WARTH DI MOSER TRENTO: LA LINEA DEL TEMPO
Con la presentazione della linea Warth, dedicata ai vini fermi, la cantina Moser inaugura un nuovo capitolo della sua storia enologica. È l’occasione per Carlo e Matteo Moser, alla guida dell’azienda di famiglia dal 2011, di raccontare l’evoluzione del progetto: dalle sue radici profonde nell’eredità del territorio trentino, alla spinta verso il rinnovamento che oggi caratterizza il loro lavoro. Un equilibrio sapiente tra tradizione e visione, dove la strategia di Carlo e il tocco tecnico di Matteo si fondono per dare vita a qualcosa di autentico e contemporaneo.

Matteo e Carlo Moser
“Siamo senza dubbio più conosciuti per il Trentodoc” afferma Carlo Moser, “ma prima di essere spumantisti siamo produttori di vini fermi. In Val di Cembra, dove abbiamo la maggior parte dei nostri vigneti (70% di proprietà, il 30% di conferitori storici), abbiamo sempre prodotto Müller-Thurgau, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Moscato Giallo, Teroldego e Schiava, vini in cui crediamo e che abbiamo portato avanti nel tempo con pari impegno. Qualche anno fa il ‘gap’ che si stava creando tra il Trentodoc e la linea Warth era diventato troppo rilevante per non essere preso in considerazione”.
Oggi la linea dei vini fermi è cresciuta sia a livello di immagine sia in termini di prodotto, raggiungendo punte qualitative che rispecchiano le attenzioni, la cura che Matteo mette quotidianamente in vigna e in cantina. Una linea moderna che è evoluta verso il tappo Stelvin (il Teroldego Rubro 2022 è ancora in tappo di sughero) con bottiglie leggerissime (quest’ultima è un’attenzione che Moser Trento ha sempre avuto) e con vinificazioni essenziali. Non solo: una linea che ha plasmato l’identità enologica di Moser, dando vita a uno stile territoriale, riconosciuto, sempre orientato al continuo perfezionamento, ma soprattutto attuale. L’identità trentina è infatti un altro pilastro che sostiene la filosofia Moser. Il Trentino, con la sua tradizione vitivinicola secolare, è un territorio dalle caratteristiche uniche: suoli minerali, altitudini elevate ed escursioni termiche che infondono ai vini freschezza ed eleganza.

Val di Cembra
Fondata nel 1979 nel cuore della Valle di Cembra, la cantina Moser rappresenta un’icona del territorio. A idearla furono Francesco e Diego Moser, cresciuti tra i filari e le tradizioni contadine della loro terra. La loro visione? Unire rispetto per il terroir, passione per la viticoltura e uno sguardo sempre rivolto alla ricerca enologica. Con l’ingresso in azienda di Carlo Moser, la cantina ha saputo evolversi senza mai smarrire le proprie origini. Una nuova era, segnata da un salto di qualità e da una strategia che ha rafforzato la presenza anche nel mondo delle bollicine. “I vini fermi ci sono da sempre” ricorda Matteo Moser; “il primo spumante, invece, è stato prodotto nel 1995 dopo che lo zio (Francesco Moser, ndr) nel 1994 fece il record dell’ora: 51.151”. “Si chiamano Warth” continua Carlo Moser “perché papà aveva acquistato un maso sulla collina di Trento che al tempo non aveva un nome. Decidemmo di chiamarlo come il luogo, Gardolo di Mezzo, ma non potendo usare il toponimo in etichetta, si pensò di dargli il nome tedesco usato durante l’impero austro-ungarico: Warth.” Due anni fa, la linea è stata oggetto di un importante restyling anche dal punto di vista dell’immagine. Il logo è realizzato dall’artista trentino Paolo Tait, con il quale la famiglia Moser ha un’amicizia ventennale. Per l’etichetta Riesling Renano, Sauvignon Blanc e Rubro, vini ottenuti da uve provenienti dai vigneti di Maso Warth e dalla Valle di Cembra, ha scelto simboli distintivi, elementi di vita rurale, strumenti di lavoro e animali. Il Sauvignon Blanc, ad esempio, rappresenta idealmente gli attrezzi arcaici della vita rurale. Immagini che simboleggiano il legame viscerale della famiglia con la terra e il lavoro.
Tra i vini fermi l’ultima creazione di Moser Trento è proprio il Sauvignon Blanc (in degustazione la vendemmia 2022) le cui uve provengono da due vigneti distinti. Una varietà che in Trentino si adatta in modo perfetto, vinificato da Cantina Moser per mantenerne intatta freschezza e mineralità, sottolineando la tipicità del territorio. Il Riesling Renano 2022, che per Carlo e Matteo Moser non deve essere più un vino di annata, è immenso, con una spiccata acidità e una forte componente minerale, grazie a un affinamento prolungato in bottiglia. Il Rubro 2022 è invece il Teroldego di punta, e proviene dai vigneti più importanti della cantina, situati sulle colline dei Sorni a 300 metri sul livello del mare. Matura per due anni in barrique e un altro anno in bottiglia, acquisendo complessità e longevità. Infine il Moscato Giallo 2024, il quarto vino più importante. Un vino secco, di bassa gradazione alcolica, aromatico ma altrettanto fresco, e soprattutto storico, le cui uve sono sin dall’origine coltivate in Maso Warth.
mosertrento.com
Cover: Maso Warth