ENOTECA DI PECK, ECCELLENZA DI UNA CANTINA SENZA TEMPO

Peck porta a Milano l’eccellenza enogastronomica da oltre un secolo, tracciando nel corso del tempo la propria identità come punto di riferimento per tutti gli appassionati gourmet, in Italia e nel mondo. La base fondante è quella di un’alta artigianalità che diventa “lusso”, nella sartorialità di cucire una proposta di eccelso valore. Di fiori all’occhiello ne ha molti e l’enoteca ne rappresenta uno importante. Un orgoglio di casa Peck, un caveau al piano inferiore del punto vendita di Via Spadari che introduce in un vero e proprio paese dei balocchi per amanti ed estimatori di vino e distillati. Radici nella storia e sguardo attento allo scenario contemporaneo.  Colpisce a un primo sguardo la quantità di etichette esposte e l’ordine in cui sono presentate.  La cantina è un susseguirsi di ambienti suggestivi, che diventano veri e propri scrigni dentro cui si custodiscono preziose gemme. Dalle più recenti annate a veri e propri pezzi di storia, le bottiglie sono ordinatamente adagiate sugli scaffali​ per una perfetta conservazione​.

Sono quasi 4000 le etichette e referenze all’attivo, tra wine e spirits, in una proposta costruita e arricchita nel tempo, che celebra anche un’importante profondità. Si parte con una vetrina rappresentativa della qualità che caratterizza la proposta, dagli spumanti italiani alle chicche di champagne. Vini rarissimi, le icone nostrane, francesi, spagnole, le più importanti presenti sul mercato. La prima sala è dedicata alle bollicine, con preponderanza di champagne. Grandi maison e piccoli vigneron, due facce di una medesima realtà che ha come comun denominatore la qualità. Si passa poi alle sezioni dei rossi, dai Baroli di Langa ai cru di Bordeaux (declinati in una verticalità straordinaria), dai vini dell’Etna alle più note cantine di Spagna. Passando per tutte le regioni Italiane, da Nord a Sud in ogni loro peculiarità. E per gli amanti della corposità, molti sono i vini d’invecchiamento. Incredibilmente ricca anche la selezione dei bianchi, un viaggio che passa per il nord dell’Italia, tra l’Adige ed il Trentino, il Friuli ed il Piemonte, prosegue in Borgogna, patria di Chardonnay, ed oltrepassa l’Atlantico, fino ad arrivare alle Americhe. Anche i rosati hanno il loro spazio, vini da riscoprire e rivalutare. Ci sono poi variegate e interessanti proposte di vini da dessert, Moscato, Passito, Malvasia, Sagrantino, Muffato e Sauternes, dai profili aromatici ricchissimi. Altro mondo che merita un’attenzione particolare è quello dei distillati, bevande preziose, frutto di un lavoro che rasenta l’arte, in bottiglie dal valore inestimabile.   Nel prezioso caveau, una selezione delle più prestigiose referenze provenienti dalle più esclusive cantine italiane ed internazionali. Bottiglie introvabili da collezionare, ideali per i grandi appassionati e amanti di rarità enologiche. Poi i grandi formati, i Magnum ed i Jéroboam, passando per i Mathusalem. Sono i formati più ampi, più profondi, che regalano sensazioni olfattive e gustative rare e uniche.   

Alessandro Zingarello, Simona Pera

Quello che distingue l’enoteca Peck, oltre alla straordinaria proposta in termini di prodotto, è l’elemento umano, valore essenziale per un’esperienza memorabile. Persone estremamente preparate e competenti, che eseguono un grande lavoro di ricerca e selezione del più alto livello di qualità, per poi diventarne i custodi e i narratori. Non si tratta di un semplice negozio, ma di un luogo in cui si fa cultura del vino, in un approccio colto, in grado di incontrare le esigenze di grandi conoscitori e appassionati così come di chi si avvicina da inesperto. Lo stile è quello di creare un rapporto con il cliente, con serietà e professionalità, e non solo con fine commerciale, che instauri fiducia, nell’ottica di fidelizzare e di costruire un percorso insieme. Questo il fil rouge che lega nel pensiero e nell’approccio Alessandro Zingarello, Food & Beverage Project Manager, e di Simona Pera, Wine manager, figure chiave dell’enoteca Peck. Due professionisti di grande competenza, con alle spalle importanti esperienze nel settore e approdati in Peck rispettivamente a inizio 2023 e ad ottobre 2022. Personalità in grado di dare un volto nuovo e attuale a questa realtà pur mantenendo l’impianto prezioso ereditato. Un percorso di significativa evoluzione, nel perimetro di una filosofia di selezione che vuole equiparare l’assortimento dell’enoteca a una carta vini del ristorante, nella sartorialità della scelta e nella completezza dell’offerta proposta. Aggirarsi tra gli scaffali colmi di bottiglie diventa un’esperienza immersiva, è come se lo spazio diventasse un viaggio, tra le pagine “fisiche” che raccontano territori e storie e che accompagnano in una lettura traslata. La realtà Peck gode di un prestigio molto alto presso i produttori, condizione che garantisce assegnazioni importanti di vini di grande livello. Tutte le bottiglie vengono acquistate direttamente dai produttori, nessuna asta e nessun mercato parallelo. Una grande garanzia di qualità per il consumatore, sia per la conservazione che per le condizioni dei prodotti. Questo crea un asset che attira clienti da tutta Italia e anche dall’estero. L’enoteca ha saputo capitalizzare la sua reputazione storica, innovando significativamente la propria offerta. La strategia di assortimento a 360 gradi e la capacità di offrire referenze esclusive la proiettano come un attore di riferimento nel panorama enologico italiano, capace di attrarre una clientela variegata nel target. Il successo finanziario del precedente anno, con un aumento del 35% delle vendite (in netta controtendenza al mercato), evidenzia la bontà delle scelte compiute.   

La forza della cantina risiede nei rapporti consolidati e personali con i principali produttori italiani, una rete di relazioni che si estende anche alla gestione della clientela. Un fatturato importante arriva da clienti fidelizzati che si affidano a noi per fare regali di pregio oppure per assortire la loro cantina “personale”. Spesso sono ordini di grande valore e questo ci lusinga perché esprime la fiducia e il rispetto che i clienti hanno nelle nostre competenze e nell’aspetto consulenziale che distingue il nostro lavoro. La cantina si afferma come un punto di riferimento per l’alta enogastronomia, grazie a una selezione curata, vini rari, una crescita notevole nel segmento di riferimento e un modello di business basato su relazioni profonde e un servizio altamente celere e personalizzato. L’interazione con il cliente rimane un punto fondamentale, ragione per cui la proposta deve essere sempre bilanciata fra un nostro pensiero e quello che soddisfa le aspettative di chi si rivolge a noiAlessandro Zingarello. Proprio nell’ottica di rendere l’esperienza completa e soddisfacente, è stato annunciato nei prossimi mesi il lancio di un nuovo supporto digitale, in grado di mostrare l’intera gamma dei prodotti in maniera dettagliata e graficamente accattivante, anche attraverso il supporto dell’AI, superando i limiti di spazio espositivo attuali. La gestione della cantina da parte di Alessandro e Simona (ognuno per il proprio ruolo) coniuga la valorizzazione della storicità con l’esigenza di mantenerla fresca e aggiornata rispetto al mercato attuale. È fondamentale conservare la preziosa collezione ereditata, così come strategico rendere la proposta fresca e al passo con lo scenario odierno, nell’ottica di una cantina “contemporanea” nella sua proposizione e capace di incuriosire il cliente. L’approccio è sartoriale, personalizzato, molto affine a quello della ristorazione nella capacità di offrire prodotti più ricercati e curiosi, stimolanti per un target diversificato, che si declina in clienti storici e fidelizzati, in appassionati e collezionisti così come in turisti stranieri alla ricerca del gusto italiano. In questo costante lavoro di ricerca e selezione, risultano fondamentali collaborazione e confronto, valori imprescindibili per avere una visione sempre più ampia e appassionata delle realtà che si vanno ad intercettare. Questo include un continuo scambio di competenze e specializzazioni, una discussione costruttiva essenziale per gestire una collezione così vasta e complessa. Lo faccio quotidianamente con i sommelier che gestisco e con Alessandro, nella volontà di trovare spunti sempre nuovi e intriganti e creare una base solida su cui fondare il lavoro di selezione, nell’ambito di un aggiornamento necessario e incessante, motore per stare al passo con un mondo in continuo divenire. Vivo con grande dedizione la cura della collezione, la capacità di motivare la mia squadra e di mantenere solidi i legami con i produttori e fornitori, certa che il valore umano rappresenti la ricchezza più grande che si cela dietro il vinoSimona Pera.

Apertura mentale e assenza di pregiudizi nella valutazione sono valori fondanti nella “nuova era” della cantina Peck, nella precisa volontà di non giudicare basandosi solo sulla notorietà del marchio, ma riconoscendo che sia le grandi aziende che le piccole realtà di nicchia possono offrire qualità eccezionale. Una dimensione che permette un maggiore apprezzamento per le caratteristiche intrinseche del prodotto, indipendentemente dalla dimensione o fama del produttore. Accanto ai grandi blasoni, viene fatto un importante lavoro di ricerca sui piccoli produttori, nella volontà di proporre la gamma più ampia possibile in un ambito di eccellenza e di scoprire sfumature vitivinicole sempre più ampie e diversificate. Anche l’accessibilità gioca un ruolo chiave nella costruzione di una cantina che vuole incontrare il cliente a 360 gradi, spaziando da un’esclusività unica di bottiglie preziose ad un accesso democratico a etichette da “quotidiano”, che permettano a tutti di poter trovare qualità al giusto prezzo. Eccellenza e centralità del cliente, caratteristiche che definiscono in maniera trasversale la realtà Peck, incarnando un nuovo concetto di lusso che non guarda solo al “valore materiale” ma al complesso universo che rende un’esperienza memorabile e colma di cultura, conoscenza, empatia e gusto. 

 

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