Il gonfalone di Cortaccia, antico comune del Sud Tirolo a sei chilometri da Termeno sulla Strada del vino, mostra una cornetta d’oro da postiglione con quattro stelle dorate a sei punte, a significare l’antica stazione di posta e i quattro villaggi del comune: Corona, Favogna di Sopra, Penone e Niclara. Quest’ultimo è sede della Cantina Tiefenbrunner, un’antichissima dinastia dedita da oltre 800 anni alla produzione di uva e di vino. L’imponente edificio turrito denominato Castel Turmhof, che cela la cantina e l’abitazione della famiglia, ospita in una corte interna anche un delizioso bistrot, con una spettacolare e ombrosa terrazza panoramica rivolta alla valle dell’Adige. Un’attività di piccola ristorazione aperta mezzo secolo fa in una magnifica e fresca posizione che ha contribuito a far conoscere i vini della tenuta e le specialità sud tirolesi ai turisti soprattutto tedeschi che cominciavano ad arrivare alla fine degli anni ’60 del secolo scorso. Erano gli anni in cui l’Alto Adige scopriva il vino in bottiglia con l’etichetta della cantina di produzione, dopo che per lunghi anni il vino era stato venduto sfuso, in buona parte consegnato a importatori che lo imbottigliavano, qualche volta lo tagliavano, per collocarlo in Svizzera, in Tirolo e nel sud della Germania.
La famiglia Tiefenbrunner: Sabine, Christof, Johannes, Anna e Hilde
“Nel 1968 mio padre Herbert decideva una svolta importante rispetto a ciò che si era sempre fatto e iniziava l’imbottigliamento e la conseguente vendita in bottiglia” racconta Christof Tiefenbrunner che insieme alla moglie Sabine guida oggi la tenuta. “Era cominciata a metà Ottocento l’attività commerciale, si produceva uva in proprio e la si acquistava dai contadini dei dintorni, troppo piccoli per produrre vino, mentre le botti raggiungevano il Nord del Tirolo dove il vino non si produceva. Nel 1857 a Vienna, otto vini di Castel Turmhof parteciparono con successo alla prima esposizione generale agricola e forestale dell’Impero Austro Ungarico, ricevendo una menzione per il bianco del 1838, denominato ‘Weiß. Ma fu il mio bis-bis nonno Johann Tiefenthaler tra il 1861 e il 1900 a creare in quasi quarant’anni la cantina come la conosciamo, insieme alle sculture, al laghetto, agli straordinari affreschi della facciata che raffigurano Adamo ed Eva nel paradiso terrestre. Era così che vedeva questo luogo, un piccolo Eden”.
Vigna AU
E aveva proprio ragione, la vegetazione lussureggiante, i filari vitati e l’atmosfera medievale ti riportano indietro nel tempo. Si tratta di una delle più antiche cantine dell’Alto Adige, ce lo conferma un documento del 1225 che attesta l’obbligo di consegnare periodicamente un fusto di vino al tribunale regionale istituito da Mainardo II del Tirolo, meritevole in quei secoli di aver unito la regione.
Arriva la Prima Guerra mondiale e l’Alto Adige passa sotto l’Italia, si modificano alcune leggi e viene tolta la dogana sul vino che si trasporta sfuso in Tirolo, iniziano ad arrivare i turisti soprattutto dalla Germania, ci sono risorse economiche da investire nelle proprietà e l’Alto Adige inizia a svilupparsi. “Allora era molto in voga la Schiava con le produzioni vocate di Merano, Santa Magdalena e Caldaro, oggi è una parte minoritaria di 20.000 bottiglie ma una volta c’era una produzione di 10.000 ettolitri, ci sono stati molti cambiamenti da quando iniziai nel 1983” prosegue Christof Tiefenbrunner, “una volta c’erano rese alte e ora invece c’è maggiore qualità e la resa è scesa della metà, contemporaneamente si è diffuso il fenomeno dei bianchi dell’Alto Adige ad altitudini più elevate”.
Vigna Feldmarschall v. Fenner
Castel Turmhof ha circa 25 ettari di proprietà distribuiti tra Niclara, Corteccia e Magrè, a un’altitudine tra i 210 e i 1000 metri, ma si avvale anche del conferimento delle uve di 40 viticoltori. Christof Tiefenbrunner, insieme all’enologo Stephan Rohregger in forza alla cantina dal 2007, persegue quattro differenti stili di vinificazione: acciaio, botti grandi e affinamento in botti piccole di rovere e bottiglia. “Siamo la quinta generazione” conclude Christof Tiefenbrunner “e come fecero coloro che ci hanno preceduto faremo la nostra parte, tutelando e innovando con misura”. Selection ‘Vigna’, Selection ‘Linticlarus’, Selection ‘Turmhof’, Classic ‘Merus’: quattro linee che raccontano gli otto secoli di dedizione al vino di Castel Turmhof. La degustazione non delude, assaggi che racchiudono storia ed esperienze, ottenute praticando scelte che sono andate contro corrente e proprio per questo hanno prodotto risultati importanti. Una volta stappati i vini se ne versa un po’ nel bicchiere e si attende qualche minuto prima di iniziare la degustazione, l’evoluzione dei profumi che si sprigionano nel bicchiere mentre scorrono i minuti lasciano intuire le potenzialità ancora inespresse di questi vini straordinari.
Cover: Castel Turmhof