PENANG, PERLA D’ORIENTE
Poliedrica ed affascinante, Penang è un’isola appartenente all’omonimo Stato e situata sulla costa occidentale della Malesia. Il nome ha origine da Pulau Pinang che in malese significa “isola della noce di palma di Betel”. È considerata la perla d’Oriente ed è una delle mete preferite dai viaggiatori che sono attratti oltre che dai paesaggi esotici e dalle spiagge bianche, anche dal melting pot di culture, dal mix tra est ed ovest, e dalla capitale George Town.
STORIA

Vista di Penang da Kek Lok Si Temple (photo credits Giulio Andreini)
La città, fondata verso la fine del XVIII° secolo da Sir Francis Light, della Compagnia britannica delle Indie Orientali, che portò avanti per anni le imprese commerciali in Oriente dell’Impero britannico, è stata chiamata così in onore di Re Giorgio III e conserva tutto l’allure delle città coloniali con edifici dell’epoca, tanto da essere dichiarata nel 2008, Patrimonio dell’Umanità Unesco per la sua architettura.

Central Fire Station Penang (photo credits Giulio Andreini)
Tra quelli più rilevanti ci sono la Penang Town Hall, la Central Fire Station e la Jubelee Clock Tower, eretta nel 1897 per celebrare il giubileo di diamante della Regina Vittoria. In seguito a un bombardamento avvenuto durante la Seconda guerra mondiale, la torre è leggermente inclinata.

Fort Cornwallis (photo credits Giulio Andreini)
Fort Cornwallis, vicino al porto, è il punto dove il capitano Light approdò nel 1786, e prende il nome dal tenente generale secondo conte di Cornwallis, allora governatore generale del Bengala. L’attuale perimetro in pietra andò a sostituire quello in legno, materiale con il quale venne realizzato il forte. La parte interna invece è stata adibita a parco. Nel forte è presente anche una piccola cappella nell’angolo sudoccidentale e il Seri Rambai, il cannone più grande e importante di tutta la Malesia, fuso nel 1603, simbolo di fertilità e oggetto di leggende e profezie.
STREET ART

George Town, Street Art (photo credits Giulio Andreini)
Un filo conduttore che caratterizza la città è quello della street art. Tutto è nato nel 2012, in occasione del George Town Festival, quando il Comune commissionò all’artista lituano Ernest Zacharevic, una serie di opere che rappresentassero la vita della città. Le immagini raffigurano scene di vita quotidiana malese usando la popolazione locale come modelli. I due murales più popolari sono Children on Bicycle e Boy on Motocycle e sono una combinazione tra installazione e pittura, che consente a chi le ammira di poter interagire con l’opera. Da allora altri artisti internazionali hanno seguito questo tema contribuendo con i loro graffiti ad abbellire e vivacizzare la città.

George Town, Trishaw (photo credits Giulio Andreini)
Per andare alla scoperta di questi particolari murales il modo migliore è sicuramente a bordo di un trishaw, il mezzo di trasporto più antico di Penang, un risciò che a differenza del rickshaw è trainato da una bicicletta. I graffiti raccontano storie, accendono la fantasia, sorprendono. La maggior parte delle opere sono concentrate in Lebuh Chulia e Lebuh Armenian, ma si trovano disseminate un po’ in tutto il centro storico, e quando non te lo aspetti dietro un angolo o in fondo a un vicolo ne trovi uno.
LA CITTÀ DEI PERANAKAN

Pinang Peranakan Mansion (photo credits Giulio Andreini)
George Town è anche la città dei Peranakan, termine risalente al XV° secolo per identificare coloro che sono nati da matrimoni tra mercanti cinesi e donne malesi. Conosciuti anche come Baba-Nyonya (Baba è una parola cinese che significa “padre” e si riferisce agli uomini, mentre Nyonya viene dal portoghese “donha”, “signora”, e si riferisce alle donne) avevano in parte adottato le usanze malesi per integrarsi nelle comunità locali. Durante la dominazione britannica, acquisirono una forte influenza nelle colonie dello Stretto tanto da essere soprannominati i “cinesi del re”.

Pinang Peranakan Mansion (photo credits Giulio Andreini)
Testimonianza esemplare di questa dinastia è il Pinang Peranakan Mansion, palazzo caratterizzato da un bel color verde situato a George Town in Church Street, un tempo residenza e ufficio del tycoon cinese Chung Keng Quee vissuto nel XIX° secolo, ora trasformato in un museo dedicato al patrimonio Peranakan. Al suo interno sono custoditi oltre 1.000 tra oggetti d’epoca, manufatti, pezzi d’antiquariato, ed anche una collezione di gioielli in oro, argento e pietre preziose. Oltre a porcellane, cristalli e argenteria che adornano il lunghissimo tavolo in tek nella grande sala da pranzo.
Il palazzo, dislocato su due piani, ha uno stile eclettico che ingloba pannelli cinesi in legno scolpito, piastrelle inglesi ed elementi in ferro battuto provenienti dalla Scozia, creando una particolare atmosfera tra il coloniale e l’imperiale.
SPIRITUALITÀ

Sri Maha Mariamman Temple (photo credits Giulio Andreini)
A Penang convivono diversi culti religiosi, a testimonianza di ciò a George Town si trova la St. George Church, la più antica chiesa anglicana del sud-est asiatico. Un edificio dalle proporzioni armoniose con pavimenti in marmo e un’alta guglia. E anche la Moschea Kapitan Keling costruita nel 1801 in stile Moghul – mix di architettura islamica, persiana e indiana – dai commercianti musulmani indiani. Il Goddess Mercy’s Temple, tempio cinese dedicato alla religione buddista e taoista, noto anche come Kuan Yin Teng, e costruito per la prima volta nel 1728 secondo i principi del Feng Shui, con tetti spioventi e ampie porte decorate con divinità e draghi. Ha tre pozzi: uno a destra del santuario principale, un altro nel cortile anteriore e il terzo nascosto sotto l’altare maggiore di Guan Yin. Il pozzo del cortile è ad uso pubblico, mentre quello accanto al santuario principale è riservato ai monaci. La leggenda narra che l’acqua del pozzo nascosto abbia proprietà medicinali.
A Little India, quartiere colorato ed allegro si concentrano bancarelle di street food che emanano profumi di spezie, negozi di stoffe, sari e gioielli, con sottofondo di musica indiana a tutto volume, si trova invece lo Sri Maha Mariamman Temple, il più antico tempio indù di Penang, che presenta sculture di dei e dee sopra l’ingresso principale e la facciata. E anche all’interno si trovano statue di diverse divinità, tra cui Sri Ganesha e suo fratello Muruga.

Kek Lok Si Temple (photo credits Giulio Andreini)
È in cima a Penang Hill, precisamente ad Air Itam, il Kek Lok Si, il più grande tempio buddhista della Malesia, chiamato anche Tempio del Paradiso o Tempio Celeste. All’entrata c’è un giardino con un laghetto che ospita pesci rossi e tartarughe e le statue dei segni zodiacali dell’oroscopo cinese. Il complesso comprende diversi templi, tra cui la Ban Po Thar, pagoda dei Diecimila Buddha, una torre alta 30 metri e disposta su sette piani, con tre diversi stili architettonici: la parte alta è birmana, quella centrale thailandese e quella inferiore cinese.

The Habitat (photo credits Giulio Andreini)
Sempre sulla Penang Hill, ma un po’ più in alto, raggiungibile con una funicolare, si trova The Habitat, un parco che permette ai visitatori di immergersi in una foresta pluviale incontaminata, ai margini di un’antica riserva forestale protetta dal 1911, con un sentiero naturalistico di 1,6 km costruito dalla Compagnia Britannica delle Indie orientali nei primi anni del 1800. Oltre alla grande varietà di flora e fauna che si può scoprire lungo tutto il percorso, gli ospiti del parco possono godere di una vista mozzafiato di Penang e delle aree circostanti in cima alla Curtis Crest Tree Top Walk, il punto di osservazione pubblico più alto dell’isola. E camminare anche sul Langur Way Canopy Walk, il più lungo ponte a nastro a due campate del mondo e l’unico presente all’interno di una foresta pluviale.

The Habitat (photo credits Giulio Andreini)
Tutti i proventi del parco sono devoluti a The Habitat Foundation, un ente di beneficenza con sede a Penang che finanzia iniziative strategiche di conservazione e ricerca in Malesia e nel Sud-Est asiatico.
GASTRONOMIA

Nasi Lemak
L’offerta gastronomica di Penang spazia dallo street food a quella più raffinata di locali inseriti nelle prestigiose guide di food & wine. Le cucine principali sono la Nyonya e Jawi Peranakan. La cucina Nyonya è una combinazione di cucina malese, cinese e tailandese, che si declina in piatti unici, soprattutto con pasta o accompagnati da riso bianco. Mentre la Jawi Peranakan, è un prodotto della comunità indiana-musulmana, nata nello Stretto di Malacca, che raggruppa le cucine tamil, pakistana, persiana e anche quella malese.

Lok Lok
Tra i piatti di rilievo: i Lok-Lok, degli spiedini di pollo, maiale, gamberi, calamari e seppie con tofu, funghi, uova di quaglia, da immergere in un brodo di pollo e ossa di maiale e in una salsa composta da scalogno, lemongrass, peperoncino, aglio e olio, adatti alla condivisione; Laksa, una zuppa di pesce con noodles, curry, cocco e tamarindo; Char Koay Teow, a base di noodles fritti con gamberi, vongole, peperoncino, germogli di soia e salsiccia cinese; Nasi Lemak, piccoli triangoli di riso cotto nel latte di cocco con una cucchiaiata di sambal, uova sode e acciughe fritte; Curry Me, zuppa di curry leggera, noodles, tofu e fagioli. E infine Ice Kacang, che significa ghiaccio e fagioli, un dessert a base di ghiaccio tritato, fagioli rossi, mais, arachidi, cubetti di agar e guarnito con latte di cocco e sciroppo di rosa. Oltre ad essere molto goloso, è adatto come rimedio contro le alte temperature tropicali della Malesia.
CARNET D’ADRESSES
THE EASTERN & ORIENTAL HOTEL

The Eastern & Oriental Hotel
È l’hotel più antico del sud-est asiatico, costruito nel 1885 ancora più del Raffles di Singapore. The E&O, come è comunemente chiamato The Eastern & Oriental, è l’unico albergo situato sul lungomare di Penang. Lussuoso e aristocratico si compone di due strutture: l’Heritage Wing, più antica e caratterizzata dall’inconfondibile stile coloniale, con un’imponente hall a cupola che fa da sfondo a portieri vestiti di cachi con il classico elmetto coloniale, che accolgono gli ospiti nelle 100 eleganti suite. E la parte nuova, la Victory Annexe, con 132 suite dal design più moderno, ma che mantengono l’atmosfera e il fascino del vecchio mondo, che contraddistingue l’hotel. È dotato di due piscine fronte mare, la Panpuri Organic Spa, un nido di relax con trattamenti ayurvedici e thailandesi, una ricca scelta di ristoranti e bar e la E&O Gallery, un percorso che narra l’affascinante storia, e le pietre miliari sociali e culturali di Penang attraverso le esperienze dell’hotel che risalgono a più di un secolo fa.
eohotels.com
ANGSANA TELUK BAHANG

Angsana Teluk Bahang
Situato sulla splendida spiaggia di Teluk Bahang, l’Angsana Teluk Bahang è un lussuoso resort con 235 camere e suite tutte con vista mare ed alcune anche con piscina privata. Il décor è stato curato dall’interior designer asiatico Omar Khan che ha realizzato uno stile unico e raffinato, con molti richiami alla dinastia Peranakan. Dappertutto eleganti arazzi dai colori vivaci, creati sempre da Khan, arredi dove spicca il rosso lacca, il verde acqua, turchese, viola. L’hotel offre due piscine, di cui una per bambini, insieme anche un miniclub, due ristoranti e due bar, una ballroom e tre sale riunioni. A disposizione degli ospiti anche un centro fitness, e l’Angsana Spa dove vengono effettuati trattamenti e massaggi che si basano sull’aromaterapia, per risvegliare i sensi e lenire il corpo. L’hotel fa parte del gruppo Banyan Tree, ed è il primo Angsana in Malesia.
angsana.com/malaysia/penang
CITADINES CONNECT GEORGE TOWN

Citadines Connect George Town
Il Citadines Connect George Town si trova in posizione strategica nel centro storico di George Town, a Lebuh Noordin, all’interno di un edificio coloniale sapientemente ristrutturato, con la facciata tutta bianca e gli interni in stile modern urban. Il city boutique hotel è vicino anche ai centri commerciali come Prangin Mall, il vivace Jalan Macalister e a molti caffè, ristoranti e locali notturni alla moda. Al terzo piano un Fitness Corner, un’accogliente palestra per coloro che vogliono continuare ad allenarsi anche durante il soggiorno e, valore aggiunto dell’hotel, la piscina sul rooftop che offre agli ospiti l’opportunità di fare un tuffo rilassante, dopo una giornata trascorsa esplorando la città.
discoverasr.com/citadines
CHINAHOUSE

ChinaHouse (photo credits Isabella Radaelli)
ChinaHouse è un complesso tradizionale che si estende su tre edifici storici, collegati da un cortile all’aperto e con due ingressi differenti: in Beach Street o Victoria Street. 14 spazi che comprendono un caffè, un ristorante, una galleria d’arte, una biblioteca con riviste e libri d’arte, design, architettura e cucina che si possono leggere o acquistare, così come i CD, un bar con musica dal vivo e una panetteria-pasticceria con una selezione di 30 torte. Il locale è arredato con mobili d’epoca, orientali, pezzi vintage, quadri, affiches e tanti specchi appesi alle pareti, il più grande misura 244 cm di altezza e 165 cm di larghezza. Inoltre, c’è anche un pc con accesso a internet.
chinahouse.com
Cover: Children on Bicycle (photo credits Isabella Radaelli)
malaysia.travel
EVA Air
Per raggiungere la Malesia in aereo EVA Air è senza dubbio un’ottima soluzione. Fondata nel 1989 da Chang Yung-fa, EVA Airlines è la prima compagnia aerea privata di Taiwan e fa parte del rinomato Evergreen Group ed è una società sorella di Evergreen Line, leader mondiale nel trasporto di container. Il primo volo è stato lanciato il 1° luglio 1991.
Negli ultimi anni EVA Air ha collezionato numerosi riconoscimenti: nel 2021 si è classificata, secondo cntraveler.com, al sesto posto per sicurezza preceduta da compagnie come la Quantas. Precedentemente nella classifica JACDEC Airline Safety Ranking 2018, EVA Air era posizionata al 15º posto su 100 tra le principali compagnie aeree. Il 2 aprile 2019, EVA Air è stata votata terza migliore compagnia aerea al mondo secondo le classifiche Travellers Choice di Trip Advisor, preceduta solo da Singapore Airlines e Qatar Airways.
Abbiamo incontrato Eric Hsueh General Manager di Eva Air Italy Branch.
Quale è stata la spinta ad aprire la linea diretta dall’Italia per Taipei?
“Milano rappresenta il 10% del Pil italiano, e quando si tratta di avviare una nuova rotta studiamo diverse variabili, come la componente business e turistica dei viaggiatori e di quali volumi stiamo parlando. Inoltre, abbiamo una fitta rete di collegamenti con il nord e il sud-est asiatico che parte da Milano e arriva in mattinata a Taipei, da dove si può prendere un altro volo per la destinazione finale nel continente. Uno dei principali obiettivi, in sintesi, è sfruttare la lenta riapertura di altri hub asiatici – come Hong Kong, dove vola Cathay Pacific – per aumentare il traffico nell’hub di Taipei. In passato le persone dovevano prima volare lì e poi arrivare a Taiwan. Il volo diretto fa risparmiare 2/3 ore. E chi arriva a Milano poi va a vedere Venezia, Firenze, Roma o Pompei e può andare anche in Svizzera”.
Quali sono le destinazioni principali che si possono raggiungere successivamente da Taipei?
“Il lancio del nostro volo su Milano nell’ottobre 2022, è stato felicemente accolto dai clienti in Europa, in particolare da quelli che viaggiano a Manila, Tokyo e Osaka. Queste destinazioni sono state le più popolari in partenza da Milano verso l’Asia via Taipei nel primo trimestre del 2023. Di conseguenza, siamo lieti di aggiungere Clark come nostra terza destinazione nelle Filippine, offrendo ai nostri clienti opzioni ancora più diversificate dall’Europa all’Asia”.
Quanto e come punta EVA Air sul turismo e sui passeggeri business come possibile clientela?
“Il business travel sta attualmente andando bene, considerando che le principali importazioni ed esportazioni di Taiwan sono elettronica, metalli di base e prodotti in metallo, plastica e gomma, prodotti chimici e macchinari. Questo si traduce in traffico basato su passeggeri che viaggiano point to point, MXP-TPE-MXP per connettersi con realtà aziendali chiave. Viceversa, molte aziende taiwanesi volano a MXP per motivi di lavoro e per partecipare alle fiere di Milano”.
Come si posiziona la compagnia aerea nel panorama delle compagnie aeree a lungo raggio?
“Ci definiamo una compagnia aerea hub internazionale. Il nostro vantaggio risiede nei servizi, premiati con Five Star Global Airline per il 2023 dalla Airline Passenger Experience Association (APEX). La nostra policy di sicurezza che ci ha fatto guadagnare un posto tra le 20 migliori compagnie aeree del mondo in Airline Ratings e il riconoscimento World’s Safest Airlines of 2022 per il decimo anno consecutivo. Inoltre, il nostro network tra Europa, Nord America e Asia è completo e competitivo”.
Perché un viaggiatore dovrebbe scegliere EVA Air?
“Il servizio diretto tra Milano e Taipei offre enormi vantaggi sia per il turismo che per i passeggeri che viaggiano per lavoro. Grazie al nostro fitto network asiatico, i passeggeri italiani possono visitare non solo Taiwan, ma anche molti altri bellissimi paesi asiatici come Giappone, Corea, Filippine o Indonesia. Simile a Milano, Taipei è anche un’importante città d’affari che genera molte richieste per business travel a vantaggio dei TMC che utilizzano il nostro volo diretto tra TPE-MXP”.
Progetti e novità per il futuro?
“EVA Air sta lavorando a varie campagne di marketing per aumentare la consapevolezza del pubblico in vari modi. Ad esempio, teniamo diversi workshop nelle vicine città del nord Italia come Bergamo, Torino, Bologna e naturalmente Milano. Inoltre, partecipiamo anche a TTG e BIZ Travel Show per espandere la consapevolezza del pubblico. Abbiamo anche alcuni accordi su tariffe scontate con aziende per attirare passeggeri business. Il marketing per noi è estremamente importante, ed è una campagna che continueremo a portare avanti adesso e in futuro”.
evaair.com