JAMES IVORY FIRMA IL CASANUOVA DI NITTARDI VIGNA DOGHESSA 2021
La famiglia Canali-Femfert, proprietaria della tenuta Nittardi, è pronta a svelare l’ultima annata del suo vino simbolo: Casanova di Nittardi Vigna Doghessa 2021, espressione in purezza di Sangiovese. Vino al quale dal 1981 la famiglia dedica un progetto d’arte giunto, con l’annata 2021, alla 41° edizione.
Per questo progetto è stata scelta Vigna Doghessa, un vigneto vocato che regala una lettura autentica della complessità del luogo in termini di ricchezza geomorfologica e di risposta delle viti ad un terroir che può essere paragonato esso stesso ad un’opera d’arte. Questa vigna, a 450 metri sul livello del mare, bene esposta e protetta da una ricca zona boschiva ha un terreno profondo e ricco di galestro e alberese, che conferiscono al vino una forte mineralità e una piacevole freschezza.
“Il processo che trasforma l’uva è artigianato e lega l’ingegno dell’uomo alla natura” spiega Léon Femfert, alla guida della tenuta. “L’artista lavora con il foglio bianco e usa i colori per rappresentare la realtà, mentre il vignaiolo lavora con ciò che la natura gli mette a disposizione e che non può modificare ma solo accompagnare ed interpretare nel miglior modo possibile attraverso la conoscenza e la creatività in vigna e in cantina. L’arte, a Nittardi, racconta il vino e l’etichetta ferma nel tempo le emozioni che esso genera”.
Questa è la filosofia sui cui si è fondata la storia dei viticoltori di Nittardi e che ha dato origine ad una collezione eno-artistica di grande spessore e costanza. Dal 1981, infatti, la famiglia Canali-Femfert, anche galleristi in Germania, si ripropone di esaltare il carattere di questo vino attraverso l’arte: per ogni annata, un artista infatti viene invitato a vivere la realtà di Nittardi e da lì a creare due opere, una per la carta seta che impreziosisce ogni bottiglia e una per l’etichetta, che esprime ogni anno con diverse sfaccettature, con la stessa intensità, il valore del vino interpretato dall’artista.
Tanti i pittori, musicisti, scrittori, coinvolti in questi anni, tra i quali spiccano nomi illustri come Hundertwasser, Yoko Ono, Günter Grass, Igor Mitoraj, Dario Fo, Mimmo Paladino, Fabrizio Plessi. L’annata 2021 è firmata dal regista e scrittore Premio Oscar James Ivory, noto a livello internazionale per i suoi numerosi film, tra i quali Camera con vista ambientato a Firenze. La passione per l’Italia e per Venezia in particolare è il filo conduttore che riconduce alle origini veneziane della famiglia. Ed è proprio ricordando questa origine che James Ivory intitola l’etichetta “I due Frari”, i due Fratelli. Amante dell’arte visiva sin da giovanissimo, per vestire al meglio Casanova di Nittardi 2021 Ivory si è avvalso in modo raffinato dell’arte del collage, utilizzata con profluvio cromatico anche per la carta seta “Omaggio a Matisse”.
In etichetta sono raffigurati di profilo i due fratelli Léon e Damiano Femfert, due volti di una stessa anima, incorniciati nei colori più caldi della terra del Chianti, l’oro, l’azzurro e il vermiglio. “Per la prima volta”, racconta Léon Femfert, “l’artista si concentra sulla famiglia. L’uomo diventa protagonista dell’etichetta. I colori scelti, il rosso e il giallo, descrivono proprio l’annata potente, d’impatto e solare”.
Quella del 2021 è stata, infatti, un’annata caratterizzata da un buon equilibrio climatico, che si riflette sul trionfo sommesso dell’eleganza di questo vino. “Caratteristiche che si riflettono nel vino dal colore rosso rubino vibrante, intensamente profumato di ciliegie, viola e note di erbe aromatiche e spezie. I tannini sono morbidi, regalano setosità al vino e lasciano il passo ad un finale lungo e incredibilmente persistente”, lo descrive Léon.
Casanova di Nittardi Vigna Doghessa 2021 risulta un vino piacevolmente complesso, dinamico che ben racconta la dedizione del viticoltore e le sue idee come può esserlo un’opera d’arte. “Casanova di Nittardi”, conclude Léon, “è un emblema del modo di vedere il vino per noi a Nittardi: un processo di alta professionalità che si svolge come la vita, con slanci creativi e meditativi. Il vino è Cultura, con C maiuscola, come l’arte, il cinema e la poesia”.
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