VALDOBBIADENE, IL RACCONTO DEL VINO

Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene: tre parole, solo tre, identificative, mai male interpretabili per il primo festival della letteratura del vino, voluto dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che si terrà sabato 6 e domenica 7 maggio al Castello San Salvatore, antico complesso fortificato di Susegana, più o meno a metà strada tra Montebelluna e Conegliano, in provincia di Treviso. Un fine settimana interamente dedicato a incontri con gli autori, banchi d’assaggio e masterclass, ma anche a momenti quali spettacoli di video proiezioni e mostre sulle diverse declinazioni a tema enologico.

Colline di Conegliano Valdobbiadene (photo credits Beatrice Pilotto)

Del resto, il vino è parte integrante della nostra cultura; antichissima bevanda la cui produzione nel corso dei millenni è stata migliorata grazie allo studio, alla sperimentazione e alla ricerca dell’uomo. La coltura della vite ha forgiato paesaggi, creato culture locali, definito le comunità e proiettato il nostro paese nel mondo. Durante Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene gli ospiti verranno accolti in uno spazio ideato per consentire di approfondire i molti aspetti che il mondo enologico offre ai suoi appassionati. In sintesi estrema, un’occasione davvero interessante per vivere il vino nella sua dimensione più completa, quella culturale nella sua accezione più ampia, restituendo e condividendo con il pubblico occasioni di riflessione autoriale, grazie all’incontro con scrittori, giornalisti e saggisti.

Photo credits Beatrice Pilotto

Si alterneranno sessioni di assaggio a presentazioni, dialoghi e confronto a tema eno-gastronomico con i nomi più autorevoli dell’enologia, del marketing e del giornalismo come Attilio Scienza, Luigi Moio, Daniele Cernilli, Slwaska Scarso, Sandro Boscaini, Mike Veseth, Gad Lerner, Antonio Calabrò e Alberto Grandi. Una fitta e intensa due giorni, che comprenderà anche due mostre, la prima dedicata ai manifesti pubblicitari del settore che racconta come, fino alla prima metà del ‘900, si promuovesse il vino e, la seconda, come mostra immersiva che si snoderà in alcune sale del castello, in cui i visitatori saranno immersi e coinvolti tra i filari e le storie del territorio. In ultimo, una serata di video mapping, all’interno della corte del castello, per un racconto enologico del Consorzio che si snoda tra l’incanto del passato e il sogno del futuro.

 

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