FATTORIA LE PUPILLE, MORELLINO DI SCANSANO 2023
Il Morellino di Scansano è, sin dall’inizio del viaggio enologico di Fattoria Le Pupille, il vino che più di ogni altro è in grado di raccontare nel calice la storia d’amore di Elisabetta Geppetti con la sua terra. Non fa eccezione l’annata 2023 in arrivo su tutti i mercati, espressione intensa e dinamica di un millesimo “sorprendente”. Se da una parte le inconsuete piogge persistenti in primavera hanno causato un lieve calo di produzione, l’estate calda e soleggiata ha riportato l’equilibrio, fino a una vendemmia di straordinaria qualità. “Il Morellino di Scansano ci accompagna fin dall’inizio della nostra storia in Maremma con la sua profonda capacità di portare nel calice l’anima del suo territorio, oggi con un carattere decisamente contemporaneo” racconta la produttrice.
Prodotto dal 1985, nasce dalle uve di diversi appezzamenti all’interno della proprietà, dislocati attorno ai borghi di Istia d’Ombrone, Pereta e Magliano, tra colline e distese assolate, accarezzate dalle brezze provenienti dal Mar Tirreno. In questi scenografici vigneti Sangiovese e Ciliegiolo crescono in perfetto equilibrio per dar vita a un’alchimia capace di coniugare in maniera assolutamente identitaria eleganza, freschezza e carattere. “La composizione dei suoli dei vigneti d’origine del nostro Morellino è molto variegata e comprende sia aree argillo-limose, sia franco-sabbiose, fino a formazioni di galestro. Una ricchezza capace di trasferire al vino struttura, vivacità e un’incredibile ampiezza di aromi” spiega Ettore Rizzi, direttore tecnico di Fattoria Le Pupille.
Grazie a sei mesi di maturazione in acciaio, il Morellino di Scansano 2023 di Fattoria Le Pupille si presenta di un rosso rubino vivace e invitante. Al naso è di grande complessità e sprigiona note di viola, ciliegia, lampone, ribes rosso, arancia rossa, su uno sfondo di spezie dolci. Il sorso è dinamico e avvolgente, con tannini perfettamente integrati, accompagnati da un’ottima freschezza e da una persistenza decisa e vellutata. Servito leggermente fresco, attorno ai 14 gradi, ha un’ampia capacità di abbinamento, che va dal classico aperitivo toscano con formaggi, salumi e focaccia, passando per la pizza, fino a piatti di pesce anche più complessi come cacciucco, pasta alla trabaccolara, baccalà alla livornese o cozze ripiene. “Si tratta della voce più fresca e autentica della ‘nostra’ Maremma”, conclude Elisabetta Geppetti, “in questo calice riusciamo ad esprimere il lato spensierato e conviviale del Sangiovese che sa essere perfetto anche sulle tavole estive”.