LA GRANDE ANNÉE 2012, BOLLINGER “REALE”

La potremo bere ufficialmente a partire da marzo la nuova edizione de La Grande Année e La Grande Année Rosé, lo Champagne di punta – prodotto solo nelle migliori annate – della Maison Bollinger. In arrivo quindi tra poco più di una settimana, dopo l’esauritissima 2008, la 2012, frutto di una vendemmia di qualità ritenuta notevole al punto da essere paragonata alle annate 1990, 1996 e 2002, che è stata presentata in anteprima il 20 febbraio durante una cena di gala nella maestosa Villa Reale di Monza, nel salone dove l’imperatrice Maria Teresa d’Austria teneva i suoi balli più suntuosi. E così è stato anche l’accompagnamento gastronomico scelto per La Grande Année 2012, firmato da otto stelle Michelin: Pino Cuttaia, Theo Penati, Giancarlo Perbellini e i fratelli Chicco e Bobo Cerea.

Ma torniamo al vino. La vinificazione de La Grande Année avviene esclusivamente in piccole botti di rovere (20 anni in media), realizzate e restaurate nella Tonnellerie di proprietà della Maison, che custodisce oltre 3.500 botti. Remuage e dégorgement sono eseguiti interamente a mano, dopo l’affinamento sui lieviti in bottiglia con tappi di sughero naturale. Per l’annata 2012 è stato scelto un blend costituito al 65% da Pinot Nero e al 35% da Chardonnay, fermentati interamente in barrique, da uve provenienti da ben 21 cru, principalmente Aÿ e Verzenay per il Pinot Nero, Le Mesnil-sur-Oger e Oiry per lo Chardonnay. Il risultato è uno Champagne dal colore delicato con sfumature dorate che testimoniano la maturità del vino e dei metodi di vinificazione di Bollinger, mentre al naso si trovano sentori di bergamotto, mandorla e nocciola, seguiti da lievi note di miele e cereali. Al palato è fresco, satinato, con un interessante finale di pasticceria secca che preannuncia belle evoluzioni in bottiglia nei prossimi anni. Ma ancora più interessante è la versione Rosé de La Grande Année 2012, ottenuta con l’aggiunta, durante l’assemblaggio, del 5% di Pinot Nero proveniente da La Côte aux Enfants ad Aÿ. Di un elegantissimo rosa salmone, al naso inebria con seducenti profumi di ribes rosso, frutti neri e note agrumate, mentre al palato è cremoso ed elegantissimo, con un finale grintoso punteggiato di note di lampone.

Il miglior food pairing per questi due grandi Champagne? Niente di complicato: ostriche Cuvée Prestige della famiglia Massè, carnose, dall’impareggiabile croccantezza, rotonde al palato, con un caratteristico retrogusto persistente e una sorprendente nota zuccherina; Miwa, formaggio a pasta dura a base di latte vaccino dal gusto salmastro con aromi di noci, pistacchio e agrumi, firmato da Hansi Baumgartner di Degust, che lo affina con alghe wakame; pane e salame, ma solo se quest’ultimo è quello cremonese della Macelleria Contini 2.0 di Alice e Andrea Amici.

 

 

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