MARRUBIUM RISERVA DEL BONO 2022: L’ANIMA DELL’ALTO SALENTO IN UN GRANDE ROSSO NATALIZIO

Nel panorama dei grandi vini italiani, pochi progetti uniscono visione, identità e profondità come MarrubiuM, l’unica etichetta prodotta da Masseria Le Fabriche, tenuta affacciata sul Mar Ionio, tra i silenzi millenari dell’Alto Salento. Qui, in un ecosistema sospeso tra la brezza marina, la luce intensa e terreni calcareo-argillosi modellati dal tempo, nasce un vino che non vuole semplicemente rappresentare un territorio: aspira a diventarne la voce.

La storia di MarrubiuM è indissolubilmente legata a Rinaldo Del Bono, proprietario della masseria seicentesca (documentata già dal 1600), e all’enologo Mattia Vezzola, riferimento assoluto nel panorama italiano. Il loro sodalizio nasce dal desiderio di creare un vino irripetibile altrove, che racchiuda l’eredità culturale e la biodiversità della tenuta: 25 ettari vitati, 80 ettari di uliveti secolari e 15 di bosco mediterraneo, in un mosaico paesaggistico raro e prezioso.

Ogni scelta agronomica parte dal suolo, dal microclima, dalla relazione tra radici, luce e vento: una viticoltura consapevole che preserva piante centenarie ad alberello – vero patrimonio genetico – integrate da nuovi impianti selezionati con meticolosa ricerca massale. Un approccio che fa di Masseria Le Fabriche un laboratorio di biodiversità e artigianalità.

 

MarrubiuM Riserva del Bono 2022: l’essenza del luogo

Il MarrubiuM Riserva del Bono 2022 è un Primitivo di Manduria Dop nato da un taglio di Primitivo 85% e Aglianico 15%, vendemmiato a mano nella prima settimana di settembre, in un’annata estremamente siccitosa che ha richiesto selezioni meticolose su ogni grappolo e ogni acino. Il vino affina 12 mesi in botti da 225 litri e altri 12 in bottiglia, per raggiungere struttura, equilibrio e longevità. Nel calice si presenta di un rosso rubino intenso e profondo. Al naso si apre su note eleganti di viola, ibisco e carcadè, seguite da ciliegia, ribes nero e un raffinato tocco di tabacco. Il palato rispecchia fedelmente l’attesa: potenza ed eleganza si intrecciano in un corpo suadente, dinamico, con tannini fitti e saporiti e un finale lungo, succulento, finemente speziato. Un vino già pienamente godibile, ma con un potenziale di evoluzione oltre i 10 anni. Il primo Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli, descrive così la 2022: “un primitivo di carattere e compattezza. Vitale e rigoroso allo stesso tempo… tannini fitti e saporiti allungano su un finale avvolgente, succulento ed elegantemente speziato. Già approcciabile oggi, ha l’intensità e la struttura per evolvere a lungo con personalità”.

 

 

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