IL NUOVO CORSO DI PUCCIARELLA E TREQUANDA
Le aziende agricole Pucciarella in Umbria e Trequanda in Toscana ristrutturano la loro brand identity e hanno presentato un progetto enologico destinato alla distribuzione Horeca su piano nazionale. Le due aziende sono i fiori all’occhiello del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo, un’istituzione che l’ha vista proprietaria di numerose aziende agricole durante la sua lunga storia. Oggi sotto rimaste sotto il suo controllo le due aziende, che negli ultimi anni hanno lavorato in maniera qualitativa gestendo due proprietà di grandissime dimensioni ed in cui oltre a seminativi, olio, allevamento di bovini, il vino è un fattore centrale e fondamentale.
Ecco, quindi, la decisione di presentarsi al mercato in maniera più efficace e comunicativa.
La presentazione alla stampa è avvenuta giovedì 2 ottobre presso il Garden Senato a Milano, alla presenza dei rappresentanti Mauro Selva (direttore generale del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo), Claudio Angelo Graziano (Consigliere del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo), Antonio Carbone (responsabile del patrimonio immobiliare del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo) ed Emanuele Bizzi (direttore delle aziende agricole).

Antonio Carbone, Mauro Selva ed Emanuele Bizzi
Una presentazione veloce, giusto per significare quel “ci siamo anche noi”, seguita da una masterclass di degustazione di alcuni vini di Pucciarella e Trequanda condotta da Giuseppe Carrus, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.
Sei etichette tra le più iconiche delle due aziende: Ca’ de Sass Pucciarella, Trasimeno Doc, un Metodo Classico da uve Chardonnay e Pinot Bianco, fragrante al naso, sapido e avvolgente; Ca’ degli Angeli Pucciarella, Trasimeno Doc da uve Pinot Nero e Pinot Bianco, fruttato e armonico; Sauvignon Toscana IGT Trequanda, corretto e didattico, di grande pulizia; Plèstina Trasimeno Gamay Doc Pucciarella, il vino che ci è piaciuto di più, da uve Trasimeno Gamay, ovvero Grenache, splendido nel suo frutto croccante e vibrante, ammaliante tra frutti rossi, rosa, tocchi vegetali e balsamici: un vino originale, territoriale, di grande pulizia, anche “gastronomico” che siamo certi avrà un eccellente riscontro sul mercato. La degustazione è proseguita con il Sangiovese Riserva Doc Trequanda, intenso e concentrato, ma dalla bella acidità e un tannino lieve. Infine, Egille Trasimeno Rosso Riserva Doc Pucciarella, blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, un vino di grande concentrazione, un frutto blu intensissimo, tra note balsamiche e di liquirizia, che testimonia la qualità della “materia” di partenza, riscontrata in ogni vino degustato. Durante il pranzo, firmato Da Vittorio, quindi semplicemente perfetto, anche un iconico Vin Santo Trasimeno Doc di Pucciarella, da uve Trebbiano, Malvasia e Grechetto.
Per Mauro Selva “il piano di crescita continua e il disegno imprenditoriale ad opera del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo consolida l’investimento fondiario in due territori dall’elevata potenzialità agricola e ricettiva, che chiedono e meritano di essere esplorati e valorizzati. In particolare, il valore del patrimonio delle due aziende si attesta sui 12 milioni di euro per Pucciarella e sui 18 milioni per Trequanda”.
AZIENDA AGRICOLA PUCCIARELLA
L’Azienda Agricola Pucciarella si estende per oltre 300 ettari tra i comuni di Magione e Corciano in provincia di Perugia, nell’Umbria Cuore Verde d’Italia. Il Castello, storica sede costruita nel 1717, è attorniato da vigneti, uliveti e campi che si dispiegano sulla sponda orientale del lago Trasimeno, il più esteso dell’Italia centrale.
Qui nasce la selezione vini Pucciarella, tra le più importanti della denominazione, con protagoniste varietà autoctone e internazionali che in questo luogo hanno trovato un’espressione fine e riconoscibile. Parallelamente all’attività vitivinicola, l’azienda ha sviluppato una proposta di accoglienza ricca e fedele allo spirito del territorio, declinata in formule di visite e degustazioni, location per eventi e alloggi turistici. Sul finire degli anni ‘20 la Cariplo (Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde) fu autorizzata a concedere mutui fondiari anche al di fuori della tradizionale zona operativa, costituita dalle province lombarde insieme a quelle di Alessandria e Novara. In seguito alla crisi economica degli anni ‘32 e ‘33 molti dei crediti concessi risultarono inesigibili, così che l’Istituto Bancario si aggiudicò la proprietà di circa trenta tenute agricole allocate per lo più in Italia centrale. Si trattava di aziende a conduzione mezzadrile che versavano nell’arretratezza tecnica e produttiva, condizioni tipiche per il periodo storico e la zona. Per ovviare a tale situazione Cariplo attuò un’importante operazione finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie mezzadre. Furono realizzate opere infrastrutturali come strade, acquedotti, adduzione di energia elettrica, ristrutturazione delle case coloniche e dei fabbricati strumentali. In osservanza alle disposizioni di legge che prevedono l’obbligo di rivendere i beni di esproprio, Cariplo procedette alla cessione graduale di tutte le aziende. Di queste, tra il 1946 e il 1947, il Fondo Pensioni Cariplo, tuttora proprietario, acquistò le tenute di Trequanda, nei comuni di Trequanda e Sinalunga (SI), e Pucciarella, nei comuni di Magione e Corciano (PG). Lo sviluppo industriale degli anni ‘60 e il conseguente esodo dalle campagne verso i centri urbani comportò un graduale abbandono della mezzadria, con conseguente liberazione dei fondi che a mano a mano passarono alla conduzione diretta mediante l’assunzione di ex mezzadri nelle nuove vesti di salariati dipendenti. Tale radicale cambiamento della forma di gestione ha comportato una totale riorganizzazione aziendale e un cospicuo impiego di risorse finanziarie, con l’obiettivo di adottare tecniche di coltivazione più moderne in campo e migliorare il livello di meccanizzazione nelle strutture. Negli anni Pucciarella si è affermata come azienda leader nel contesto vitivinicolo dell’Umbria, in termini di volumi ma soprattutto grazie alla produzione di qualità svolta con tecniche moderne e secondo pratiche sostenibili.
Il vigneto si estende per 85 ettari sui terreni collinari più vocati e meglio esposti nei comuni di Magione e Corciano. Le vigne sono rivolte principalmente a sud con andamenti semi-pianeggianti. Il suolo è composto principalmente da galestro, di natura argilloso-calcarea, che dona ai vini struttura, longevità e finezza, insieme a sedimenti di mare profondo, grossolani o fini, quali ghiaia sabbia e argilla.

Emanuele Bizzi
Vigna e cantina sono gestite con rispetto e competenza, grazie a macchinari e strumentazioni all’avanguardia che permettono una gestione oculata di tutte le fasi di produzione. La sede ospita una cava interrata, che mantiene una temperatura e umidità ottimali, dove affinano gli spumanti Metodo Classico di cui Pucciarella è stata pioniera in Umbria, accanto alla bottaia in cui i vini fermi riposano all’interno di barriques e tonneaux.
AZIENDA AGRICOLA TREQUANDA
Da quasi cent’anni l’azienda agricola Trequanda si radica nell’omonimo borgo medievale sulle dolci colline della provincia di Siena. Qui coltiva la vite e l’olivo, alleva bovini di razza Chianina e offre ospitalità a coloro che desiderano mettere in pausa la frenesia e immergersi nella Toscana più autentica e verace.
Sul finire degli anni ‘20 la Cariplo (Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde) fu autorizzata a concedere mutui fondiari anche al di fuori della tradizionale zona operativa, costituita dalle province lombarde insieme a quelle di Alessandria e Novara. In seguito alla crisi economica degli anni ‘32 e ‘33 molti dei crediti concessi risultarono inesigibili, così che l’Istituto Bancario si aggiudicò la proprietà di circa trenta tenute agricole allocate per lo più in Italia centrale. Si trattava di aziende a conduzione mezzadrile che versavano nell’arretratezza tecnica e produttiva, condizioni tipiche per il periodo storico e la zona. Per ovviare a tale situazione Cariplo attuò un’importante operazione finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie mezzadre. Furono realizzate opere infrastrutturali come strade, acquedotti, adduzione di energia elettrica, ristrutturazione delle case coloniche e dei fabbricati strumentali. In osservanza alle disposizioni di legge che prevedono l’obbligo di rivendere i beni di esproprio, Cariplo procedette alla cessione graduale di tutte le aziende. Di queste, tra il 1946 e il 1947, il Fondo Pensioni Cariplo, tuttora proprietario, acquistò le tenute di Trequanda, nei comuni di Trequanda e Sinalunga (SI), e Pucciarella, nei comuni di Magione e Corciano (PG). Lo sviluppo industriale degli anni ‘60 e il conseguente esodo dalle campagne verso i centri urbani comportò un graduale abbandono della mezzadria, con conseguente liberazione dei fondi che a mano a mano passarono alla conduzione diretta mediante l’assunzione di ex mezzadri nelle nuove vesti di salariati dipendenti. Tale radicale cambiamento della forma di gestione ha comportato una totale riorganizzazione aziendale e un cospicuo impiego di risorse finanziarie, con l’obiettivo di adottare tecniche di coltivazione più moderne in campo e migliorare il livello di meccanizzazione nelle strutture.
La tenuta di Trequanda si estende per oltre 1.200 ettari, 60 dei quali vitati, intorno al suggestivo borgo medievale da cui prende il nome, in provincia di Siena. Il paesino è arroccato su un’altura a 450 metri di altezza tra le Crete Senesi, la Val d’Asso e la Val di Chiana, affacciato su un paesaggio che incarna la quintessenza della bellezza naturalistica toscana, fatta di poggi e vallate coltivati a vigneti e oliveti. Nel Medioevo Trequanda era noto per essere la “vetreria” del Granducato di Toscana. Ma qui si producevano anche mattoni all’interno di fornaci, si lavorava la seta e si confezionavano cappelli. Un centro artigianale ed economico molto importante per l’epoca che, ancora oggi tra le sue vie, testimonia lo spirito e il saper fare del tempo. Il fascino di Trequanda gli è valso la Bandiera Arancione, prestigioso riconosci mento che la guida Touring Club Italiano, riservata ai piccoli comuni capaci di offrire una proposta di accoglienza eccellente.
Trequanda custodisce e racconta il suo angolo di Toscana attraverso un’attività di alto profilo, declinata in un allevamento di bovini di razza Chianina d’eccellenza, nelle coltivazioni di viti, ulivi e seminativi condotte nel rispetto del territorio e di chi lo abita. Sotto il profilo della sostenibilità, l’azienda è dotata di un impianto fotovoltaico installato sulle coperture degli edifici agricoli esistenti, in grado di coprire quasi completamente l’autoconsumo aziendale. Il vigneto di Trequanda si estende per 60 ettari di proprietà tra la Val di Chiana e la Val d’Asso, all’interno della Docg Chianti, della Doc Orcia e dell’Igt Toscana. I vigneti principali si sviluppano tra i 350 e i 450 metri di altitudine e godono di esposizioni ottimali: più calde e soleggiate per le varietà a bacca rossa, più fresche per quelle a bacca bianca. I vitigni spaziano dagli autoctoni agli internazionali che, tra morbidi pendii e boschi rigogliosi, trovano una dimora vocata. I suoli dell’area di Trequanda si formarono principalmente durante il Miocene e il Pliocene (circa 23–22 milioni di anni fa), quando gran parte della Toscana era sommersa da mari poco profondi. Sono costituiti prevalentemente da limo e arenarie ricche di sale, che donano una particolare sapidità ai vini. Lo stile produttivo omaggia la secolare memoria agricola del luogo e, al contempo, si fonda su pratiche e tecnologie all’avanguardia. I sistemi di allevamento adottati sono il guyot e il cordone speronato. La densità d’impianto è molto alta e le rese contenute, per una produzione volta alla qualità.
pucciarella.it
trequanda.it