I SENTIERI DEL CARIGNANO: ITINERARIO ENOTURISTICO TRA VIGNE, MINIERE E COSTA DEL SULCIS
Sant’Antioco, Santadi, Portoscuso e Carbonia: questi i nomi che risuonano in un angolo di Sardegna dove la storia millenaria della terra si intreccia con l’eccellenza di un vino storico e identitario. Il profondo sud-ovest dell’isola, luogo di antiche miniere e paesaggi selvaggi, è oggi riscoperto attraverso un doppio itinerario: il Cammino Minerario di Santa Barbara e il percorso de I Sentieri del Carignano. Qui, a un ritmo slow, e oltre il contesto stagionale, il vino supera l’ambito prodotto per divenire chiave di lettura di un territorio unico. La genesi dei “Sentieri del Carignano del Sulcis” è la risposta naturale di una terra che, dopo i processi di deindustrializzazione, ha saputo trasformare le sfide in opportunità. Come sottolinea Mauro Usai, Presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, “questa infrastruttura culturale ha compiuto un ‘miracolo’, riuscendo a valorizzare la diversità e la complessità del territorio”. E il filo conduttore di questa rinascita è l’Oro Rosso di Sardegna: il Carignano del Sulcis Doc.

Questo vitigno affonda le radici in una tradizione vinicola antichissima e incarna l’essenza della resilienza isolana. Il segreto della sua unicità risiede nella viticoltura a piede franco. I tralci, spesso pluridecennali e talvolta centenari, si aggrappano tenacemente ai suoli sabbiosi della regione. Questa peculiarità geomorfologica — un’area geologica tra le più antiche d’Italia, risalente a 550 milioni di anni fa — ha protetto le viti dalla fillossera, consentendo loro di crescere senza innesto. Forgiati da condizioni climatiche estreme, gli alberelli di Carignano si ergono come vere e proprie sculture naturali, estensioni vive della terra, in un rapporto simbiotico ed empatico con l’ambiente.

L’itinerario de “I Sentieri del Carignano” si sviluppa all’interno del più ampio Cammino Minerario di Santa Barbara, un percorso di 500 km che ripercorre i passi dei minatori e si snoda tra antichi borghi, siti archeologici e l’imponente memoria industriale, valorizzando il legame tra uomo e natura, storia e riscoperta dei siti minerari. Il vino diventa la bussola per orientarsi in questa mappa di esperienze: il Cammino invita il viaggiatore a fermarsi e degustare l’autoctono Carignano presso le cantine simbolo della Doc.

Tra le tappe per gli appassionati ci sono: Cantina Santadi, Mesa, Cantina Giba, Cantina Sociale di Sant’Antioco, Tenuta La Sabbiosa – Biomar, Piede Franco, Sardus Pater, Cala di Seta, Agricola Punica. In questi luoghi, si scopre un vino dalla struttura vigorosa, elevata gradazione alcolica e un bouquet aromatico intenso. Al palato, il Carignano del Sulcis rivela una sapidità decisa, frutto della vicinanza al mare e della composizione unica del suolo, intrecciata a una finezza che si evolve magnificamente nel tempo. È un vino sincero, capace di adattarsi con eleganza dalle tavole tradizionali sarde ai piatti più ricercati, che racconta una lunghissima storia geologica, la tenacia dei viticoltori locali, la loro identità.

Prodotti tipici, degustazioni locali ed escursionismo unito alla scoperta del Sulcis, dell’Iglesiente, dell’Arburese e del Guspinese animano anche Passi di Gusto, la prima edizione dell’iniziativa promossa proprio dal Cammino Minerario di Santa Barbara. L’evento ha preso il via il 29 novembre e proseguirà il 6 e 7 dicembre e il 13 e 14 dicembre 2025. Il progetto coinvolge totalmente il territorio e la sua filiera agroalimentare e vitivinicola, con protagonisti aziende, cantine, ristoratori, chef, produttori e artigiani. Ogni giornata è dedicata a un prodotto specifico come il carciofo spinoso, l’olio, il vino, la birra, i mieli e le mandorle, e prevede camminate immerse nella bellezza dei paesaggi sardi.

Le tappe in programma sono l’escursione il 6 dicembre da Guspini a Montevecchio con escursioni di sei km, show cooking, degustazione birre artigianali e laboratori presso la Miniera; il 7 dicembre da Giba a Masainas con sette km, laboratorio “Le strade del grano e il buon pane quotidiano”, show cooking e degustazioni territoriali; il 13 dicembre da Su Portu de su Trigu a Candiani con cinque km e mezzo e “racconti tra i filari di Carignano”, show cooking con piatto principale e dolce gourmet; e infine il 14 dicembre da Tratalias a Palmas (San Giovanni Suergiu) con un’escursione di otto km e mezzo, momenti narrativi tra mandorli, show cooking con lo chef Damiano Carrara e masterclass vini del Sulcis.

Come sottolinea Mauro Usai, “In Passi di Gusto la camminata è concepita come percorso esperienziale che unisce natura, gusto e scoperta del territorio, valorizzando produzioni locali tipiche della Sardegna sud-occidentale con un forte legame al paesaggio minerario e rurale. L’evoluzione del turismo del gusto sottolinea l’importanza di iniziative come Passi di Gusto, che combinano paesaggio, prodotto, esperienza e accoglienza, valorizzando territori come il Sulcis, che ha avviato una importante riconversione in meta enogastronomica e sportiva, dove l’accoglienza e l’ospitalità sono da sempre nel DNA del territorio“.