rosa e nero, completato da deliziose note di miele. Al palato è complesso, con una bella freschezza, di grande precisione, dalla texture ricca e profonda con una bella vivacità, verticalità e tensione, stile Perrier-Jouët. Evidente la mineralità in varie sfaccettature dalla nota crayeuse, alla pietra focaia e alla grafite. Finale lungo con la presenza della nota iodata proveniente dallo Chardonnay, raccolto a maturità ottimale tra acidità e zucchero. Vintage, differente, delicato, si sente la mano femminile e l’annata fresca.
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