PIO CESARE, 140 ANNI DI STORIA

Sguardo al futuro e orgoglio per una lunga tradizione da artigiani del vino. Pio Cesare compie nel 2021 i 140 anni dalla sua fondazione con la consapevolezza di essere parte della storia del suo territorio ma anche con la tristezza per l’improvvisa scomparsa il 17 aprile di Pio Boffa, viticoltore lungimirante e ambasciatore instancabile del Barolo e del Barberesco nel mondo.

L’attività di Famiglia iniziata dal nonno nel 1881 e portata avanti da Pio Boffa fino a pochi giorni fa viene adesso proseguita dalla 5° generazione, rappresentata dalla figlia Federica Rosy e dal nipote Cesare, nel solco dello stile unico, rigoroso e inconfondibile dell’azienda.

Da sinistra: Federica Boffa Pio, Pio Boffa, Cesare Benvenuto Pio

Fondata da Cesare Pio 140 anni fa, oggi Pio Cesare conta su 75 ettari di vigneti di proprietà, una cantina storica poggiata sulle antiche mura romane della città di Alba e sui suoi vini stimati dalla critica ed esportati in tutto il mondo: dai preziosi Barolo e Barbaresco alla Barbera, fino allo celebre Piodilei Chardonnay e molti altri. Ogni vino ha una sua profonda identità e ragion d’essere e contemporaneamente tutti sono legati da un solo filo conduttore: il territorio, da rappresentare e interpretare con il massimo rispetto delle sue tante sfumature. “Ogni zona, e parcella, ha il suo carattere e solo attraverso il connubio di queste molteplici differenze riusciamo a comporre vini che siano veramente nostri, tradizionali” dice Federicaricordando le parole di suo padre è la nostra firma”. I vigneti di Pio Cesare, acquistati pazientemente a partire dagli anni ’70, si trovano in posizioni di particolare pregio all’interno di più comuni nella zona del Barolo e del Barbaresco nelle migliori zone delle Langhe (Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Novello, Monforte d’Alba e Treiso e San Rocco Seno D’Elvio) e “rispettarli nella loro singolarità ma rappresentarli nel loro insieme è la missione che ci tramandiamo da sempre”.

Per ricordare l’anniversario dei 140 anni insieme a tutti gli estimatori che nel mondo amano i loro vini, la Famiglia Pio ha deciso di dedicare agli storici Barolo e Barbaresco, icone dell’azienda, un’etichetta speciale.

Veduta del Bricco di Treiso

“Le etichette, disegnate dal fondatore, che da sempre riportano con orgoglio lo stemma della città di Alba, sono immutabili ma a partire da quest’anno in calce avranno i nomi Barolo Pio e Barbaresco Pio, appellativi con i quali questi vini sono stati chiamati fin dagli anni ’60 dal nostro pubblico affezionato e come del resto li abbiamo sempre chiamati in famiglia” continua Federica, che a 23 anni ha idee molto chiare sulle tradizioni di casa. “Per sottolineare gli estremi dell’anniversario, la doppia cifra 1881-2021 verrà riportata sull’etichetta del Barolo Pio e sulle capsule di tutti i nostri vini”. 

Per i 140 anni sono state create anche due piccolissime “tirature”, due vini da collezione, che usciranno a giugno: il nuovo Barolo del Comune di Serralunga d’Albaannata 2017, e il Barolo Riserva 2000.

Abbiamo deciso di riconoscere un tributo al nostro storico attaccamento al terroir di Serralunga d’Alba e produrre in quantità limitata solo ed esclusivamente in occasione del nostro anniversario – difficilmente lo rifaremo – un Barolo proveniente da una piccola parte di ognuna delle 4 proprietà di famiglia in quel comune – Ornato, La Briccolina, La Serra e Lirano – che sono riprodotte in etichetta attraverso un tetraedro multicolore. È una tiratura limitatissima di cui abbiamo numerato 1881 bottiglie in ricordo dell’anno della nostra fondazione” racconta Cesare Benvenuto Pio, che già dal 2000 affiancava lo zio in azienda.  Per Pio Cesare è come tornare alle origini in un comune che ha sempre rappresentato l’essenziale punto di partenza per produrre il Barolo Pio, di grande complessità, struttura e longevità.

Vigna Ornato

Il Barolo Riserva 2000 è un’edizione ancora più limitata: solo 500 esemplari anch’essi numerati. L’idea di Pio Boffa era fare “un omaggio al Barolo, alla sua longevità e alla tradizione di Famiglia” Ogni anno infatti l’azienda mette da parte, nella zona più protetta e segreta della cantina, un piccolo quantitativo di bottiglie. Con il 140° anno Pio Boffa aveva deciso di rilasciare 500 bottiglie della grandissima annata 2000, quella a cavallo tra i due secoli, che ha sancito l’inizio di una serie di annate straordinarie in Langa. “E così sarà” continua Cesare. “Si tratta, oggi, a maggior ragione, di un vero e proprio rilascio affettivo. La chiave che custodiva le bottiglie, protette gelosamente prima da Nonna Rosy e poi da Pio, è riprodotta in etichetta”. Il Barolo Riserva 2000 è la prima edizione che esce da questa preziosa library di famiglia ma Pio Cesare non esclude che sia l’inizio di una serie di esclusive emissioni. “La scelta di puntare proprio sul Barolo che più rappresenta la filosofia di famiglia, e non su un cru- è stata naturale” conclude Federica “e nasce dalla volontà di privilegiare lo stile impresso dal fondatore che per noi è e sarà sempre il nostro stile”.

 

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