Il nuovo ristorante al primo piano del Mercato Centrale Roma porta la firma di Davide Scabin, uno degli chef più geniali della cucina italiana. Con un’offerta stellata ma alla portata di tutti, Scabeat (questo il nome) ora rappresenta tutto quello che il Mercato Centrale vuole offrire ai suoi clienti.
Scabeat ha aperto al pubblico lunedì 11 novembre con un format che vuole provocare e stupire. Nel nome il riferimento alla Beat Generation quale momento di rottura con il passato, di crisi dei modelli costituiti e la volontà di affrontare la tradizione gastronomica in modo divertito, senza però dimenticare le radici della cucina.
“Il futuro è ciò che ci siamo dimenticati” parola di Scabin, che recupera le tradizioni, usando le tecniche innovative. Scabeat nasce dall’idea di un incontro tra la cucina del passato e quella contemporanea, tra la tradizione culinaria della sua terra, il Piemonte e il Lazio. Lo dimostrano gli ingredienti sul menù: si passa dalla Fassona piemontese alla cicoria, dal Nebbiolo al pecorino, dal vitello tonnato alla maniera antica (la ricetta è del Giovanni Vialardi, capo cuoco alla corte dei Savoia) al guanciale. La tradizione viene recuperata, ma la tecnica è innovativa: la ricetta è quella della nonna, ma la ceramica del forno è quella della NASA.
Il nuovo ristorante di Mercato Centrale Roma rappresenta l’ennesima sfida per uno degli chef più iperattivi d’Italia. Allo Scabeat il Piemonte incontra il Lazio (e non solo), reinventando i piatti. Il menù dello Scabeat è un mash-up culinario, che mescola i piatti della tradizione del Piemonte adattandoli alla romanità. Una combinazione che lo chef stellato scherzosamente ama definire “piemontesca”.
Dunque, le ricette si reinventano, il risultato è innovativo, Scabin osa sempre ma non manca mai di rispetto alla traduzione. Provoca e stupisce, si libera dalle definizioni proponendo un passato che ritorna, ma sotto una veste sempre nuova.