Hotel Scenario, un nuovissimo esclusivo boutique hotel al centro Roma, situato in una zona tra il Pantheon, largo di Torre Argentina e piazza Venezia: perfetto per i viaggiatori che vogliono vivere un’atmosfera autentica e nello stesso tempo contemporanea nella Città Eterna.
Piccolo fiore all’occhiello dell’Hotel Scenario è la terrazza posta all’ultimo piano che verrà ufficialmente inaugurata nella stagione primaverile 2020. Con solo dieci posti a sedere, è uno spazio immerso in una rigogliosa vegetazione tipica della macchia mediterranea, che si affaccia sui tetti dei palazzi circostanti.
Giorgio Baldari
Dal piano terra si accede al cortile di Scenario che è stato trasformato in una piccola sala attraverso la quale si entra nel ristorante Archivolto. È qui che lo chef Giorgio Baldari accoglie i suoi ospiti in quelle che, un tempo, erano le stalle del palazzo. Solo venti i posti a sedere in un ambiente minimal, tra le pareti ruvide e gli alti soffitti in legno, i mobili in acciaio e un lungo arco di vetro riflettente, dove gustare una cucina creativa ispirata un po’ alle nonne e un po’ ai viaggi.
Il nome Archivolto indica l’ornamento che corona la parte superiore di un arco, il “volto dell’arco”. Al contempo, l’archivolto è un volto che ricorda una maschera: da qui la liaison con l’Hotel Scenario, il cui nome richiama lo spettacolo teatrale.
“Vorrei esprimere il concetto di una cucina fatta di ingredienti di qualità, subito riconoscibili nel loro stato naturale, serviti in una forma tangibile priva di orpelli”, dichiara Giorgio Baldari, di origine romana e formazione internazionale. Da qui la scelta di utilizzare solo pentole in terracotta di diverse misure, appositamente realizzate dall’artigiano abruzzese Stefano Di Ciano di Taddeo Terracotta, che conservano i profumi delle pietanze ed evocano il ricordo di una tradizione antica e rurale.
Midollo
Il maritozzo e la coda
La piovra
La Fornara 2.0
Eccoci alla cucina: in primis il Midollo, ossa di midollo alla griglia con briciole di pane al prezzemolo, salsa porcini e fondo bruno di aglio nero, un piatto godurioso, un vero comfort food per gli amanti della cucina vera, tradizionale. Oppure La piovra, fritto di polpo in semola di grano duro, emulsione della sua acqua all’anice stellato con patate e paprika, croccante fuori e morbido dentro. Ma anche Il maritozzo e la coda non scherzano: un tradizionale maritozzo romano, stavolta al cioccolato, che racchiude la tenerissima polpa di coda alla vaccinara, servita con uvetta e pinoli, e sedano e pomodorini canditi. Passando ai Come da nonna, pici mantecati con burro parmigiano e pepe ricoperti con involtino e polpette di manzo in salsa di pomodoro pera d’Abruzzo, un piatto che evoca i ricordi più belli, un abbraccio della nonna e gli inconfondibili sapori della sua cucina. Spago e alice, un classico spaghetto burro e alici, arricchito da aneto e bottarga, è come una carezza al palato, esattamente come un Come negli anni ‘80, risotto che rievoca quello famoso alla crema di scampi.
I secondi di carne sorprendono come La Fornara 2.0, petto di bovino rosolato al rosmarino con cipolla ripiena di fonduta di formaggio e patate; e il Mezzo diavolo, pollo biologico glassato al peperoncino, con salsa di formaggio erborinato al sidro di mele e cuori di sedano.
Infine i dolci, insoliti e divertenti come la Malefica Grimilde, mela cotta al burro e rosmarino ricoperta di caramello salato con crema inglese e genoise al passito di Toscana oppure Afternoon snack, sandwich di pandispagna con burro di arachidi confettura di mirtilli e marshmellow alla fiamma.
I vini sono selezionati dallo chef che predilige piccoli produttori di tutta Italia. In carta non potevano mancare le bollicine, italiane e francesi, e una selezione di liquori e grappe, imprescindibili per terminare in bellezza.