LA GARDIANA E FERDY WILD, DIALOGO TRA BRACE E RADICI
Settembre a Chia porta con sé un vento leggero che profuma di macchia mediterranea e pini marittimi, il mare si stende calmo e la luce del pomeriggio illumina il Veridia Resort, un complesso elegante che si affaccia sulla Baia di Chia. Immerso tra giardini rigogliosi e dolci colline, il resort si integra armoniosamente con il paesaggio circostante. Le sei residenze che compongono la struttura offrono camere con vista mare o sui giardini, tutte arredate con gusto e dotate di ogni comfort, mentre la spiaggia privata di Su Portu, la Torre Saracena e le dune dorate creano una cornice naturale di rara bellezza. Qui, il tempo sembra dilatarsi: il rumore delle onde, il fruscio dei pini e la luce calda del tramonto contribuiscono a rendere l’esperienza non solo gastronomica, ma immersiva e completa.
È in questo contesto che si è svolta “Brace e Radici”, la cena a quattro mani che ha unito due mondi gastronomici distinti: Francesco Costantini, chef de La Gardiana, e Alessio Manzoni, chef dell’Agriturismo Ferdy Wild nelle Alpi Orobie. Il tema della serata è l’incontro tra mare e montagna, tra costa e pascolo, con il fuoco come elemento unificante di tutti i piatti. L’evento non è solo una cena, ma una narrazione dei territori, della loro biodiversità, dei loro profumi e dei sapori, trasformando la cucina in un dialogo tra due sensibilità complementari.
Il percorso gastronomico inizia con sei assaggi d’autore, piccoli finger food che attraversano i sapori del Mediterraneo e delle Orobie. L’antipasto di Francesco Costantini propone il carpaccio di ricciola del Mediterraneo con brunoise di pomodoro, maionese d’aglio arrostito al Josper, salsa alla puttanesca e pane croccante: ogni boccone racconta la sapidità del mare e la leggerezza del fuoco, con una complessità aromatica sorprendente. Alessio Manzoni risponde con Orobie Orientali, filetto di Vacca Etik scottato con ristretto di brodo, un piatto che evoca la forza e la profondità dei pascoli lombardi, raccontando la montagna attraverso contrasti calibrati e una delicatezza inattesa.

Riso Carnaroli, Riserva San Massimo al latte, salsa romice, fondo bruno e cacao in purezza
Segue il primo piatto a firma Ferdy Wild: un riso Carnaroli Riserva San Massimo al latte con salsa di romice, fondo bruno e cacao in purezza. La tostatura, la mantecatura e la precisione della cottura esprimono la tecnica rigorosa dello chef, mentre il cacao e la romice aggiungono note amare e vegetali che bilanciano la dolcezza del latte, creando un equilibrio armonico e sorprendente. Tra i secondi, Francesco propone il tonno rosso di Carloforte scottato con barbabietola, ostriche e beurre blanc di pecora: un piatto che unisce mare e terra, dove la brace diventa interprete della materia prima, esaltandone texture e sapore. Ogni passaggio in cucina, dalla scottatura alla rifinitura del piatto, è pensato per rispettare la natura degli ingredienti e per costruire un percorso coerente.

Cialda di grani antichi e ricotta
I dessert, ideati da Carlo Spinola, chiudono il percorso con pre-dessert, babà e piccola pasticceria. Il babà, perfettamente lievitato, è soffice e aromatico, con un delicato equilibrio tra dolcezza e note agrumate che ne esaltano la leggerezza, mentre le altre preparazioni di piccola pasticceria completano il racconto sensoriale, introducendo contrasti di texture e sapore che richiamano la filosofia del fuoco e la precisione del gesto presente in tutta la serata. La selezione di vini, curata da Wild Vigneron, accompagna ogni piatto con coerenza e carattere, combinando eccellenze del territorio sardo con etichette delle Orobie, creando armonia tra mare e montagna.

Carpaccio di ricciola del mediterraneo con brunoise di pomodoro, maionese d’aglio arrostito al Josper salsa alla puttanesca e pane croccante
La cena a quattro mani non è solo un confronto tra due cucine, ma una narrazione organica del territorio. Il Josper, al centro della cucina, trasforma ogni ingrediente in linguaggio coerente, in cui il fuoco diventa protagonista e interprete dei contrasti tra mare e montagna. Ogni portata dimostra come tecnica, prodotto e identità possano dialogare in armonia: un filo rosso lega ogni gesto, ogni sapore e ogni scelta dei due chef, facendo emergere la loro visione gastronomica.

Filetto di Vacca Etik, coclearia, ristretto di brodo, scottato con olio
La brigata, elemento centrale nella riuscita della serata, lavora con sinergia e precisione, trasformando la cucina in un organismo armonico. Il coordinamento tra le diverse postazioni, la cura della cottura al Josper e la gestione del ritmo della sala mostrano quanto la cucina sia un lavoro collettivo, in cui ogni componente è indispensabile. L’esperienza non si limita al piatto: è l’atmosfera in sala, l’eleganza del servizio, la luce che cala sulla baia, il rumore del mare e la brezza marina che accompagnano ogni assaggio, trasformando la cena in un’esperienza totale. Il Veridia Resort amplifica questa esperienza, offrendo spazi in cui natura e architettura si fondono. Le camere, le residenze e la spiaggia privata creano un contesto di esclusività e immersione, mentre i percorsi tra i giardini e le dune invitano a camminare, respirare e osservare, completando il racconto sensoriale iniziato a tavola. La cena diventa così un viaggio tra territori, sensazioni e sapori, dove ogni elemento contribuisce alla coerenza narrativa dell’esperienza.

Waffle di grani antichi di montagna e crema di agro del Ferdy
“Brace e Radici” dimostra come la gastronomia possa essere ponte tra territori diversi, culture e sensibilità differenti. Francesco Costantini e Alessio Manzoni con le loro brigate hanno costruito una sinergia in cui il fuoco, il mare e le montagne si incontrano, celebrando la passione per il prodotto e l’eccellenza gastronomica. La Sardegna e le Orobie dialogano attraverso i sapori, tra profumi intensi, aromi di brace, freschezza del mare e radici dei pascoli montani, in un percorso che rimane impresso nei sensi e nella memoria di chi ha avuto il privilegio di viverlo.