LA LUNGA VITA DEI ROSÉ DI COSTARIPA
Mattia Vezzola, dal 2021, è totalmente dedicato alla sua azienda Costaripa di Moniga del Garda. Nel suo passato un diploma in enologia a Conegliano nel 1972, una collaborazione durata quarant’anni con Vittorio Moretti e Bellavista e il riconoscimento, per ben cinque volte, di “Miglior Enologo Italiano”. Al suo attivo vini che hanno fatto la storia del rosato in Italia e in particolare nell’area gardesana. È del 1973 il suo primo Metodo Classico mentre nel 1984 nasce Molmenti, il vino che ha rotto lo schema vino rosé = vita breve.

Mattia Vezzola
Questo è il Mattia Vezzola pubblico, quello che si ritrova nei dettagli del suo percorso professionale. Incontrarlo, conoscerlo di persona, chiacchierare con lui è sempre un immenso piacere. I suoi racconti sono puliti, semplici ma profondi al tempo stesso. Il suo volto, i suoi gesti lasciano trasparire esperienza ed emozioni, gioia e sorrisi ma anche consapevolezza della conoscenza, e passione, tanta passione. “Niente ha più senso della passione”. Racconta del suo percorso con una metafora: “la vita è come un foglio sul quale sono disegnati dei puntini. Capisci a cosa servono quando li colleghi”.
Mattia è un enologo che ha percorso cinquant’anni nel mondo del vino: “l’enologia, negli anni ’70, mancava di pulizia, di igiene. In Italia, una grande viticoltura non corrispondeva ad altrettanta qualità enologica. Nei 20 anni successivi si è totalmente rigenerata”. In lui una certezza: “la costanza della qualità non si fa nel produrre poco ma nello scegliere il meglio”.
Se per lui è vero che “la qualità è un prerequisito, poi occorre creare una propria identità” è altrettanto vero che, ci dice, “il rosé è un modo di vivere, non è un vino. È un antidoto al formalismo, è un vino trasversale. Chi lo beve ha un modo di vivere gentile”. Ma fare il rosé è un’operazione difficile, occorre un’agricoltura dedicata, “occorre pensare di fare uno Champagne”.

Costaripa
I vini rosati, genericamente parlando, non sono vini che hanno la forza e la struttura per reggere allo scorrere del tempo; ossidano facilmente e che perdono di qualità velocemente virando su sentori evolutivi e ossidativi. Al contrario, i rosé di Mattia Vezzola, oltre che per la loro intrinseca qualità, sono apprezzati, forse potremmo dire soprattutto, dopo alcuni anni di bottiglia. Sono vini che hanno una eccellente capacità di resistenza agli anni che passano durante i quali si caricano di fascino e di sentori che li completano e li arricchiscono.
Degustazione
La degustazione dei due vini più rappresentativi di Costaripa ci consente di analizzarne l’evoluzione e la tenuta al tempo. RosaMara è l’emblema della filosofia produttiva di Costaripa: vinificazione “a lacrima”, fermentazione in legno in botti usate che non marcano il profilo sensoriale. Le uve provengono da 28 ettari di vigneto dedicato e collocato a ridosso del lago di Garda. Molmenti rappresenta la più alta espressione dei rosé da invecchiamento di Costaripa; è un omaggio al senatore Pompeo Gherardo Molmenti a cui spetta la paternità, nel 1896 del primo rosé italiano da viticoltura dedicata.
RosaMara
Valtènesi Doc
2024
Groppello Gentile 50 %, Marzemino 30%, Sangiovese 10 % e Barbera10%, per il 50% fermentazione e maturazione in vecchie barrique di rovere bianco per circa 6 mesi. Il delicato colore rosa tenue che si ammira nel calice è il frutto della vinificazione “a lacrima” che restituisce il solo mosto fiore. Il naso è accattivante, giocato tra i sentori di piccoli frutti rossi e quelli floreali e sottilmente speziati. Al palato, ottima la freschezza e la sapidità marina. Pulito e dalla discreta persistenza che chiude con un accenno di agrume amaro. Dalla grande piacevolezza nella sua immediatezza che nulla ha a che vedere con la banalità.
2019
Groppello Gentile 50 %, Marzemino 30%, Sangiovese 10 % e Barbera 10%, per il 40% fermentazione e maturazione in vecchie barrique di rovere bianco per circa 6 mesi. Con la lunga permanenza in bottiglia, i delicati toni rosati assumono maggiore concentrazione e l’olfatto, intrigante, apre alla frutta a pasta gialla, alle erbe aromatiche con una punta di spezie sempre accompagnate da intrigante frutta rossa. Al palato si percepisce immediatamente lo spessore di questo vino dalla sapidità minerale. L’ottima persistenza chiude morbida e con un finale vagamente amaricante.
Molmenti
Valtènesi Doc
2019
Groppello Gentile 60%, Marzemino 20%, Sangiovese 10% e Barbera 10%, fermentazione e maturazione in vecchi tonneaux di rovere bianco per circa 24 mesi, affinamento in bottiglia per almeno tre anni. Colore rosa ramato lucente con riflessi che rimandano all’oro, al naso si propone ricco e complesso con i sentori della frutta rossa matura, dei fiori e delle erbe aromatiche, degli agrumi e delle spezie dolci. La croccante freschezza e la struttura caratterizzano il palato, la lunga persistenza è accompagnata da una nota sapida che contribuisce a rendere il sorso teso e verticale seppure pieno e con una vena morbida.
2011
Groppello Gentile 60%, Marzemino 20%, Sangiovese 10% e Barbera 10%, fermentazione e maturazione in vecchi tonneaux di rovere bianco per circa 24 mesi, affinamento in bottiglia per almeno tre anni. Dopo una decina di anni trascorsi in bottiglia, il colore si è intensificato diventando cerasuolo e l’olfatto ha assunto complessità e varietà: spazia dall’agrume candito alla frutta matura, dalle spezie al miele. Sapido, quasi gessoso e dalla discreta persistenza, al palato esprime note che rimandano al vermuth sintomo di una lunga evoluzione. L’acidità è ancora viva e nel finale riemerge attraverso una piacevole nota fruttata e agrumata.
costaripa.it