R.D., LA SUBLIMAZIONE DEL CODICE BOLLINGER

La Maison Bollinger fu fondata ad Ay il 6 febbraio 1829 da Joseph Jacob Placide Bollinger (i francesi lo chiamavano semplicemente “Jacques” dopo il suo ritorno dalla guerra di indipendenza degli Stati Uniti d’America), da Paul Levieux Renaudin e dall’ammiraglio Athanase Louis Emmanuel Hennequin de Villermont.

 

Per motivi aristocratici il Comte de Villermont non volle mettere il suo nome sulle bottiglie contrassegnate con “Bollinger-Renaudin” e il nome Renaudin rimase sul marchio fino al 1960.

Bollinger discendeva da una famiglia tedesca originaria del Wurttemberg che si era spostata in Champagne qualche anno prima per lavorare per la Maison Muller Ruinart, oggi non più esistente. Nel 1837 Jacques sposò Charlotte Villermont, figlia del Conte, ed ebbero quattro figli. Fu anche uno dei primi commercianti a spedire Champagne in Inghilterra e nel 1844 ricevette dalla Regina Vittoria il Royal Warrant, riconoscimento di fornitore ufficiale della casa Reale inglese.

Nel 1918 il nipote Jacques prese in mano le redini dell’azienda, ma mori a 47 anni nel 1941 e la direzione passò alla vedova Elizabeth Law de Lauriston Boubers, la sua Lily che, per scarsità di benzina dato il periodo bellico, andava in giro per i vigneti con la sua bicicletta. Il solo lusso era la sella confezionata da Hermès e, malgrado la carenza di manodopera, continuò a produrre e vendere champagne segnando la storia dello Champagne Bollinger fino al 1977, l’anno della sua morte.

 

Nel 1963 in accordo con il suo agente americano decise di mettere sul mercato statunitense una piccola quantità di bottiglie “Réserve 1947”. La sua grande idea fu di scegliere un vecchio millesimato con sboccatura tardiva e dosarlo Extra Brut, mossa azzardata in tempi dove gli Champagne di vecchie annate non erano apprezzati e quelli in commercio avevano normalmente un alto dosaggio, ma credette che lo choc ossidativo dovuto al dégorgement tardivo avrebbe apportato una grande freschezza e piacevolezza.

La maggior parte delle Maison di Champagne hanno sempre tenuto delle bottiglie di vecchi millesimi sui lieviti da condividere con degli esperti o gli amici e l’usanza era che queste bottiglie fossero degorgiate poco prima di essere degustate, per approfittare del momento perfetto, quando il vino, appena sboccato, offriva un’equilibrio preciso tra freschezza e maturità.

Nel 1967 dopo aver cercato vari nomi da dare alla cuvée, (Late Disgorged, Late Disgorged Réserve…) fu scelto Bollinger R.D. che sta per “Récemment Dégorgé” e furono messi sul mercato 3 millesimati: il 1952 per il mercato britannico, il 1953 per quello svizzero e il 1955 per i mercati italiano e statunitense. Fu questo millesimato, seguito dal 1959, che ebbe il riconoscimento internazionale come Bollinger R.D, un’innovativa e spettacolare cuvée per quei tempi, che nacque da questa grande visione e intuizione e racchiude i punti salienti del

 

c o d i c e    B o l l i n g e r

Vigneti di proprietà. L’azienda possiede 172 ettari di vigneti, che forniscono più del 60 per cento del proprio fabbisogno di uve e sono in gran parte piantate a Pinot noir, in particolare attorno ad Aÿ nella montagna di Reims, con una produzione di 2.800.000 bottiglie che consente di assicurare una continuità di stile e qualità

 

Almeno il 60% di Pinot noir nella cuvée

 

Vinificazione in legno per i millesimati, in barrique borgognoni da 228 lt

 

Affinamento sui lieviti con il bouchon liège

 

Remuage e dégorgement manuali

 

 

R.D. “Récemment Dégorgé” significa che la sboccatura è avvenuta meno di un anno prima di entrare sul mercato, ha maturato almeno 8 anni sui lieviti, con un dosaggio extra brut tra 3 e 4 g/l. Una rara esperienza di degustazione considerato il contrasto tra l’energia, la freschezza, la straordinaria intensità al palato dovuta alla recente sboccatura e l’attraente sviluppo degli aromi di una vecchia annata maturata sui lieviti in cantina per un lungo arco di tempo. Fu anche il primo champagne a riportare sull’etichetta la data di sboccatura.

  

 

TEMPO, AUDACIA, RARITA’

I 3 pilastri dell’R.D.

 

Tempo

Fattore essenziale per dare carattere all’R.D, sono millesimi che hanno trascorso un lungo periodo di tempo ad affinare sui lieviti, affinché la complessità aromatica di questa cuvée (cosi come le emozioni sensoriali) possano esprimersi al palato.

Audacia

Per gli anni sessanta era un prodotto innovativo, il primo Extra Brut con un dosaggio di solo 3 grammi per litro, che dona straordinaria freschezza e una sontuosa espressione aromatica. Fu proprio l’audacia di Madame Bollinger a realizzare la grandezza di questi vini, commercializzati per offrire un nuovo modo di sperimentare il momento della degustazione.

Rarità

Nasce solo dai millesimi di annate eccezionali. “Ogni R.D. è stato una Grande Année, ma non tutte le Grande Année saranno R.D.

Champagne complessi dove anche il tempo di permanenza di uno champagne nel calice o un differente dégorgement, possono cambiare la percezione e la valutazione.

 

 

BOLLINGER R.D. 2004 – 95/100

 

Il 2004 è il 25esimo millesimato di R.D., fatto solo della «tête de cuvée», assemblato per il 66% di Pinot Noir e il 34% di Chardonnay, di cui l’88% delle uve provengono da 16 Villaggi Grand Cru e il restante 12% da 2 villaggi Premier Cru, con un dosaggio extra brut di 3 g/l. Fermenta in botte, è rimasto 12 anni ad affinare sui lieviti nelle cantine della maison ad Aÿ con il bouchon liege, il remuage e il dégorgement sono manuali.

La 2004 è un’annata di grande generosità, un vintage più pronto da bere rispetto al 2002, che ci dona questo Champagne dalla straordinaria freschezza dovuta al recente dégorgement e gli aromi di un vecchio millesimato, grazie al lungo affinamento sui lieviti. E’ un vino di ricca struttura e magnifica complessità. Grande mineralità, naso memorabile, fresco, fantastico, che sprigiona aroma di frutta fresca gialla, di pesca, note agrumate, pompelmo rosa e arancia, e un inappagabile sentore di fleur d’orange. La bocca è meravigliosa, ritorna l’agrume con il mandarino, una bella acidità agrumata e fruttata, con un finale lunghissimo e articolato.

 

BOLLINGER R.D. 2002 – 94/100

 

Sono stati utilizzati 23 crus dei quali 71% Grands Crus e 29% Premiers Crus. Il dosaggio è sotto i 4 g/l. Il 60% delle uve di Pinot noir proviene dai Grand Cru di Aÿ, Verzenay, Bouzy e dal villaggio Premier Cru di Tauxières, mentre il 40% di Chardonnay da Cramant, Le Mesnil-sur-Oger e Oger per quanto riguarda i villaggi Grand Cru e dal villaggio Premier cru di Cuis.

Champagne straordinario, complesso di ottima struttura, fermentato in legno con un affinamento di circa 10 anni sui lieviti. All’olfatto un bouquet dal ventaglio ampio, note agrumate di pompelmo, erbe aromatiche, frutta secca, mineralità marina, fiori bianchi, ma se si lascia respirare nel bicchiere, il vino si riscalda e i profumi virano verso note più balsamiche addirittura mentolate, diventa più rotondo, la frutta più matura, pesca e pera, l’agrume diventa candito, e poi note di cacao, pain grillée, note speziate, sentori dolci di miele. Il vino respirando mette in evidenza la vinificazione in legno e il lungo affinamento in bottiglia che dona complessità e struttura. In bocca è equilibrato ed armonioso, una bella acidità e freschezza, mineralità crayeuse straordinaria dei terroir Grand Cru, una bollicina fine e cremosa, con un ritorno gusto olfattivo preciso e un finale di una lunghezza incredibile. Di grande complessità ma anche di grande bevibilità.

 

 BOLLINGER R.D. 1996

70% Pinot Noir – 30% Chardonnay

 

 

 

DÉGORGEMENT NOVEMBRE 2017 – 96/100

All’olfatto esplosione di agrume, limone, pompelmo, fino all’arancia bionda di Ribera, poi aromi di pesca matura, mango e fichi emergono da una struttura setosa del vino, profumo di fiori d’acacia e tostature di nocciola e noci che proseguono fino al caffè torrefatto. Aromi concentrati al palato di pesca gialla, frutta tropicale, frutta secca, gli agrumi sono canditi, con un finale gentile di mineralità.

 

DÉGORGEMENT MAGGIO 2012 – 97/100

Con una sboccatura di oltre 6 anni i profumi perdono lievemente il fruttato e viene esaltata la mineralità e la speziatura, pur mantenendo una bella freschezza: troviamo la pietra focaia, note di polvere da sparo e sentori di caffè in torrefazione. E’ ricco, profondo, esplosivo al palato, potente, concentrato di frutta tropicale, noci tostate, ma anche pompelmo rosa. Fresco, con una acidità ben presente e una mineralità persistente che definisce un finale lunghissimo. Una grande annata per uno champagne leggendario.