Si sa, il Friuli Venezia Giulia è una terra di confine, cerniera tra l’Occidente e l’Oriente, che ha subito nel tempo l’influenza dell’Impero Romano e poi dei Longobardi, dei Veneziani, degli Austriaci e degli Slavi: un mix che ha condizionato tutto, anche la viticoltura. Qui non è mai andato perduto l’expertise in termini di competitività, che continua imperterrita a portare i segni dell’eleganza veneziana fusa alla disciplina austriaca.
Livio Felluga, lungimirante nel comprendere le potenzialità del territorio in un momento storico, il dopoguerra, di grande spopolamento delle campagne, nell’investire sulla produzione di qualità in collina, è stato un autentico precursore nel promuovere l’inscindibile legame tra il vino e il territorio nelle ormai iconiche e splendide etichette con la carta geografica. La rinascita del vino in Friuli è passata soprattutto da lui e tuttora, la gamma dei vini estremamente curata grazie all’expertise e alla solarità di Maurizio, Elda, Andrea e Filippo, è di fatto, sempre attenta a tradurre con chiarezza il più genuino carattere friulano.