Ci sono incontri che cambiano la vita e la storia recente di Montefili è fatta di incontri. Tre amici statunitensi, Nicola Marzovilla, Frank Bynum e Tom Peck Jr. hanno, in comune, la passione per l’Italia e la Toscana in particolare. La loro strada si incrocia con quella di Montefili, tra Greve e Panzano nel Chianti Classico; i suoi panorami, i suoi vigneti e il rispetto per la natura li colpisce, li affascina. Monte Fili, toponimo di antiche origini, è un luogo impareggiabile: una proprietà unica, in collina, a dominare sulla Conca d’Oro.
Serena Gusmeri
Con loro Serena Gusmeri, esperta, nonostante la giovane età, enologa e agronoma bresciana; dirige l’azienda dal momento dell’acquisizione, nel 2015. Una dozzina di ettari vitati principalmente a Sangiovese. Montefili si trova al centro dell’incontro tra tre lembi di differenti terreni che si sono formati durante la glaciazione, tre distinti tipi di suolo: la Pietraforte, l’Alberese e le Argilliti Scistose.
Questo costituisce una ricchezza unica e preziosa per l’espressività del Sangiovese, differenti sfumature che si riversano poi nei vini. La Pietraforte, roccia calcarea resistente e ricca di sabbia, conferisce ai vini struttura e solidità, l’Alberese, con i suoi strati di calcare e argilla, arricchisce i suoli di minerali preziosi, mentre le Argilliti Scistose danno vita al galestro, una roccia che influenza in modo significativo la personalità del vino.
La recente pubblicazione dell’Atlante dei vigneti e l’introduzione delle UGA (unità Geografiche Aggiuntive), Panzano e Montefioralle, ha confermato quanto già individuato nel progetto di zonazione iniziato in azienda nel 2018. “Grazie a questi studi – spiega Serena Gusmeri – Montefili ha deciso di vinificare ogni parcella separatamente, rispettando l’età dei vigneti, l’esposizione, l’altitudine e, naturalmente, il tipo di suolo. Il nostro metodo ci permette di esaltare le singole identità del Sangiovese, un vitigno profondamente legato al territorio, che sa esprimere in maniera unica le caratteristiche dei suoli da cui nasce. Le altitudini variabili, tra i 480 e i 540 metri sopra il livello del mare, aggiungono ulteriori sfumature, contribuendo a definire il carattere distintivo di ciascun vino firmato Montefili.”
100% Sangiovese, fermentazione spontanea in acciaio, maturazione per 15 mesi in botte da 30 hl. Suoli argillosi e limosi. Rosso rubino pieno e luminoso, profilo olfattivo scuro di frutta nera, sottobosco, fiori e spezie. Al palato si apprezza la freschezza unita alla sapidità. Il tannino è sottile e la persistenza si dipana nelle note della frutta matura.
Toscana IGT
Toscana IGT
100% Sangiovese, fermentazione spontanea in acciaio, maturazione per 26 mesi in botte da 20 ettolitri. Vigneto di 0,8 ettari del 2001 che poggia su tutte le tre tipologie di suolo presenti in azienda: alberese, calcare e marna. Circa duemilacinquecento bottiglie. Dal colore rosso rubino con sfumature granato, questo Sangiovese da singolo vigneto si esprime attraverso un profilo elegante e sottile, pieno e godibile dai sentori floreali e di frutti rossi. Altrettanto piacevole in bocca con un tannino delicato e un’acidità vivace. Ottima la persistenza che rimanda ancora ai sentori di frutta rossa.