LA NUOVA ANNATA DI TENUTA DI TRINORO

Ci sono vini che sono entrati nella storia dell’enologia italiana e uno di questi è il Tenuta di Trinoro, un taglio bordolese proveniente dall’omonima tenuta in Val d’Orcia, nella parte meridionale della Toscana. Erano gli anni Ottanta quando Andrea Franchetti scelse questo nuovo inusuale per la viticoltura ma unico e affascinante dal punto di vista paesaggistico per stabilire la sua Tenuta. Nei primi anni Novanta iniziò l’impianto dei primi vigneti con i vitigni classici del taglio bordolese, Cabernet Franc in primis essendo i terreni argillo-calcarei e ghiaiosi molto simili a quelli della zona di Saint Emilion. Oggi l’estensione è di circa 23 ettari in cui prevalgono Merlot e Cabernet Franc e poi, in misura minore, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. I vigneti sono stati divisi in 50 parcelle ognuna delle quali viene curata e vinificata indipendentemente.

L’annata 2022, recentemente presentata alla stampa, è quella che segna la svolta nella continuità del progetto voluto da Andrea Franchetti, scomparso nel dicembre 2021. È infatti la prima annata realizzata interamente dal figlio Benjamin che ha raccolto l’eredità e prosegue sulle orme segnate dal padre. Cercando di semplificare al massimo quello che era il pensiero di Andrea, la 2022 appartiene alla categoria “Annata fina” ovvero vini esili e quindi eleganti, vivaci ma meno immediati; al contrario una “Annata potente” porta a vini strutturati, intensi e autorevoli. Così Benjamin: “Tenuta di Trinoro 2022 è un vino longilineo ma lunghissimo, che gentilmente rivela tutte le sue sfaccettature in maniera riservata, a poco a poco. Ti fa riflettere, e se lo segui, ti trascina con sé e non si ferma più”.

Dal punto di vista climatico, la 2022 è stata un’annata calda arrivata dopo la 2021 altrettanto calda e siccitosa. Sono state provvidenziali le piogge autunnali che, dall’inizio settembre, hanno rinfrescato e portato a maturazione perfetta le uve; in particolare, il Cabernet Franc e il Merlot sono risultati freschi e generosi mentre i più tardivi Cabernet Sauvignon e Petit Verdot hanno raggiunto una perfetta maturazione a inizio ottobre. Tutto questo ha permesso di includere tutte e quattro le uve nel blend, cosa che non avveniva dal 2015: Cabernet Franc 44%, Merlot 44%, Cabernet Sauvignon 6% e Petit Verdot 6%. Come nei millesimi passati, le uve da inserire nel Tenuta di Trinoro non rappresentano una scelta stilistica ma sono il risultato delle caratteristiche dell’annata stessa.

I vini ottenuti dalle migliori o, meglio, dalle parcelle più adatte, vengono selezionati dopo la prima luna piena di febbraio per andare a costituire questo mitico vino, icona dell’azienda. Potenzialmente ogni anno parcelle differenti anche se l’esperienza ormai dice che alcune di queste vengono utilizzate tutti gli anni. Il vino matura per otto mesi in barrique francesi di vari passaggi e per altri dodici mesi in vasche di cemento. Il calice mostra un vino dall’intenso colore rosso rubino con riflessi che riportano al granato; il naso si mostra elegante ma ancora contratto, giovane. Una nota che rimanda alle dolcezze della frutta matura si unisce a sentori più scuri, di sottobosco e di erbe officinali. Il tannino è setoso e disteso e accompagna il sorso guidato da una piacevole sapidità quasi piccante; buona la persistenza. Un vino sottile, fresco e diretto sul palato che riporta tutti i canoni per essere un vino da eccellente tenuta allo scorrere del tempo.

 

 

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