RIOJA: VINO, BODEGAS E ANTICHI SAPORI
Tra le destinazioni meglio adatte a una fuga dedicata al divertimento, alla cultura e all’enogastronomia, ultimamente spicca la Rioja, una nota regione vinicola al nord della Spagna, tutta da (ri)scoprire. Questa regione, attraversata dal fiume Ebro, si estende per quasi 100 km da est a ovest, e si divide in tre grosse aree: Rioja Alta, Rioja Oriental e Rioja Alavesa. Il suo clima particolare e le sette valli, formate dagli affluenti dell’Ebro che godono dei propri microclimi, la rendono ideale per la viticoltura, tant’è che nella Rioja ci sono 66.000 ettari coltivati a vite e ben 571 cantine, ovvero, bodegas.
Rioja Alta, considerata la migliore zona/regione enogastronomica della Spagna, offre infiniti ristoranti e cantine in mezzo ai paesaggi tra i più belli del paese. Rioja Oriental, invece, unisce la tradizione vitivinicola con i sapori del territorio come le pere di Rincón, le verdure di Calahorra, i funghi di Autol o l’agnello. La terza, Rioja Alavesa, mixa sapientemente i borghi medievali e l’architettura all’avanguardia, unendovi il buon vino e gli incantevoli paesaggi in modo armonioso. Nella Rioja ci sono 214 cantine aperte ai visitatori tra cui cantine centenarie e cantine familiari, cantine con i vigneti di proprietà e quelle con gallerie storiche, eremi o musei. Ecco una breve panoramica di alcune bodegas davvero interessanti da scoprire tramite le visite guidate e le degustazioni in cantina. Come in tutta la Rioja, il vitigno più coltivato è il Tempranillo, insieme a Graciano, Mazuelo e Garnacha tinta, oltre alle varietà bianche come la Viura e la Garnacha blanca.
La cantina Marques de Vargas si trova nel cuore della Valle dell’Ebro, immersa nei vigneti in stile château francese che circondano la cantina e il Piccolo Palazzo. Fu nel 1840 che Felipe de Mata, ottavo Marchese de Vargas, piantò le prime viti nei dintorni di Logroño. Nel 1989, Pelayo de la Mata, l’attuale Marqués de Vargas, realizzò il sogno di suo padre costruendo una cantina nella tenuta Hacienda Pradolagar a Logroño. Oggi il nome di Marqués de Vargas evoca le quattro generazioni dedicate alla produzione e alla vendita di eccellenti vini Rioja.
Bodegas Ramon Bilbao porta avanti la tradizione dell’arte della vinificazione della Rioja dal 1924. Oggi sono i vincitori del premio Miglior Cantina Spagnola nel 2014 assegnato da IWSC, premiati nel 2011 con il riconoscimento per il Miglior Tempranillo al mondo e nel 2008 con il premio per il Miglior Vino Rosso Spagnolo. Marqués de Cáceres è un’azienda familiare fondata nel 1970 da Enrique Forner, un visionario che ha maturato una lunga esperienza nel mondo del vino in Francia. Attualmente l’azienda è uno dei principali ambasciatori del vino spagnolo nel mondo, che offre una gamma di vini rossi, bianchi e rosati, che regalano il carattere unico dei vigneti singoli, uniti ad eleganza, personalità e coerenza.
La passione della famiglia Vivanco per il vino ha dato vita nel 2004 al Museo Vivanco della Cultura del Vino, considerato uno dei migliori musei del vino al mondo. Qui nascono vini eccellenti, ottenuti esclusivamente dai 450 ettari di vigneti di proprietà. Nel 2017 la famiglia Vivanco ha presentato un progetto di un Metodo Classico che esprime il terroir e le varietà autoctone della Rioja.
Fondata nel 1870 nella cittadina riojana di Fuenmayor, Bodegas Montecillo produce vini contemporanei, rimanendo tuttavia fedeli alle proprie radici. Da 150 anni l’azienda a conduzione familiare (oltre cento anni con la famiglia fondatrice Navajas e quasi 50 sotto la supervisione della famiglia Osborne), mantiene i legami decennali con i viticoltori migliori della regione, ed è la terza cantina più antica de La Rioja. Il vitigno protagonista della cantina è Tempranillo che dà vita ai vini rotondi, strutturati ed eleganti che si distinguono per eleganza, complessità ed equilibrio. Nella cantina sono custoditi i vini d’annata, autentici gioielli enologici, che risalgono addirittura al 1926. Beronia, fondata ad Ollauri nel 1973 da un gruppo di amici, oggi è diventata una cantina di riferimento di produzione di grandi riserve, applicando i metodi più tradizionali della Rioja. Nel 2020, in mezzo ai paesaggi mozzafiato, è stata costruita la nuova cantina, un bellissimo esempio di architettura sostenibile.
La storia di Viñedos Real Rubio, invece, è iniziata più di cento anni fa grazie ai bisnonni degli attuali proprietari, che iniziarono a coltivare uva nella zona intorno al Monte Yerga, piantando viti a un’altitudine compresa tra i 400 e i 500 metri. Oggi la proprietà comprende oltre 90 ettari di vigneti, la cui caratteristica distintiva è la grande varietà di uve come Tempranillo, Garnacha, Graciano, Viura, Verdejo, tra cui molte vigne di oltre 60 anni di età. Viñedos Real Rubio è stato soprannominato “Mar de viñas” perché i vigneti dominano il paesaggio.
Si dice che la Rioja è una terra che si deve scoprire anche girando i bar, ovvero “Tapear da bar a bar”. È un rito sociale molto diffuso in tutta la Spagna, che unisce il piacere del cibo con i momenti di convivialità. Ci si sposta da un bar all’altro per tutta la serata, bevendo un bicchierino e mangiando un pintxo, tra chiacchiere, musica e risate. La Rioja è un territorio ricco di tradizioni gastronomiche e di sapori antichi che si mescolano con naturalezza a quelli più all’avanguardia. A Logroño, la capitale de la Rioja, c’è una via iconica, Calle Laurel, per il tapeo che in soli 300 metri ospita oltre 80 locali. Qui ogni sera si vive una perfetta panoramica della gastronomia locale, assaggiando champi (uno spiedino di champignon arrostiti), crochetas (le crocchette di jamon iberico), caracoles (le lumache in salsa di pomodoro), patatas bravas con salsa piccante, ma anche orejita rebozata o picante (le orecchie di maiale fritte o piccanti), gildas o banderillas (spiedini di acciughe del Cantabrico con olive verdi e peperoncini sott’aceto) o semplicemente crostini con burro e acciughe del Cantabrico o un piatto di jamon iberico. Per finire non può mancare una fetta di tarta de queso, una sorta di cremosissima cheesecake. Eppure la Rioja non è solo vino e cucina. È anche storia, paesaggio, cultura. È il Cammino di Santiago che attraversa monasteri millenari, il fascino dei borghi antichi, il silenzio di un bosco, l’immensità del cielo. Piccola, sì. Ma enorme in emozioni.