JEFF KOONS. SHINE

Dal 2 ottobre 2021 Palazzo Strozzi ospita una nuova grande mostra dedicata a Jeff Koons, una delle figure più importanti e discusse dell’arte contemporanea a livello globale. A cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, la mostra porta a Firenze una selezione delle più celebri opere di un artista che, dalla metà degli anni Settanta a oggi, ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale.

Jeff Koons, Inflatable Flowers (Four Tall Purple with Plastic Figures), 1978. Vinile, specchi e plastica; cm 40,6 x 145,4 x 48,3. Collezione dell’artista. © Jeff Koons (Serie Inflatables – Sala 4)

Sviluppata in stretto dialogo con l’artista, la mostra Jeff Koons. Shine ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, proponendo come originale chiave di lettura dell’arte di Koons il concetto di shine (lucentezza) inteso come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire.

Protagoniste sono opere che raccontano oltre 40 anni di carriera, dalle celebri sculture in metallo perfettamente lucido che replicano oggetti di lusso, come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili quali i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (Red) (1994-2000), fino alla re-interpretazione di personaggi della cultura pop come Hulk (Tubas) (2004-2018), o alla re-invenzione dell’idea di ready-made con l’utilizzo di oggetti di uso comune come One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. JK 241 Series) (1985).

Jeff Koons, Balloon Dog (Red), 1994-2000. Aacciaio inossidabile lucidato a specchio con verniciatura trasparente; cm 307,3 x 363,2 x 114,3. Edizione 1 di 5 versioni uniche. Collezione privata.© Jeff Koons. Photo: Mike Bruce, Gate Studios, London / Courtesy the Royal Academy of Arts, London (Serie Celebration – Sala 3)

Autore di lavori entrati nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo del consumismo, Koons trova nell’idea di shine (lucentezza) un principio chiave delle sue innovative sculture e installazioni che mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte. Per Koons il significato del termine shine è qualcosa che va oltre una mera idea di decorazione o abbellimento e diviene elemento intrinseco della sua arte. Dotate di una proprietà riflettente, le sue opere accrescono la nostra percezione metafisica del tempo e dello spazio, della superficie e della profondità, della materialità e dell’immateriale.

Jeff Koons, Lobster, 2007-2012. Acciaio inossidabile lucidato a specchio con verniciatura trasparente; cm 147 x 94 x 47,9. Prova d’artista di un’edizione di 3 più 1 PA. Collezione dell’artista. © Jeff Koons (Serie Lobster – Sala 5). Photo: Marc Domage/Courtesy Almine Rech Gallery

Le opere dell’artista americano pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda. Come afferma lo stesso Koons, “il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte”.

Con Marcel Duchamp ed Andy Warhol come primaria fonte di ispirazione, Koons realizza opere che hanno suscitato un ampio dibattito critico e innescato polemiche, ottenendo però allo stesso tempo uno straordinario successo. La sua arte unisce pop, concettuale e postmoderno dimostrando come l’opera d’arte agisca quale metafora più ampia della società e della comunità.

Jeff Koons, Sacred Heart (Magenta/Gold), 1994-2007. Acciaio inossidabile lucidato a specchio con verniciatura trasparente; cm 356,9 x 218,4 x 121. Jereann and Holland Chaney. © Jeff Koons (Serie Celebration – Sala 1)

Nel 2021 la mostra Jeff Koons. Shine si pone come uno dei maggiori eventi d’arte contemporanea in Italia e rappresenta un segnale forte della ripartenza culturale del paese dopo la pandemia, proseguendo il vivace dialogo di Palazzo Strozzi fra tradizione e contemporaneità attraverso la creazione di progetti e mostre dei più importanti artisti di oggi nel contesto della sua storica architettura rinascimentale.

Abbiamo lavorato diversi anni per realizzare a Palazzo Strozzi questa grande mostra su Jeff Koons, una delle figure più significative dell’arte contemporanea a livello globale, continuando così la nostra sequenza di esposizioni dedicate ai maggiori protagonisti dell’arte contemporanea” dichiara Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra, “per la prima volta si indaga un aspetto unico e caratteristico dell’arte di Koons, quello legato alla riflettenza e alla luce. Lo “Shine”, termine che dà il titolo alla esposizione, è il principio chiave delle sculture e dei dipinti esposti all’interno della severa architettura quattrocentesca di Palazzo Strozzi, in un dialogo essenziale tra le forme platoniche delle opere e la regola aurea di un contenitore perfetto. Realizzare a Firenze una delle più importanti mostre di Jeff Koons significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo.

Jeff Koons, Seated Ballerina, 2010-2015. Acciaio inossidabile lucidato a specchio con verniciatura trasparente; cm 210,8 x 113,5 x 199,7. Edizione di 3 più 1 PA Collezione privata. © Jeff Koons (Serie Antiquity – Sala 1)

Jeff Koons insiste spesso sulla dimensione umana del suo ruolo di artista” afferma Joachim Pissarro, curatore della mostra, “in effetti, è corretto dire che il lavoro di Koons colpisce e influenza l’umanità, noi tutti, nella diversità di ciascuno. C’è qualcosa di immediatamente coinvolgente nel lavoro di Jeff Koons, qualcosa che parla al nostro cuore in profondità. Tuttavia, la sua opera è tutt’altro che facile. Il suo impatto è diretto e potente, ma i livelli di significato, le complessità e la ricchezza del suo lavoro sono inesauribili. La possibilità di vedere oggi la sua opera a Firenze è estremamente importante: entra profondamente in risonanza con la tradizione del Rinascimento e ci procura un’intensa gioia e un appagamento estetico. Questo è il mistero di Jeff Koons”.

 

Jeff Koons

Jeff Koons (Photo credits Ela Bialkowska_OKNOstudio) accanto a Hulk (Tubas), 2004-2018. Bronzo policromato e ottone; cm 247 x 210 x 122,2. Prova d’artista di un’edizione di 3 più 1 PA. Collezione dell’artista. © Jeff Koons (Serie Hulk Elvis – Sala 5)

Jeff Koons nasce nel 1955 a York, Pennsylvania. Ha studiato al Maryland Institute College of Art di Baltimora e alla School of the Art Institute di Chicago. Vive e lavora a New York.

Dalla prima mostra personale nel 1980, le sue opere sono state esposte nelle principali gallerie e istituzioni di tutto il mondo. Nel 2014 il Whitney Museum of American Art lo ha celebrato con Jeff Koons: A Retrospective, ospitata poi dal Centre Pompidou di Parigi e dal Guggenheim Museum di Bilbao.

Jeff Koons è noto per opere iconiche come Rabbit e Balloon Dog o per la monumentale scultura floreale Puppy (1992), esposta al Rockefeller Center e in seguito installata permanentemente al Guggenheim Museum di Bilbao. L’artista ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Distinguished Arts Award del Governor’s Awards for the Arts dal Pennsylvania Council on the Arts e il Golden Plate Award dell’American Academy of Achievement. Nel 2001 il presidente Jacques Chirac lo ha nominato Officier de la Legion d’Honneur, e nel 2013 il Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton gli ha tributato la U.S Department of State’s Medal of Arts. Nel 2017 è stato il primo ospite nella residenza d’artista Mortimer B. Zuckerman Mind Brain Behavior Institute della Columbia University ed è stato nominato membro onorario della Edgar Wind Society dell’Università di Oxford. Dal 2002 è membro del Board dell’International Center for Missing & Exploited Children (ICMEC), ed è co-fondatore del Koons Family International Law and Policy Institute, istituzioni che si prefiggono di contrastare lo sfruttamento dei minori e di promuovere la protezione dell’infanzia a livello globale.

Tra le sue mostre più recenti: Jeff Koons: Mucem. Works from the Pinault Collection (Mucem, Marsiglia, 19 maggio/18 ottobre 2021); Jeff Koons: Absolute Value. Selected works from the Collection of Marie and Jose Mugrabi (Tel Aviv Museum of Art 10 marzo 2020/3 aprile 2021); Appearance Stripped Bare: Desire and Object in the Work of Marcel Duchamp and Jeff Koons, Even (Museo Jumex, Mexico City 19 maggio/29 settembre 2019); Jeff Koons at the Ashmolean (Ashmolean Museum, Oxford 7 febbraio/9 giugno 2019).

 

 

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Main Partner: Intesa Sanpaolo.

 

 

 

 

Jeff Koons

Shine

  

2 ottobre 2021/30 gennaio 2022

 

a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro

 

Palazzo Strozzi

Firenze

 

 

palazzostrozzi.org

 

Cover: Jeff Koons, Rabbit (1986). Acciaio inossidabile, cm 104,1 x 48,3 x 30,5. Edizione 1 di un’edizione di 3 più 1 PA, Museum of Contemporary Art Chicago, partial gift of Stefan T. Edlis and H. Gael Neeson, 2000.21. © Jeff Koons (Serie Statuary – Sala 2)