LA FORNACE, L’ARTE DEL FUOCO

Poco prima di varcare l’ingresso de La Fornace ero perplesso: location direttamente collegata con un hotel sulla Strada Statale del Sempione a San Vittore Olona, paesone celebre per i suoi mulini ad acqua non lontano da Milano… È bastato ben poco per ricordarmi che l’abito non fa il monaco: il nome promette e mantiene, a partire dalla classica eleganza del locale. Qui il protagonista è il fuoco; è una cottura primordiale simbolo di convivialità, ma anche un esaltatore del gusto.

Questo si traduce, nel menù, con molti piatti cotti alla brace o affumicati o finiti con il cannello direttamente a tavola; è un reale valore aggiunto. L’atmosfera è quella di un luogo elegante scevro dai classici eccessi della formalità, le tonalità sono sobrie e mai invadenti, le luci calde e non mancano dettagli di buon gusto come i piccoli bonsai che ornano ogni tavolo.

La stessa cifra e identificativa la troviamo nel servizio, professionale e cordiale. La Fornace è un locale frequentato per lo più da coppie che amano il buon cibo con il giusto comfort; non manca però una clientela business, per pranzi e cene di lavoro, vista la vicinanza con la nuova fiera di Milano. Chi poi desidera una maggiore riservatezza, o ha un’occasione da festeggiare, può riservarsi una saletta con uno Chef’s Table sospeso per una decina di commensali.

Il fuoco, a La Fornace, è pesce e carne, è qualità ed eccellenza delle materie prime, per una cucina italiana guidata dallo chef, storico del locale, Vincenzo Marconi. La sua idea gastronomica è di esaltare la qualità dell’elemento principe del piatto e il gusto chiaro e definito degli altri ingredienti, mantenendo sapori bilanciati ed equilibrati.

Il menù cambia periodicamente seguendo le stagioni: antipasti, primi, secondi e dessert mai scontati che vedono, per alcuni di loro, protagonista il fuoco. Molte proposte vengono completate davanti agli occhi dei commensali con la brace del kamado, il cannello o la pietra ollare, riprendendo sia la modalità di servizio che si usava un tempo (per esempio il pesce in crosta di sale che veniva pulito al tavolo), e più a contatto con il cliente.

Iconici il Terra e Mare nel Cartoccio alla Fiamma, il Cubo di Tonno alla Fiamma e Dalla brace all’inferno, Galletto di Bresse alla diavola con verdure inferocite. Oltre ai piatti alla carta, due menù degustazione, uno con quattro portate a scelta a e uno, differente, dedicato al Buon Ricordo. La carta dei vini, insieme ai distillati, si presenta con quasi cinquecento etichette a cui si è aggiunta una selezione di vini vulcanici che sposa perfettamente il nuovo credo dedicato al fuoco.

 

 

ristorantelafornace.it