Correva il XVII secolo quando Giovan Battista Croce, gioielliere di Casa Savoia, paragonava gli acini di Erbaluce a brillanti pietre preziose: “Erbalus è uva bianca così detta, come Alba Lux (Alba luce), perché biancheggiando risplende: fa li grani rotondi, folti e copiosi, ha il guscio o scorza dura: matura diviene rostita e colorita e si mantiene sulla pianta assai”. Oggi l’Erbaluce è il vitigno a bacca bianca più rappresentativo del nord Piemonte ed Erbaluce di Caluso Docg (o Caluso Docg) è la denominazione sotto la quale vengono declinati i vini nelle tre tipologie tradizionali: spumante, fermo o passito. A tutelarne il percorso è, fin dal 1991, il Consorzio che oggi conta una quarantina di soci che operano su circa 400 ettari per una produzione di circa 800.00 bottiglie di fermo, 60.000 di metodo classico (con una previsione di raggiungere le centomila), e circa 40.000 di passito.
Siamo nel nord del Piemonte e l’Erbaluce divide il territorio con il Nebbiolo. L’Erbaluce è parte integrante dell’identità culturale del Canavese e del suo anfiteatro morenico le cui colline si sono formate un milione e mezzo di anni fa frutto dell’azione del ghiacciaio della valle della Dora Baltea che ha creato sia l’altipiano che la serra morenica. I terreni sono poveri, sciolti e ricchi di scheletro con qualche strato di sabbia e limo e argilla. Un terreno giovane rispetto ad altre parti del Piemonte che invece sono costituite da terreni emersi dal fondo del mare.
L’Erbaluce è un vitigno vigoroso che necessita di grande superfice fogliare; la pergola canavesana, più espansa rispetto alle altre tipologie di allevamento, risponde alle esigenze della varietà che necessita anche di molto sole. Alta tra i 180 e i 200 centimetri per contrastare gli effetti delle gelate primaverili, prevede un basso numero di ceppi per ettaro e potature lunghe. L’uva presenta una forte acidità, un pH basso e il tenore zuccherino, e quindi alcolico, è medio, caratteristiche che si ritrovano anche i vini e che li rendono moderni e apprezzati dal consumatore. Il grappolo è mediamente compatto, la buccia degli acini è spessa, croccante e resistente, adatta quindi all’appassimento e la maturazione è tardiva. Non è un vitigno aromatico anche se presenta tanti precursori che si sviluppano nel tempo con l’evoluzione; è ricco in polifenoli che, se vinificato con macerazione, si traferiscono al vino apportando note tanniche. Una degustazione organizzata dal Consorzio ha mostrato uno spaccato delle diverse tipologie.
Erbaluce di Caluso Docg
Dal colore giallo paglierino intenso e dal buon perlage, questo spumante che riposa sui lieviti per 24 mesi, mostra un olfatto fresco, di agrume e di frutta. L’ottima acidità al sorso è equilibrata dalla struttura, dai ritorni di pasticceria e dai vini di riserva che costituiscono una parte significativa del blend.
Erbaluce di Caluso Docg
Esuberante il suo perlage, fine e persistente che solca il calice giallo paglierino intenso. Le note di tostatura e di panificazione completano l’olfatto nel quale prevalgono i sentori di frutta a pasta bianca e la vena minerale. Al sorso si rivela di buon corpo nel quale predomina la vibrante acidità, una scia sapida e minerale chiude la discreta persistenza.
Erbaluce di Caluso Docg
Dal colore giallo paglierino brillante con accenni verdolini, questo erbaluce coltivato intorno ai 350 metri di altitudine si presenta con un naso che rimanda alle erbe aromatiche, ai fiori di campo e al vegetale. Elegante al palato nel quale la freschezza e la sapidità giocano un ruolo primario e supportano la lunga persistenza che chiude con un finale dolcemente ammandorlato.
Erbaluce di Caluso Docg
Alla vista giallo paglierino con riflessi dorati, all’olfatto emergono note di agrume dolce, di frutta a pasta bianca insieme ad accenni vegetali e minerali. Piacevole la scorrevolezza al palato di buon corpo e con un accenno tannico apportato dalla breve macerazione. Freschezza integrata nella struttura; persistente.
Erbaluce di Caluso Docg
Erbaluce di Caluso Docg
Questo vino, dorato alla vista, è il frutto di una fermentazione spontanea e una permanenza di 10/12 mesi sulle fecce fini. Agrumi e frutta matura a pasta gialla caratterizzano l’olfatto che lascia trasparire anche una fragrante nota vegetale. L’ottima sapidità minerale e la buona acidità guidano il sorso nella lunga persistenza che chiude con una nota vagamente amaricante.
Caluso Docg
Un vino che evolve durante tutta la sua incredibile longevità. Lucente nel calice tinto di color dell’ambra, esplode all’olfatto con sentori di frutta candita, di miele, di cera d’api, di mandorla e nocciola tostate. Morbido al palato sostenuto dall’ottima freschezza; il residuo zuccherino, perfettamente integrato, conferisce opulenza ma non pesantezza. Persistente e teso.
Caluso Docg
Appassimento fino a metà marzo dell’anno successivo alla vendemmia, fermentazione e maturazione in botti di rovere. Dal profondo colore dell’ambra, sprigiona note di frutta secca, di agrume candito, di miele e di fiori secchi. Sapido e lievemente tannico al palato, fa dell’ottima acidità un segno distintivo che bilancia le note di evoluzione che chiudono con sentori di agrume amaro.