Cinquantasette anni di attività. Quasi quattrocento cantine selezionate in tutto il mondo con la Francia al primo posto a cui segue il Portogallo, Germania, Stati Uniti e Spagna. Più di ottocento clienti tra alta ristorazione ed enoteche, oltre 600.000 bottiglie conservate a una temperatura ideale costantemente monitorata. Un headquarter distributivo a Milano con un’estensione di più di 2000 metri quadrati e la più efficiente tecnologia di climatizzazione. Sono questi i numeri di Sarzi Amadè, storica società di distribuzione di grandi vini e distillati su tutto il territorio nazionale, eccellenza italiana nata dalla passione per il vino e dall’intraprendenza di Nicola Sarzi Amadè, da sempre affiancato dalla moglie Gabriella.
Un lavoro di qualità, prestigio, competenza che dura dal 1966, oggi nelle mani della seconda generazione, i figli Claudia e Alessandro. Un affare di famiglia che si è contraddistinto per un loro lavoro costruito su relazioni trentennali con produttori vinicoli come Aldo Conterno e Benanti, e con un’offerta prevalentemente francese che occupa il catalogo Sarzi Amadè per l’85%, testimonianza dell’attenzione dell’azienda verso un mercato del vino in continua crescita. Dall’Alsazia al Rodano, dalla Loira alla Champagne, nomi di eccellenza in Borgogna come a Bordeaux (quasi 250 cantine) tra cui i leader Petrus, Château D’Yquem, Domaine Armand Rousseau, Domaine Leflaive e Domaine Comte de Vogüé. Un’offerta che non trascura il mercato delle acquavite e dei distillati con Cognac, Bas Armagnac, Calvados, preziosi Rum caraibici e Whisky scozzesi. I ristoranti con cantine selezionate, le cucine stellate, le enoteche altamente specializzate e l’hôtellerie di lusso sono i principali interlocutori dell’azienda che, negli anni, ha saputo costruire una rete di clienti attenti e preparati sul prodotto, diventando il punto di riferimento in particolare per l’areale della Borgogna.
Alessandro Sarzi Amadè e il direttore commerciale Massimo Bernardi il 6 marzo scorso, presso la Sala Galilei dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, hanno incontrato la stampa e presentato una selezione di vini in degustazione del catalogo 2023, oltre ad accogliere più di 800 clienti con presenti 46 produttori e i loro migliori vini. “La passione e la dedizione di nostro padre per l’azienda hanno fatto sì che per me e Claudia fosse naturale subentrare alla guida dell’attività di famiglia. È sicuramente una sfida continua ma che, in questi anni, ci ha regalato molte soddisfazioni. Nonostante le difficoltà dell’ultimo biennio legate alla pandemia, con poco più di un milione di bottiglie vendute, 2500 referenze e 90 cantine partner, abbiamo chiuso il 2022 con una crescita di fatturato del 62% rispetto al 2020; questo grazie anche ad un catalogo in continuo fermento e alla ricerca costante di cantine prestigiose da inserire” ci racconta Alessandro Sarzi Amadè.
Sono solo due gli ettari del vitigno storico a bacca bianca del comune di Novello, vinificato per la prima volta nel 1994 proprio da Elvio Cogno. La costanza nella riscoperta di uve reliquia regala un sorso che ha la forza di un palato ampio e la finezza di un volume inaspettato. Sei mesi in acciaio, 30% affinamento in botti di rovere di Slavonia da 15 ettolitri per circa quattro mesi, 180 giorni di permanenza sui lieviti, 6 mesi di affinamento in bottiglia. Tutto per una un calice straordinario, intensamente espresso su tracce leggere di pierre à fusil, fiori gialli, un vegetale fresco, agrumi e una bocca che evolve lentamente verso la perfezione.
Sono i bilanciamenti impeccabili a stupire, il corpo dinamico e piuttosto verticale, la pienezza della materia, il volume alcolico in grande equilibrio con l’acidità, il tannino già prontamente svolto. Un capolavoro degustato in anteprima che uscirà ufficialmente il prossimo ottobre, un registro differente per questo Barolo Bussia Colonello, rifugio di piacere, delizia per il palato.
Giallo paglierino dorato. Giallo oro. Giallo oro intenso. Se a rapire è prima di tutto il colore nelle sue precipue sfumature, sono i territori di Barsac, prevalentemente argillosi che poggiano su un letto di calcare rotto, a infondere quella sferzata minerale che domina il palato investito di tostature, agrumi, salsedine, zafferano, uva passa, prugne Mirabelle. Semillion (85%), Sauvignon (10%), Muscadelle (5%) godono della vicinanza del fiume Ciron che nel magico equilibrio tra giorno e notte, caldo e freddo, sfodera il dominante timbro gusto olfattivo che solo i grandi vini di Sauternes posseggono.