CARLO MOLLINO, CREATIVITÀ ENIGMATICA
Personaggio perlomeno particolare Carlo Mollino. Di lui, architetto, designer, fotografo, maestro di sci, appassionato di velocità, montagna, belle donne e amante della vita, protagonista a modo suo del Novecento italiano, sperimentatore di linguaggi si è detto e scritto molto ma dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1973; prima di allora era quasi dimenticato, o del tutto sconosciuto ai più e, comunque, ignorato dal mondo del design del nostro paese. Era quindi proprio necessario un altro libro sulla sua complicata, quasi sofferta, figura e sulla sua arte, declinata in mille differenti sfaccettature?
Secondo Paola e Rossella Colombari, celebri galleriste sabaude si. Ne è prova la recente pubblicazione, per i tipi di Rizzoli, del volume dall’immediato e semplice titolo “Carlo Mollino, architetto, designer, fotografo”: ma perché mai un’altra opera cartacea lo vede protagonista? La risposta, o almeno parte di essa, è nelle parole di Paola Colombari: “Carlo Mollino fu un visionario surrealista e inafferrabile in tutte le sue manifestazioni, ma sempre in bilico tra l’estetica perfetta e la dinamica della forma che lo definisce un anticipatore dei linguaggi avanguardistici degli anni ’50”.
Un volume, dunque, che ripercorre il protagonista nelle sue diverse vesti legate all’arte e al design, ora oggetto di un collezionismo internazionale senza precedenti, ma che nasce dalla volontà di raccontarlo in forma narrativa e personale, in virtù del fascino che Mollino ha esercitato nelle due galleriste, che l’hanno scoperto, in forma del tutto fortuita, nel lontano 1981 e da allora non l’hanno mai abbandonato, anzi.
Con l’ausilio di un ricchissimo apparato fotografico il libro è strutturato tematicamente e ripercorre tutte le tappe dell’avventura creativa molliniana: l’architettura e il design, la fotografia, la passione per la velocità, lo sci, l’erotismo. Più di duecento pagine che rappresentano, anche se non soprattutto, una testimonianza, ricchissima, intima e avvincente, che difficilmente pochi potrebbero raccontare in maniera allo stesso tempo rigorosa, profonda e personale.