FOLLIE DI VILLA AGRIPPINA GRAN MELIÀ, IL NUOVO MENÙ DI ALFONSO D’AURIA

A un passo dal confine di Stato con il Vaticano, l’idilliaco resort cinque stelle, Villa Agrippina Gran Meliá  The Leading Hotels of the World. Una luxury destination, sul colle Gianicolo di Roma, con una delle più belle viste della città eterna, circondata da uno stupendo giardino privato, una piscina ovale di oltre 30 m; una ristorazione fine dining; il centro benessere e un’ampia area relax. Il resort si trova nel luogo dove sorgeva la villa suburbana di Agrippina Maggiore, madre dell’Imperatore Caligola. Una domus romana che a detta degli archeologi, in epoca imperiale doveva caratterizzarsi per un lusso sfrenato, lo dimostrano gli oltre quindici pregiati marmi antichi di straordinaria bellezza, i suggestivi affreschi e le raffinate architetture, scoperte nel corso degli scavi compiuti nel 1999, in occasione dei lavori giubilari per il parcheggio sotterraneo del Gianicolo. Una principesca magione, che in seguito diverrà un convento di proprietà dei Torlonia e un luogo di accoglienza per ragazze madri, a cui dopo un periodo di decadenza, seguirà un lungo ciclo di restauri per farne un resort a cinque stelle. Intitolato al Dio Giano, che secondo la leggenda fondò sul colle il primo insediamento abitato, il Gianicolo rimane legato indissolubilmente a Giuseppe Garibaldi, che nell’eroica battaglia del 1849, nella quale fu ferito a morte Goffredo Mameli, riuscì a contrastare le truppe francesi, resistendo per settimane a forze ben più numerose, consacrando dopo l’Unità d’Italia, il parco di Villa Pamphili, con i suoi 184 ettari, terzo tra i parchi romani, a memoriale del Risorgimento.

A poche decine di metri dall’ingresso del parco, il Villa Agrippina Gran Meliá, un’oasi verde in posizione dominante, in un esclusivo contesto di eleganza e relax, suite di design, ampie e ricche di charme, ambienti raffinati con tanta storia e una ristorazione fine dining. “Il Gruppo Melià è stato fondato da Gabriel Escarrer Juliá” racconta il General Manager Andrea Fiorentini, “è la prima catena alberghiera spagnola per fatturato e la tredicesima più grande al mondo, un’azienda quotata alla Borsa di Madrid, che detiene vari brand, ma è di fatto familiare, con la famiglia Escarrer che possiede circa il 55% delle azioni. Una famiglia che vive l’accoglienza come un valore primario e ha a cuore che nei suoi resort si percepisca un approccio mediterraneo nel rapporto con l’ospite. È bello lavorare per Melià, qui le persone sono importanti, il rapporto umano è al primo posto e gli ospiti lo percepiscono. A Villa Agrippina abbiamo una durata media di permanenza di quattro giorni e mezzo, contro i 2 giorni e mezzo di Roma, l’ospite esce per visitare musei e mostre ma poi ritorna per vivere l’esperienza immersiva del Gran Melià, con la piscina, il centro benessere, il parco e tutti i suoi confort”.

Alfonso D’Auria

La cucina è uno dei motivi per salire qui. Nelle sale raffinate e intime del Ristorante Follie di Villa Agrippina, si può cenare anche senza soggiornare, ed è un viaggio alla scoperta della cucina dello chef Alfonso D’Auria, originario di Pimonte, tra Agerola e Gragnano. Il nuovo menu estivo traccia le linee di un viaggio in bilico tra infanzia e maturità, fra alta formazione accanto a chef di nome e intimi ricordi di famiglia. Nei piatti, lo chef campano ma romano d’adozione, racconta i suoi stati d’animo, rivive i luoghi, i territori, le tradizioni campane e laziali, esplorandone la cultura gastronomica. Una trama tecnica autoriale che lascia trasparire il percorso personale e professionale di D’Auria, evidenziando capacità, creatività e una particolare attenzione al non spreco. Valori fondanti appresi alla Scuola Alberghiera di Agerola, vicino a Gragnano, la capitale della pasta, un elemento ben presente nella cucina di D’Auria, attraverso le prime esperienze, le stagioni tra Brescia e Gragnano, i viaggi di lavoro in Cina e negli Stati Uniti, la Costiera Amalfitana, fino all’illuminante incontro con Alfonso Iaccarino del Don Alfonso, a Sant’Agata sui Due Golfi in provincia di Napoli. Due anni densi che lo introducono alla cucina mediterranea, all’uso degli ortaggi, all’importanza delle materie, che per gli Iaccarino sono un mantra, con quello scrigno di prodotti della terra, coltivati a biologico nell’azienda agricola di Punta Campanella. Fino al 2012, quando D’Auria viene chiamato da Iaccarino al Follie Gran Melià di Roma, per condividere insieme a lui un percorso nel ruolo di capo partita e poi di sous chef. E dopo sette anni, quando Alfonso Iaccarino conclude la consulenza, Alfonso D’Auria sceglie di proseguire la collaborazione con il Gran Melià, fino a diventare executive chef alla fine del 2023, assumendo la guida del fine dining capitolino, prendendo il testimone dallo chef Luciano Monosilio.

Fave, pecorino e miele

Persuasivi e stuzzicanti gli starter, a partire dal cubo di pasta alla Nerano, a base di zucchine fritte, Parmigiano e menta; la tartelletta alla panzanella di pomodoro; il prosciutto di barbabietola rossa; il pane semintegrale ai semi appena sfornato, da intingere nel tegamino di ragù napoletano. Superlativi, la terrina di Ombrina, pan brioches, chutney di barbabietola, yogurt al finocchietto; e il risone con ostriche grigliate e pesto alla genovese, ottenuto con un’infusione di 12 ore, dai rimandi all’intimità del desco familiare. Poi il raviolo ripieno di ricotta di mandorla, pomodoro confit, basilico; e l’ottima Triglia alla cacciatora, con fondo di verdure. Per finire con il pre dessert, una quenelle di cardamomo e carota; e il delizioso dessert al gelato di fave, carbone vegetale, pezzi di pecorino e miele. Uno dei migliori dessert al piatto che ho assaggiato dall’inizio dell’anno. Ma la carta e i fuori carta raccontano molto altro, a partire dalle riletture dei classici italiani, dello chef D’Auria, come la sfogliatella che diventa salata (con agnello e provolone del Monaco), la lasagna e la carbonara ripensate, il baccalà al pil pil con pomodoro e origano dei Monti Lattari, il manzo in crosta di sale alla cannella con salsa al caffè e asparagi.

Risone di Gragnano, basilico, ostriche alla brace e Parmigiano

Due i percorsi degustazione: Il Grande Mediterraneo da sei portate e Il Piccolo Mediterraneo una versione più leggera, con quattro piatti a scelta. Entrambe le proposte possono essere abbinate a un percorso enologico a cura del sommelier Marco Fantilli, che contribuisce con la sua esperienza a un servizio impeccabile ma familiare, attingendo a una cantina importante, con interessanti profondità, insieme al Restaurant Manager Francesco Minotti, a Mario Garofalo e allo chef Sergio Frasca Food&Beverage Manager della struttura. E al centro del parco, nel verde del giardino di Villa Agrippina, le proposte informali del cocktail bar ‘Amaro’, sorto nell’antica chiesetta della villa, dove si è appena inaugurata la Summer Edition 2025, con un concept rinnovato e una drink list, con cocktail d’autore ispirati ai profumi della stagione, in un’atmosfera immersiva tra design, arte e mixology contemporanea. Uno spazio a bordo piscina, tra tradizione iberica e spirito capitolino, dove poter ascoltare buona musica e gustare tapas spagnole e pinchos, piatti romani e classici, insieme ai divertenti e sfiziosi menu kids, per avvicinare i più piccoli alla ristorazione.

Triglia, finocchio e salsa alla cacciatora

Piscina interna, saune, bagno turco, docce sensoriali e zona relax, nella raffinata area wellness, inondata di luce naturale, per ritrovare energia, forza, leggerezza. Rituali sensoriali e trattamenti personalizzati per soddisfare le più diverse esigenze, in linea con la Filosofia My Blend, a base di formule altamente concentrate, modellazione profonda e le più recenti tecnologie in un approccio che mette al centro la pelle. Trattamenti firmati Clarins che si ispirano alla natura, in una alchimia tra formule che contengono estratti di piante straordinariamente efficaci. Decine e decine le esperienze da poter vivere nella capitale, soggiornando a pochi passi da tutto, per scoprire un vero e proprio museo a cielo aperto e conoscere la storia e la romanità, grazie all’efficiente concierge del Gran Melià Villa Agrippina, che è a disposizione per suggerire ed eventualmente organizzare tutte le possibili escursioni. Di notevole pregio il percorso che consente l’accesso alle Case Museo dei personaggi illustri che soggiornarono o vissero a Roma, come Keats-Shelley, Giorgio de Chirico, Goethe, Christian Andersen, Alberto Sordi, Alberto Moravia, Luigi Pirandello, il futurista Balla, che punteggiano la città eterna. E naturalmente i Musei Vaticani, da raggiungere dal Villa Agrippina, con una breve passeggiata di pochi minuti, per scoprire uno scrigno di impagabile bellezza, che ha un’affluenza media annua di circa sei milioni e mezzo di visitatori da tutto il mondo. Fondati da papa Giulio II nel XVI secolo, sono una delle raccolte d’arte più grandi del mondo, un’enorme collezione accumulata nei secoli dai papi, insieme alla Cappella Sistina, agli appartamenti papali affrescati da Michelangelo e Raffaello, alla sala delle carte geografiche, alla Pinacoteca vaticana, alle opere di Francis Bacon, Carlo Carrà, Marc Chagall, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Venanzo Crocetti, Felice Mina, Paul Gauguin, Wassily Kandinsky, Henri Matisse, Vincent van Gogh. Da non perdere per nulla al mondo, la mostra sul Caravaggio a Palazzo Barberini, prolungata eccezionalmente fino al 20 luglio 2025. Una straordinaria opportunità per immergersi nell’universo artistico di uno dei più grandi maestri della pittura italiana, che con la sua arte rivoluzionaria ha profondamente influenzato l’arte nei secoli a venire. Una retrospettiva che attraverso un numero eccezionale di dipinti autografi, con capolavori provenienti dalle collezioni più importanti del mondo e opere mai esposte insieme prima d’ora, ripercorre la vita e la dedizione all’arte di Michelangelo Merisi, che con la sua pittura drammatica e innovativa, segnata da un uso pionieristico della luce, continua a esercitare un fascino senza tempo, rivelandosi ancora oggi attualissima.

La straordinaria posizione del Villa Agrippina Gran Melià, lo rende un resort luxury, ricco di storia e di fascino, collocato a un passo da tutto, ma non è il solo Gran Melià italiano, è parte di un gruppo importante e ben strutturato: “Il focus di Meliá Hotels International in Italia si sviluppa su due direttive: ‘urbano’, capoluoghi di provincia ‘grandi’, in zone centrali che abbiano una forte componente sia business sia leisure; e ‘resort’, strutture in prima linea di mare nelle migliori destinazioni balneari d’Italia, dove pensiamo di poter apportare il know-how di un gruppo che, sul totale portfolio, vede il 60% delle camere nel segmento balneare” racconta Massimiliano Ceriani, Head of Development Italy & Malta, per la parte di sviluppo MHI. “A livello globale, oggi ci sono oltre 60 hotel in pipeline con un totale di oltre 13.000 camere. Nel 2024, MHI ha siglato la sua prima partnership in franchising in Sardegna, aprendo il Bellevue Resort Sardinia, Affiliated by Meliá, un delizioso resort di 143 camere che si affaccia sull’incantevole spiaggia di San Pietro a Mare, nel nord dell’isola. Sempre in Sardegna, è stato inaugurato in questi giorni il secondo hotel Affiliated by Meliá, il Corte Rosada, immerso nella natura incontaminata della costa di Alghero. Il brand ‘Affiliated by Meliá’ è disegnato per hotel indipendenti, 4 e 5 stelle, con comprovati standard di qualità, che confidano nella capacità commerciale e distributiva di MHI, leader nel segmento leisure e terzo gruppo in Europa per dimensioni. Le operazioni in franchising garantiscono ai proprietari delle strutture alberghiere la riconoscibilità di un brand a livello internazionale e la forza commerciale di MHI a livello globale. A completare la strategia di espansione nel segmento urbano, il 1° agosto aprirà le porte il Meliá Venezia Lido, una nuova icona dell’ospitalità di alta gamma in una delle destinazioni più emblematiche d’Italia. A seguire, nel gennaio 2026, è prevista l’apertura della Residenza del Cardinale, un Meliá Collection Hotel a Milano, che arricchirà ulteriormente la presenza del gruppo nel segmento luxury urbano, in una delle città più dinamiche e strategiche per il brand”.

 

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Photo credits: Alberto Blasetti