ACANTO, IL LUSSO DISCRETO NEL CUORE DI MILANO
Acanto è il ristorante dell’iconico Hotel Principe di Savoia di Milano, appartenente al gruppo Dorchester, che comprende prestigiose strutture presenti nelle migliori destinazioni del mondo. Il ristorante è una vera istituzione ed accoglie non solo ospiti internazionali, ma anche milanesi.
L’interno è accogliente e sofisticato, valorizzato da ampie vetrate che creano continuità con il giardino all’italiana e diffondono una calda luce naturale. L’atmosfera è ideale sia per pranzi di lavoro e incontri conviviali, sia per cene romantiche, grazie all’illuminazione modulabile. Gli interni, curati dallo Studio di Design Celeste dell’Anna, includono spazi ben definiti e un ingresso indipendente dall’hotel. Dalla pausa pranzo alla cena, passando per il tradizionale Sunday Lunch, l’esperienza gastronomica si sviluppa attraverso un raffinato menù degustazione e una selezione à la carte che rende omaggio ai grandi classici della cucina italiana, reinterpretati con creatività e un tocco contemporaneo.

Matteo Gabrielli
Alle redini della cucina dal 2023 l’executive chef Matteo Gabrielli, classe ‘90, forte di un percorso internazionale nell’hotellerie di lusso, dal Four Seasons Park Lane sotto la guida dello chef italiano Adriano Cavagnini, al due stelle Michelin “Dinner by Heston Blumen- thal” dell’hotel Mandarin Oriental Hyde Park. Mentre in Italia inizia al fianco dello chef Antonio Guida nel ristorante Il Pellicano di Porto Ercole, per poi arricchirsi con una nuova esperienza al Petit Royal, all’interno del Grand Hotel Royal di Courmayeur. Nel 2016 torna a Milano, prima a Palazzo Parigi Hotel & Grand Spa, per poi proseguire con un incarico biennale al Four Seasons Hotel, lavorando al fianco dello Chef Vito Mollica e approfondendo le dinamiche della banchettistica su larga scala. Nel 2019 entra a far parte della brigata dell’Hotel Principe di Savoia come sous chef di Alessandro Buffolino. Dopo quattro anni, nell’autunno del 2023, assume ufficialmente la guida del ristorante Acanto.

Selezione di pomodori e burrata
Qui firma una proposta culinaria autentica, ispirata ai maestri Adriano Cavagnini e Heston Blumenthal, con i piatti che si distinguono per una raffinata semplicità che nasconde una profonda ricerca sugli ingredienti e un audace equilibrio di sapori. Una cucina essenziale che celebra la tradizione italiana, con particolare attenzione alla cultura gastronomica lombarda, pensata per una clientela sofisticata e internazionale, amante del gusto e dell’arte del vivere bene. Anche il menù si presenta raffinato, l’illustrazione firmata da Serena Confalonieri, con il suo gioco di forme ispirate ai marmi degli interni e ai dettagli dei piatti, crea un ponte visivo tra ambiente e cucina.

Cappelletti ripieni di burrata e pomodori secchi
Il ristorante Acanto propone un menù degustazione stagionale di sei portate firmato dallo chef Matteo Gabrielli, affiancato da una ricca offerta à la carte, tra cui figurano piatti come la tartare di tonno, maionese al dragoncello, foglie di cappero e salicornia; capesante scottate con crema di scalogno, cetriolo arrostito, chips di semi, caviale e salsa mugnaia; risotto al burro nocciola, limone agrodolce, tartare e riduzione di scampi; cappelletti ripieni di burrata e pomodori secchi, consommé tiepido di pomodoro, estratto al basilico; rombo al cartoccio con finocchi all’anice, crema di porri, crumble di limone e salsa al miso.

Tartare di gambero rosa
Non può mancare uno dei piatti cult meneghini: la costoletta alla milanese “orecchio di elefante” con rucola e pomodorini. I dolci sono preparati dal maître-pâtissier Beniamino Passannante, per citarne un paio: cialda di cannolo siciliano, ricotta di pecora e pistacchi; sablé di mandorla con composta di ciliegia; e la noce di cocco con babà al rum bianco e ananas caramellato.

Noce di cocco con babà al rum bianco e ananas caramellato
Due pareti allestite a cantina incorniciano l’ingresso del ristorante, anticipando una carta dei vini di alto livello curata da Mara Vicelli, storica sommelier dell’Hotel Principe di Savoia, che seleziona personalmente 850 etichette. La proposta dei vini al calice, serviti con sistema Coravin, cambia ogni due settimane e include referenze internazionali con prevalenza di produttori italiani e francesi. Grande attenzione è riservata ai vitigni autoctoni italiani, ai vini biologici, biodinamici e naturali. La selezione comprende anche 35 verticali, vini passiti per i dessert, un carrello di digestivi, vini Kosher e analcolici, per garantire un’esperienza inclusiva e raffinata.
RistoranteAcanto
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