AURELI TORNÉ BLADÉ E L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE NELL’APPROCCIO AL CANCRO AL SENO

Intervista di Houda Bakkali

 

In occasione dell’Ottobre Rosa 2025, il Dr. Aureli Torné Bladé, Capo dell’Unità di Ginecologia Oncologica dell’Hospital Clínic di Barcellona, Professore Associato di Ostetricia e Ginecologia presso la Facoltà di Medicina dell’Universitat de Barcelona e Accademico della Reial Acadèmia de Medicina de Catalunya, ci risponde ad alcune delle sfide nell’approccio al cancro al seno, l’importanza della prevenzione, l’impatto delle nuove tecnologie nell’affrontare la malattia e il ruolo fondamentale della comunicazione.

Secondo quanto afferma il Dr. Torné, “le nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale, stanno migliorando radicalmente la diagnosi e il trattamento del cancro al seno in diversi modi. L’intelligenza artificiale può analizzare le immagini con un livello di dettaglio che supera la capacità umana, migliorando così la precisione delle mammografie e di altri esami di imaging e, di conseguenza, può aumentarne la sensibilità e favorire la diagnosi precoce delle lesioni. La sua capacità di analizzare i dati di diversi pazienti, inclusi quelli relativi a variabili biologiche, cliniche e di risposta a trattamenti precedenti, può aiutare a identificare quali trattamenti saranno più efficaci per un paziente specifico. In definitiva, l’intelligenza artificiale può supportare le decisioni cliniche integrando e analizzando grandi volumi di informazioni mediche, dai protocolli clinici alle ricerche più recenti e ai dati degli studi clinici, facilitando al medico l’accesso a informazioni rilevanti e aggiornate in tempo reale”.

Uno stile di vita sano è fondamentale per favorire la prevenzione. L’esercizio fisico e una dieta equilibrata sono essenziali, come sottolinea il Dr. Torné Bladé, il quale indica che “mantenere uno stile di vita sano è fondamentale nella prevenzione del cancro in generale e anche del cancro al seno. Per esempio, ci sono prove solide che associano il sovrappeso e l’obesità a un rischio maggiore di cancro al seno, soprattutto dopo la menopausa, poiché il tessuto adiposo aumenta il livello degli estrogeni e promuove l’attività infiammatoria. Anche il consumo di alcol è chiaramente associato a un aumento del rischio di cancro al seno, motivo per cui si raccomanda di limitarne l’assunzione o evitarlo completamente. Per quanto riguarda l’attività fisica regolare, numerosi studi hanno dimostrato che può ridurre il rischio, poiché contribuisce anche a mantenere un peso sano, riduce l’infiammazione e migliora la regolazione ormonale. In definitiva, adottare uno stile di vita sano, pur non garantendo la prevenzione del cancro al seno, può ridurne significativamente il rischio”.

Nel campo della ricerca scientifica si registrano molti progressi. Secondo il Dr. Torné, “l’ambito della ricerca sul cancro al seno è dinamico e in continua evoluzione, con molti studi in corso che promettono di continuare a migliorare i tassi di sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti. Gli aspetti più rilevanti sono: la diagnosi precoce grazie ai programmi di screening, in cui le tecniche di imaging continuano a migliorare la capacità di individuare tumori in fasi molto iniziali, con prognosi eccellente; i trattamenti più personalizzati e mirati, grazie a biomarcatori e test genetici che consentono di progettare terapie specifiche adattate a ciascun tipo di tumore, migliorandone l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali; le nuove terapie come l’immunoterapia, che si basa sull’utilizzo del sistema immunitario per combattere il tumore e che si è dimostrata efficace in un sottogruppo di tumori con prognosi più sfavorevole; migliorare l’equità del trattamento del cancro al seno garantendo che tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica o dalle loro caratteristiche socioeconomiche, abbiano accesso a diagnosi, screening e cure”. Tuttavia, vi sono ancora molte sfide da affrontare, come sottolinea il Dr. Torné: “sebbene siano stati raggiunti importanti progressi nella comprensione e nel trattamento del cancro al seno, rimangono sfide significative, tra cui: comprendere meglio la resistenza al trattamento che sviluppano alcuni tumori; continuare a indagare sul motivo per cui alcuni tumori presentano metastasi e recidive dopo un trattamento inizialmente efficace, recidive che talvolta sono più aggressive e resistenti alle terapie precedenti; sviluppare trattamenti meno tossici, con meno effetti collaterali e che migliorino la qualità della vita delle pazienti; continuare a progredire nella medicina personalizzata per prevedere meglio quali trattamenti funzioneranno e per quali pazienti, basandosi sulla genetica e la biologia specifica del tumore”.

La comunicazione diventa un aspetto assolutamente centrale nell’affrontare il cancro al seno. Su questo tema, il Dr. Torné evidenzia che “la comunicazione svolge un ruolo fondamentale nell’approccio al cancro al seno, influenzando molteplici aspetti. È importante educare il pubblico e, a tal fine, le campagne di salute pubblica ben progettate possono aumentare la consapevolezza e motivare le donne a partecipare ai programmi di screening o a adottare stili di vita più sani. Inoltre, la comunicazione nell’assistenza delle pazienti con cancro al seno è essenziale per garantire che comprendano la propria malattia, le opzioni diagnostiche e terapeutiche, i benefici e i rischi di ciascuna alternativa, facilitando così decisioni consapevoli. Una comunicazione empatica e il supporto psicologico sono fondamentali per le pazienti e le loro famiglie, poiché li aiutano a gestire lo stress, la paura e l’incertezza associati alla malattia”.

Infine, il Dr. Torné lancia un messaggio di speranza quando parla di questa malattia e sottolinea che “tutti i progressi nella ricerca e nei trattamenti di cui abbiamo parlato ci avvicinano a un futuro in cui il cancro al seno diventa una condizione completamente gestibile, con continui e progressivi miglioramenti in tutti gli ambiti (diagnosi, screening, trattamento), che si riflettono in risultati eccellenti e fanno presagire un futuro pieno di speranza per le pazienti e le loro famiglie”.