LEE GIHUN. MASQUERADE – PIETÀ
La DCG Contemporary è orgogliosa di presentare Masquerade – Pietà, la prima mostra personale dell’artista sudcoreano Lee Gihun in Italia, ospitata presso la Dorothy Circus Gallery di Roma. Un debutto attesissimo che offre al pubblico italiano uno sguardo profondo, poetico e inquieto sull’epoca che stiamo vivendo, attraverso una narrazione visiva stratificata e toccante.

Lee Gihun, M Pietà 6. Acquerello e pastello a olio su carta di cotone. 97 x 163 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
La mostra presenta tredici opere, tra cui inediti delle serie Masquerade e Wonder, con un focus particolare sul tema della Pietà. Un tema che acquista un significato ancora più profondo nel contesto romano, città che ospita alcune delle più celebri rappresentazioni della Pietà nella storia dell’arte, tra cui la celebre scultura di Michelangelo.

Lee Gihun, M Pietà 8. Acrilico e pastelli a olio su tela. 70 x 100 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
Sottotitolata A Study on How Children Live in the World, la nuova serie prende in prestito narrazioni religiose e mitologiche per ricostruirle come allegorie contemporanee, dando vita a un immaginario originale, dove bambini mascherati attraversano mondi sospesi tra realtà e fantasia. Questi personaggi enigmatici abitano paesaggi silenziosi e desolati, incarnando la condizione dell’essere umano di fronte alla crisi ambientale e al destino incerto del pianeta.

Lee Gihun, M Numinose 1. Acquerello e pastello a olio su carta di cotone. 97 x 163 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
Lee Gihun introduce una struttura narrativa che unisce la tradizione biblica della Pietà al simbolismo dell’Arca di Noè, dando forma a un universo visivo che riflette sul cambiamento climatico, sulle generazioni future e sul valore profondo della responsabilità e della cura verso ogni forma di vita. L’artista descrive questa nuova fase del progetto come un’espansione strutturale dell’intero ciclo Masquerade, capace di evocare emozioni complesse e contraddittorie, come lo sguardo di una madre sul figlio morente: un gesto d’amore, dolore, impotenza e speranza.

Lee Gihun, M 55. Acrilico e pastelli a olio su tela. 70 x 100 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
Lo stile distintivo di Gihun si riconosce nella combinazione di acrilico, pastelli ad olio e materiali riciclati – tra cui carte da parati in seta tipiche delle abitazioni coreane e strumenti scolastici dismessi – che stratificano i suoi dipinti di texture, memoria e significato. La sua pratica nasce da un’osservazione profonda, che parte da uno sguardo limpido su se stessi e sul mondo, e si sviluppa attraverso un processo che unisce istinto e dedizione quotidiana.

Lee Gihun, M Pietà 5. Acquerello e pastello a olio su carta di cotone. 97 x 163 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
In equilibrio tra il magico e il malinconico, Masquerade – Pietà mette in discussione la visione dualistica della cultura occidentale che separa spirito e materia, contribuendo all’alienazione dell’uomo dalla natura. Le opere di Gihun diventano così una riflessione critica e poetica sull’urgenza di riconnettersi al mondo con consapevolezza, empatia e senso di responsabilità.
Gihun Lee sarà a Roma per l’evento inaugurale il 5 giugno presso la Dorothy Circus Gallery, un’occasione imperdibile per immergersi nell’universo delicato e perturbante dell’artista, dove la maschera diventa specchio e l’arte una domanda aperta sul nostro tempo.
Gihun Lee

Lee Gihun nel suo studio, Courtesy of DCG and the Artist.
Nato nel 1980 in Corea del Sud, Gihun Lee dipinge con un’intensità silenziosa, dando vita a mondi stratificati in cui figure mascherate si presentano come custodi di storie dimenticate. I suoi lavori, ambientati in paesaggi ricchi di texture (campi, nuvole, e strutture enigmatiche sospese tra il naturale e l’artificiale) non offrono risposte, ma aprono uno spazio per la contemplazione.

Lee Gihun, Mini 31. Acrilico e pastelli a olio su tela. 42 x 59.4 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
Cresciuto in un villaggio rurale dove convivono industria e tradizione, Lee porta questa dualità nel suo linguaggio visivo. Le figure che abitano le sue tele sono volutamente indefinite (non del tutto umane, né animali, né adulti o bambini) e diventano così simboli universali della memoria, dell’osservazione e di una resilienza silenziosa.

Lee Gihun, M Pietà 7. Acrilico e pastelli a olio su tela. 70 x 100 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
La sua tecnica fonde rigore e spontaneità: servendosi di acrilici, acquerelli e pastelli a olio, Lee costruisce ogni superficie attraverso velature trasparenti sovrapposte a segni densi e materici. Le sfumature morbide si alternano a tratteggi minuziosi e texture spesse, quasi scolpite, dando al dipinto una presenza scultorea e una sensazione di sedimentazione nel tempo, dove memoria e materia sembrano stratificarsi visibilmente.

Lee Gihun, Mini 29. Acrilico e pastelli a olio su tela. 42 x 59.4 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
Ispirandosi alle tradizioni pittoriche coreane, Lee le rilegge in chiave contemporanea, intrecciando riferimenti a motivi popolari, cicli naturali e strutture create dall’uomo. Le sue immagini evocano temi legati all’ecologia e ai paesaggi interiori in mutamento, ma lo fanno con delicatezza e lirismo, evitando ogni affermazione esplicita. Il suo è un approccio sottile e poetico, che invita a meditare sul fragile equilibrio tra presenza e assenza, permanenza e trasformazione.

Lee Gihun, M 44. Acquerello e pastello a olio su carta di cotone. 97 x 163 cm, Courtesy of DCG and the Artist.
Che lavori su tela o si esibisca in performance di pittura dal vivo, Lee vive la sua arte come un atto narrativo stratificato, intimo, simbolico e sempre aperto a nuove interpretazioni. Gihun Lee vive e lavora in Corea del Sud.
Lee Gihun
Masquerade – Pietà
5 giugno/3 luglio 2025
Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari, 76
Roma
dorothycircusgallery.com
Cover: Lee Gihun, M56. Acrilico e pastelli a olio su tela. 163 x 97 cm, Courtesy of DCG and the Artist.