BRUNO PAILLARD, L’ENERGIA DEL TEMPO

La presentazione del Brut Assemblage 2012 di Bruno Paillard alla Terrazza mare di Jesolo ci ha permesso di andare indietro di oltre 30 anni, fino al 1989 e quindi di comprendere in maniera esaustiva il lavoro iniziato da Bruno Paillard nel 1981, proseguito oggi dalla figlia Alice, che dopo aver vissuto a New York ritorna nell’ottobre del 2007 nella sua Champagne. Da allora la sua esperienza passa dalla vigna alla cantina, per comprendere tutte le tappe della concezione dello Champagne e acquisire una visione globale.

L’obiettivo è creare vini allo stesso tempo complessi e fini, spinti da una tensione rappresentativa del terroir di provenienza, che sappiano esprimere il doppio carattere settentrionale e crayeux della Champagne, figli di un terroir austero, dove la vigna sa soffrire e donare un’energia meravigliosa e una vitalità incredibile.

Alice e Bruno Paillard

I nostri vini esprimono questa austerità, quando vengono immessi sul mercato sono riservati e necessitano del tempo in degustazione per poterli comprendere pienamente. Ecco perché utilizziamo solo la prima spremitura in pressatura e le uve provengono per la maggior parte da villaggi Grand Cru e Premier Cru, che donano un succo puro, teso, pieno di energia” ci racconta Alice. “Questa materia avrà dunque bisogno di tempo per poter maturare, acquisire complessità, così utilizziamo la barrique, almeno di terzo passaggio, che con una leggera e progressiva respirazione aiutano il vino a rivelarsi senza trasformare gli aromi”.

La maison possiede attualmente 34,20 ettari in 15 villaggi (Cru), di cui 14,4 ettari a Oger, Le Mesnil sur Oger, Verzenay, Verzy e Mailly, villaggi Grand Cru e a Vertus Premier Cru, che rappresentano il 70% dell’approvvigionamento, così suddivisi: Chardonnay 12,4 ha, Pinot Noir 13,5 ha, Meunier 7,3 ha.

Alla Maison Bruno Paillard si rispettano i ritmi della natura e l’espressione e la tipicità crayeuse del terroir champenois guidano con passione l’impostazione culturale della Maison che per sviluppare la biodiversità e la vita dei suoli non utilizza né erbicidi, né pesticidi e pratica l’inerbimento tra i filari.

In cantina le vinificazioni avvengono separatamente cru per cru, viene utilizzata solo la prima spremitura e una parte, circa il 20% fermenta in barrique. Gli Champagne affinano tra 3 e 11 anni sui lieviti, ma soprattutto godono di un riposo dopo il dégorgement tra 6 e 18 mesi, con un dosaggio sempre extra brut, per lasciare esprimere ai vini la loro purezza originale. Le cuvée millesimate rappresentano lo stile di quell’annata e Bruno Paillard sin dagli albori ci tiene che l’etichetta sia anch’essa espressione perfetta di essa, così invita degli artisti ad esprimere la loro creatività come se fosse un quadro, in modo che ogni grande annata venga celebrata da un’opera d’arte unica.

 

 

DEGUSTAZIONE

 

 

BRUT MILLÉSIME 2012 ASSEMBLAGE

92/100

Assemblaggio di Pinot Noir (60%) e Chardonnay (40%) provenienti da 8 Cru, di cui il 20% dei quali è stato vinificato in barrique. Questa cuvée affina sui lieviti per sette anni, e successivamente al dégorgement, avvenuto a marzo 2020 con un dosaggio di 4,5 g/l, riposa almeno dodici mesi nelle cantine della Maison, che hanno permesso a questo champagne di sviluppare un carattere gourmand e concentrato, sostenuto da una persistente freschezza salina.

Il 2012 iniziò con un inverno mite, ma a febbraio si ebbe un’ondata di gelo, protrattasi per quasi 10 giorni, che provocò un calo delle temperature fino a -20°. La primavera fu fresca, ma piogge, temporali e grandine si alternarono fino all’estate, con un impatto sulla fioritura. L’estate mite e assolata regalò un’armoniosa maturazione dell’uva, ma la siccità di agosto provocò in alcune zone finanche uno stress idrico. La vendemmia, nonostante le basse rese, diede grappoli di grande qualità. Annata caratterizzata da una successione di episodi climatici contrastanti, spesso estremi.

Dal carattere introspettivo e profondo di questo vino è nato il tema dell’etichetta: Sillon (Solco). La scelta cadde su Claude Viallat che nel 1966 iniziò ad utilizzare una tecnica basata sulle impronte, nel contesto di una critica radicale nei confronti dell’astrazione lirica e geometrica (tecnica detta All-over). Una forma neutra, priva di connotazioni naturali o geometriche, ripetuta sulla tela libera, senza telaio, determina la composizione dell’opera.

All’olfatto rivela un bouquet di fiori bianchi, seguono gli aromi fruttati di pesca, albicocca, fichi secchi, note mielate, miste a sentori speziati di zenzero, ginger e un attacco preciso, energico.

Al palato esprime una corrispondenza con il profilo olfattivo, buona struttura e densità, bella acidità, sapidità in evidenza, con un armonioso bilanciamento tra la rotondità e gli agrumi maturi e la mineralità con un finale speziato e una componente agrumata che segna la persistenza aromatica.

 

 

 

BRUT MILLÉSIME 2009 ASSEMBLAGE

90/100

Assemblaggio di Pinot Noir (50%) e Chardonnay (50%) provenienti da 10 villaggi di cui il 20% viene vinificato in botti di rovere ed è affinato per 7 anni sui lieviti. In seguito al dégorgement avvenuto a settembre 2017 con un dosaggio a 5 g/l, ha trascorso 18 mesi di riposo in cantina prima di essere immesso sul mercato.

Inverno con pioggia e neve e una primavera segnata da alcuni episodi di temporali e di grandine, ma l’estata calda e secca, grazie alle piogge primaverili che avevano creato una ricca riserva d’acqua, ha permesso una maturazione eccezionale. La vendemmia iniziò il 10 settembre con gli Chardonnay di Oger e Le Mesnil e si è protrasse per 10 giorni, con la raccolta dei Pinot di Mailly.

L’etichetta del Brut 2009 è illustrata dall’opera dell’artista svedese Anna- Lisa Unkiri sul tema “Invito al viaggio”, dipinto ad olio che rappresenta la dicotomia tra la vitalità della Maison, e le particolarità dell’Assemblage 2009, annata che esprime una generosità̀ solare e dei profumi che evocano luoghi esotici.

All’olfatto esprime nuance di frutta secca, noci, seguite da aromi intensi di frutti di bosco, frutta gialla matura, nespole, pasticceria e note agrumate di mandarino cinese e miele d’acacia, che si evolvono in note complesse di spezie dolci e frutta candita supportate da una vivacità̀ persistente.

Al palato è intenso, ampio ricco, con una effervescenza cremosa e una freschezza minerale persistente, a centro bocca svela un’ottima materia, con una bella sapidità agrumata su un finale gradevole.

 

 

 

BRUT MILLÉSIME 1999 ASSEMBLAGE

92/100

Assemblaggio Pinot Noir (42%), Chardonnay (29%) e Meunier (29%) provenienti da 14 Cru. Dopo la vinificazione è affinato 8 anni sui lieviti e dopo il dégorgement, avvenuto a settembre 2008 con un dosaggio a 6 gr/lt, riposò 12 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato.

Inverno mite ed umido che favorì una germogliazione precoce, ma i temporali estivi distrussero il 10% della produzione. La vendemmia ebbe inizio il 15 settembre con uve di buon equilibrio e densità aromatica. Annata classica, ben bilanciata.

L’etichetta di questa cuvée è ornata dal dipinto di Didier Paquignon sul tema “Splendente, tumultuoso, caloroso”. Formatosi all’École Nationale Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers d’Art e all’École Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, Paquignon evoca nelle sue opere l’immensità dei suoi viaggi.

All’olfatto esprime aromi di frutta matura, pesca e more, florealità di fiori di zagara e un’aromaticità che va verso l’agrume candito e le erbe aromatiche fino a dei sentori mielati, quindi speziature dolci, note terziarie di cuoio e liquirizia.

Al palato bella grassezza, burroso, legato ai Pinot, effervescenza fine, di buon equilibrio tra le note floreali e la dolcezza della frutta matura, con un finale speziato di zenzero. Dinamico ed equilibrato.

 

 

 

BRUT MILLÉSIME 1989 ASSEMBLAGE

91/100

Assemblaggio di Pinot Noir (60%) e Chardonnay (40%) provenienti da una selezione di 15 villaggi Grand Cru e Premier Cru. Questa cuvée è rimasta sui lieviti 18 anni, con il dégorgement effettuato a ottobre 2008 e un dosaggio a 4,5 gr/lt.

L’annata 1989 ebbe un inverno mite, ma una primavera disastrosa con gelate e addirittura la neve, poi fortunatamente arrivò il bel tempo durante la vendemmia che si svolse in due fasi, con una durata di 7 settimane, un’abbondanza di raccolto e uve con una maturità superba.

L’etichetta fu disegnata da Benoit Marq, maestro vetraio sul tema “Ampleur et souplesse”: i suoi acquarelli quasi trasparenti evocano lo spazio e la relazione intima tra il cielo e la terra.

Olfatto voluttuoso ove il Pinot Noir domina e si esprime con aromi ricchi di frutta matura, mela cotogna, albicocca, lemon curd, cassis e fichi secchi, seguono le note terziarie di cuoio, spezie orientali e caffé tostato.

Al palato si manifesta con note di frutta matura ben sostenute da una freschezza ancora presente, grazie allo Chardonnay, fino a un finale dolce di pasticceria, ben equilibrato dalla salinità e dalla mandorla amara in evidenza.

 

 

champagnebrunopaillard.com