Ha finalmente preso il via il ciclo di cene evento Fire Soul, fortemente voluto e realizzato dai fratelli Vergine di Grow Restaurant ad Albiate, e che tra settembre e marzo avranno il piacere di cucinare insieme ad alcuni prestigiosi chef provenienti da tutta Europa, animati dagli stessi valori e filosofia gastronomica. Grazie ai loro principi di rispetto e valorizzazione del territorio in cui vivono e operano, la ricerca su tecniche e cotture ancestrali, la rete di produttori, cacciatori, contadini, pescatori, l’utilizzo animali selvatici, non allevati, oltre all’uso di energie rinnovabili, non è stato difficile connettersi a realtà geograficamente lontane ma ideologicamente vicine. E nel giro di poche settimane ne è nato un calendario che ha raccolto ristoranti quali Ræst delle isole Faroe, Ekstedt dalla Svezia, Tres dall’Olanda, Oba dalla Spagna, Jericho dalla Gran Bretagna, Loco dal Portogallo e Tri dalla Danimarca.
Grow
Oba
La cena è iniziata coi benvenuti dalla cucina in cui Grow ha presentato il Mondeghilo di cervo, emulsione al miso, una Chips croccante al melone, formaggi e melone speziato, mentre Oba un Tortino di uova di luccio, miso di asparagi bianchi e barbabietola rossa, cesello in stile kaiseki, Foglia di nasturzio, koji affumicato ed emulsione di lievito di limone. Piccoli assaggi da mangiare con le mani per sintonizzare il palato tra la freschezza del vegetale e qualche affondo silvestre e boschivo.
Capriolo frollato e cotto su brace, accompagnato da un brodo di bosco e caviale di salmerino del lago d’Iseo
Grow entra nel merito con un piatto di grande materia prima, il capriolo dell’azienda Le carni del bosco che si sta distinguendo per la pregevole selvaggina cacciata in Italia e in particolare nella tenuta di caccia di proprietà in provincia di Bologna. Quindi Capriolo frollato e cotto su brace, accompagnato da un brodo di bosco e caviale di salmerino del lago d’Iseo a fare da sale. Un piatto di gusto italiano, una bistecca da gustare nel suo morso consistente, con le genialità del brodo che dà note fresche e balsamiche e agevola la deglutizione senza seccare la bocca.
Fagiano lavorato in mortadella
Oba risponde con un Fagiano lavorato in mortadella insieme all’anatra a dare la parte più grassa e che arriva in tavola in fette. La prima da assaggiare in purezza, le altre da abbinare a un’emulsione di funghi, barbabietola, un paté di pistacchi, una cialda di aspergillus a dare note erborinate. Fresco ed elegante, con le note acide e dolciastre a dare gusto per concordanza e contrasto al salume che offre uno spettro ampio di sapori.
Spaghetti di melone fermentati alla brace, rub e crema di melone
Prosegue Grow con uno dei suoi piatti più significativi del recente menu estivo, gli Spaghetti di melone fermentati alla brace, rub e crema di melone. Il melone viene lavorato in ogni sua parte, le bucce più coriacee sono ammorbidite da una fermentazione e quindi trattate come le carni, passate in un rub di spezie e cotte su brace. In tavola arrivano tagliate in striscioline sottili come spaghetti, conditi da una purea di melone e menta.
Pastrami di pecora, patate lattofermentate, erbe e panna
Da Oba arriva quindi il Pastrami di pecora, patate lattofermentate, erbe e panna. Un piatto da mangiare con le mani, grazie alle fette di patate lattofermentate che fanno da pane al cui interno si mettono le fette di pastrami di pecora machorra, una razza spagnola che non dà latte e che i ragazzi stanno cercando di salvare dall’estinzione incentivando piccoli allevatori locali. Il suo fondo di cottura viene usato per laccarlo e fa da salsa insieme a un pesto di erbe selvatiche. Bocconi straordinari che fanno altresì riflettere sulla missione di queste nuove generazioni di cuochi nel valorizzare e tenere vivi dei territori, perché è solo guardandosi alle spalle che si può tracciare un sentiero più solido verso il futuro.
Fungo, missoltino e caramello di pesca
Fungo, missoltino e caramello di pesca è il penultimo piatto di Grow, con il cardoncello vero protagonista, cotto su brace e accompagnato da colatura di missoltino che fa da sale, olio all’alloro a ricordare le cotture arrosto, pesca a bilanciare la sapidità e a dare freschezza.
Zuppa di cinghiale, funghi selvatici e shoyu di uova
Zuppa di cinghiale, funghi selvatici e shoyu di uova è un piatto di Oba sulla falsa riga di un ramen, con uova sode marinate in salsa di soia, lingua di cinghiale trattata come un katsuoboshi, funghi selvatici. L’oriente portato in penisola iberica in un piatto molto originale.
Cannelloni ripieni di fagiano alla brace, latte vecchio, e nduja di fagiano
Nella filosofia di Grow il carboidrato si colloca a fine pasto perché nella classica scansione cui siamo abituati darebbe saturazione e appesantimento alla digestione che non consentirebbe di godere appieno delle portate di selvaggina di cui è popolato il loro menu. Pertanto, i Cannelloni ripieni di fagiano alla brace, latte vecchio, e nduja di fagiano arrivano quasi come un predessert, con la crosticina croccante della pasta cotta su brace e il ripieno fondente di carne, con le note lievemente piccanti della carne lavorata a salume e le note lattiche a dare rotondità.
Dessert Oba
Si chiude con il dessert di Oba, ancora all’insegna dello scarto zero con la lavorazione del colostro, la prima montata lattica della capra nei primi tre giorni dopo il parto, lavorato in gelato e abbinato a mou di nocciola, polline e meringa.