LAM’ORO, AUTENTICA TOSCANA

Ad alcuni corsi per sommelier si usa spesso dire che con il vino “si nasce in Toscana e si muore in Piemonte” indicando il fatto che ci si accosti a questo mondo (in maniera intuitiva e semplicistica) grazie ai vini toscani per poi, dopo una lunga esperienza ed un accurato studio, finire per preferire la complessità dei vini piemontesi. Probabilmente chi sostiene questa tesi, oltre ad avere una visione eccessivamente riduttiva della questione, non conosce i vini Lamole di Lamole, cantina toscana situata nel cuore del Chianti classico con vigneti che ornano le colline a 450-600 metri slm, che predilige un approccio assolutamente biologico alla coltivazione delle uve e porta avanti con successo e dedizione una tradizione vinicola che nasce ufficialmente nel dopoguerra ma che affonda le sue radici nel XIV secolo, quando le mura del castello di Lamole, dove oggi si trova la cantina, sono state edificate.

Photo credits Studio Fotografico Giudicianni e Biffi

Lamole di Lamole fa parte del Gruppo Vinicolo Santa Margherita, nato nel 1935 grazie alla visione appassionata e lungimirante del Conte Gaetano Marzotto e che oggi, comprendendo alcune tra le più importanti e famose etichette vinicole italiane,  è stata eletta Cantina dell’anno dalla guida vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso, aggiudicandosi uno dei premi più prestigiosi per chi produce e ama il vino. Già da questo si può facilmente intuire quanto questi vini possano essere ritenuti fini, eleganti e complessi; esempio perfetto è il Lam’oro di Lamole, Super Tuscan creato dal blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot in proporzioni simili. Un vino interamente biologico che affonda le sue radici sulle colline protette dal Monte San Michele, in una zona baciata dal sole di giorno e fresca di notte, naturalmente propensa a quell’escursione termica che favorisce la maturazione del bouquet aromatico delle uve. Il risultato di una perfetta posizione geografica, di un approccio assolutamente naturale alle coltivazioni, di oltre 30 mesi di barrique e 8 mesi di affinamento in bottiglia, un’esplosione di gusto che fa assaporare al degustatore il cuore della Toscana più selvaggia .

Lam’oro accoglie il palato con il delicato profumo di bosco e legno, per poi sprigionarsi in bocca in tante piccole note calde di mora, ciliegia, vaniglia, spezie e tostatura. La tannicità è importante, come ben si addice ai migliori prodotti pensati per intenditori, ma quello che è maggiormente apprezzabile di questo vino è l’incredibile mineralità che sprigiona al gusto ed all’olfatto. Pochi vini sono in grado di far sentire l’odore della terra e delle colline come il prodotto di punta della Cantina Lamole di Lamole, e non è assolutamente peculiarità trascurabile, dal momento che il sentore di mineralità è garanzia di un terreno di qualità lavorato in maniera naturale, non invasiva.


Il tema della biosostenibilità è molto caro a tutti coloro che lavorano per Lamole, che hanno già da diversi anni adottato un approccio il meno impossibile impattante sull’ambiente per rispondere ad una precisa scelta etica che ha radici molto più profonde della moda attuale. Una scelta responsabile condivisa e rafforzata dalla sinergia con il gruppo Santa Margherita che, con il programma Carbon Neutrality, contribuisce ad azzerare la produzione carbonica, facendo produrre più del 90% delle bottiglie in vetrerie poste accanto alle cantine, per ridurre al minimo l’inquinamento ambientale legato al trasporto. Se mai ci fosse bisogno di avere una ragione in più per voler provare questo pregiato vino, questo è sicuramente lo slancio che mancava.

 

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