KALTERN, IL VIGORE DELLA TRADIZIONE
A volte si pensa che per lasciare un segno nel cuore (e nella mente) delle persone si debba “stupire” ad ogni costo. Non sono d’accordo! Tradizione, consuetudine, abitudine, quotidianità per molto tempo hanno ricevuto un’accezione di superato, di antico, di scaduto o addirittura di obsoleto ma in realtà, a mio avviso, avrebbero il vigore di collaudato, semplice, immediato, sperimentato, accertato, testato, controllato.

Schiava
Con questo spirito Kaltern ha presentato la sua ultima linea di produzione presso Orma, il salotto di “casa Caceres”. La novità, infatti, è stata il tornare a vivere la degustazione con un approccio molto familiare, consueto in altri tempi, dove i vini, a disposizione del degustatore, avrebbero trovato maggiore vigore e specifica mission anche attraverso la ricerca del migliore abbinamento personale con le proposte dello Chef (empanada patate e provola – lime pescato e citrochia – ceviche pestato e Iulo – foglia di grano, tonno e misticanza – waffle baccalà – bonuelo, crostacei e papaya – foresta nera). L’ambiente è decisamente elegante e Orma è un ristorante in cui si percepisce in modo perfetto la sensibilità dello Chef Caceres, la sua storia, il suo garbo.

Thomas Scarizuola
Ben dieci le etichette a disposizione a partire dal Brut Nature 2021. Sei i bianchi (tutti millesimo 2024) e tre i rossi (la Schiava vendemmia 2024, Pinot Nero e Lagrein vendemmia 2022). A presentare i vini c’è il nuovo Kellermeister della cantina, Thomas Scarizuola che ribadisce il grande lavoro di sempre fatto da Kaltern attraverso i suoi 520 soci che ogni anno presentano il raccolto di circa 430 ettari in vigneti che salgono dai 200 agli 850 metri.

La ricchezza di questo unicum territoriale viene con certezza sia dalla presenza del Lago di Caldaro (e l’Adige ad Est) sia dalla Costiera della Mendola che accompagna la valle da Ovest incanalando le correnti temperate che salgono da Sud. La qualità di Kaltern anche questa volta è confermata da una produzione ineccepibile, annata per annata, vitigno per vitigno.
DEGUSTAZIONE
BRUT NATURE 2021
40% Chardonnay, 30% Pinot Nero e30% Pinot Bianco, si presenta come una bollicina veramente ben fatta. Perlage fine con eleganti sentori di fiori bianchi, mela e crosta di pane. Importante il carattere, alquanto sapido e vivace, dove il territorio è inconfondibilmente presente. L’annata fredda in primavera e alquanto mutevole in estate ha comportato una raccolta ripartita in quasi due mesi. Interessante l’abbinamento con il Bunuelo, la Trippa di calamaro e la Foglia di grano.
VIAL PINOT BIANCO 2024
È un vino che rappresenta pienamente questa annata di altissima qualità. Al colore giallo paglierino si affianca un profumo fruttato, fresco, con sentori di mela e pera. All’assaggio impressiona per la sua freschezza, decisa ma mai eccessiva, a cui s’affianca una sapidità lunga e persistente dove i sentori di frutta secca e avena, già colti olfattivamente, sanno dare unicità al prodotto. L’indiscutibile eleganza rende questo vino facilmente abbinabile. Notevole il matrimonio con la Ceviche che a mio avviso ha rappresentato l’abbinamento migliore tra tutti quelli provati.
SOLL PINOT GRIGIO 2024
È un vino pienamente in grado di rappresentare il territorio. Ben percepibile la ricchezza dei minerali del terreno dove argilla e calcare sono facilmente individuabili nell’analisi organolettica del vino. Prova provata è la fragranza che colpisce immediatamente all’assaggio, che riscopre i sentori di frutta tropicale e pera, avvertiti all’olfatto. Elegante e persistente l’acidità che mette tutto in perfetto equilibrio. Un pinot grigio vibrante, con uno stile inconfondibile. Assolutamente buona la risposta alle ricette con pesce crudo.
SALEIT CHARDONNAY 2024
È figlio di una vendemmia praticamente perfetta con uve arrivate in modo lento e omogeneo alla maturazione. Anche per lo Chardonnay buona parte del carattere è figlio di quei terreni con argilla, sabbia e sedimento calcareo e di una accorta vinificazione in vasche d’acciaio. Giallo paglierino luminoso e per nulla scarico, al naso è piacevolmente fruttato di fiori bianchi e frutta bianca matura (pera). Decisamente poliedrico, alla fragranza abbina un buon corpo e una elegante sapidità. All’assaggio è succoso e fresco, capace di affrontare con disinvoltura tanto un importante aperitivo quanto un pranzo domenicale in famiglia. L’ho trovato a proprio agio, tra le ricette di Roy Caceres, in compagnia del Waffle di baccalà.
STERN SAUVIGNON 2024
È proprio ben fatto. Grande classe e indiscutibile pulizia lo mettono tra i vini più interessanti della vendemmia 2024. Non porta con sé i soliti sentori ma si apre al mondo con note di belle giornate piene di sole e di vita, di suadente frutta esotica, di erba, di vegetale e di sambuco, tanto amato dalla Dea Demetra. All’assaggio è fruttato, croccante, sapido e fresco. Per nulla legato agli stereotipi che tanto condizionano il mercato dei sauvignon. Interessanti gli incontri con la maggior parte delle ricette con proteine di pesce e con proteine vegetali. Praticamente perfetto l’accostamento alla trippa di calamaro servita appena calda su salsa di peperone. Decisamente interessanti anche gli abbinamenti con il Lime, pescato e cicerchia, con il Bunuelo e con la Ceviche.
CARNED KERNER 2024
Lo definiscono l’anello di collegamento tra il Mediterraneo e le Alpi per la sua versatilità. Il Carned, incrocio tra Schiava (Trollinger) e Riesling, ha di suo temperanza e aromaticità capaci di svilupparne un ottimo equilibrio e allo stesso tempo un carattere distintivo. Biondo e luminoso ha sentori di frutta esotica (mango e cocco) che si riconoscono anche all’assaggio. Buona la struttura e la persistenza. Un buon amico per la Foglia di grano con tonno e misticanza.
CAMPANER GEWURZTRAMINER 2024
Altoatesino dai profumi penetranti e seducenti si presenta con un colore paglierino carico, profumi di fiori rosa e frutta esotica e un gusto pieno e persistente. La vendemmia tardiva dà vigore alla sua spiccata tendenza alle note dolci che, bilanciate sapientemente da un’elegante persistenza acida, rendono questo traminer aromatico perfetto per piatti con pesce crudo, tartare e ricette agrumate. L’eleganza e la pulizia di questo vino lo hanno fatto ben figurare nell’abbinamento con il Bunuelo, il Lime e la Ceviche.
LEUCHTEMBERG KALTERERSEE CLASSICO SUPERIORE 2024
È un’autentica interpretazione del vitigno più iconico del territorio, la Schiava. La sua struttura, il suo temperamento vigoroso si presentano inconfondibili. Visivamente è rosso rubino brillante. Al naso è “tanto”. Notiamo il floreale, con giglio e rosa, e il fruttato, con marasca, prugna e mora. Con un pizzico di pazienza e un sapiente lavoro di areazione del bicchiere si raggiungono ulteriori aromi come la cannella, il cioccolato fondente e frutta secca (noce), propri del sapiente affinamento in cemento. All’assaggio è secco (super asciutto), aromatico, equilibrato e denso. Una splendida freschezza e una notevole persistenza evidenziano frutta e fiori neri. Difficile da abbinare, anche se servito a una temperatura più idonea a vini bianchi strutturati, ha dimostrato un discreto feeling con la Empanada. I tentativi di incontro con i piatti di pesce sono risultati non proponibili eccezion fatta per il Waffle di baccalà, anch’esso non corretto ma alla fine istruttivo per valutare l’incontro di un vino dal colore rosso vivace, molto secco e leggermente tannico con l’aromaticità e la sapidità di un pesce conservato.
SALTNER PINOT NERO RISERVA 2022
È un vino di assoluto pregio. Figlio di un’annata calda e assolata, racconta di uve eccellenti, maturate alquanto precocemente, che hanno conservato un’integrità quasi perfetta. Alla vista è il rosso rubino chiaro e brillante tipico del pinot nero; affascina con la sua struttura elegante caratterizzata al naso da sentori fruttati di ciliegia/marasca, prugne, more e lamponi ben accompagnati da sfumature speziate e vegetali di lavanda, violette e menta. Morbido, elegante e ben riconoscibile, già al primo sorso si presenta con un tannino delicatissimo e raffinato a cui si affiancano una buona acidità e una notevole persistenza. Grande vino. Difficili anche per questo Noir gli abbinamenti, eccezion fatta per la Foglia di grano con tonno e misticanza.
LAREITH LAGREIN RISERVA 2022
Come il Pinot Nero, è figlio di una vendemmia precoce con uve di altissima qualità piene del caldo sole dell’estate. I terreni di sabbia argillosa regalano a questo vitigno l’indiscutibile potenza varietale. Il rosso rubino intenso prelude alla percezione olfattiva di piccola frutta rossa e nera con un chiaro ricordo di cioccolato amaro. La grande competenza dell’enologo e del team di cantina consegnano al consumatore un prodotto autentico, con una personalità propria, decisa e originale. All’assaggio si presenta con una buona struttura, corposo e intenso tanto da confermare quei sentori distintivi di cioccolato puro e piccoli frutti. È un vino generoso, dai tannini eleganti e avvolgenti che lasciano alla freschezza il compito di chiudere l’assaggio. Empanada a parte, cercando di approfittare di quell’importante impronta varietale, per l’abbinamento ho pensato che il Lagrein fosse l’unico in grado di confrontarsi con la versione dello chef della Foresta Nera, dolce di matrice tedesco-austriaca. Una sorta di ciliegia gigante, perfetta, con una copertura di cioccolato che nasconde all’interno amarena, mascarpone e altri ingredienti (segreti). Considerato tutto, missione quasi compiuta!