KANDINSKY AL GUGGENHEIM BILBAO

Il Museo Guggenheim Bilbao presenta Kandinsky, una completa esposizione di dipinti e opere su carta di Vasilij Kandinsky (Mosca 1866 – Neuilly-sur-Seine, Francia, 1944), provenienti principalmente dagli straordinari fondi della Solomon R. Guggenheim Foundation di New York. Patrocinata dalla Fundación BBVA, l’esposizione presenta l’opera e l’evoluzione artistica di uno dei principali innovatori della pittura degli inizi del XX secolo, precursore dell’astrazione e riconosciuto teorico dell’estetica. Nel suo impegno per liberare la pittura dai suoi vincoli con il mondo “naturale”, Kandinsky scopre una nuova tematica basata esclusivamente sulla “necessità interiore” dell’artista, una preoccupazione che lo accompagnerà nel corso di tutta la sua vita.

Erfurth Hugo (1874–1948) Ritratto di Kandinsky Parigi, Centre Pompidou – Musée national d’art moderne – Centre de création industrielle
Foto (C) Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais / Guy Carrard

Durante il primo decennio e inizio del secondo del Novecento, mentre si trova a Monaco di Baviera, Kandinsky inizia a esplorare le possibilità espressive del colore e della composizione. Tuttavia, è obbligato ad abbandonare improvvisamente la Germania a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914. L’artista torna nella sua natia Mosca, dove il suo linguaggio pittorico inizia a riflettere gli esperimenti utopici dell’avanguardia russa, che dà grande importanza alle forme geometriche come maniera di creare un linguaggio estetico universale. Successivamente, Kandinsky fa parte del corpo docente della scuola tedesca di arte e design applicato Bauhaus, con cui condivide la convinzione che l’arte ha la capacità di trasformare le persone e la società. Obbligato nuovamente ad abbandonare la Germania quando la Bauhaus chiude sotto la pressione nazista nel 1933, Kandinsky si trasferisce nella periferia di Parigi, dove si apprezza l’influenza del Surrealismo e delle scienze naturali nella sua iconografia biomorfa.

Vasily Kandinsky, Impassibile (Unerschüttert), febbraio 1929, Acquerello e inchiostro su carta
35,4 × 49,1 cm, The Hilla von Rebay Foundation, prestito a lungo termine al Solomon R.
Guggenheim Museum, New York 1970.94, © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Kandinsky è inestricabilmente legato alla storia della Fondazione Guggenheim, creata a New York nel 1937, più che qualsiasi altro artista. Nel 1929 l’industriale e fondatore del museo, Solomon R. Guggenheim, inizia a collezionare le opere di Kandinsky, pittore che conoscerà l’anno successivo alla Bauhaus di Dessau. L’esposizione illustra l’evoluzione completa della carriera di questo artista, suddivisa in quattro sezioni geografiche che ripercorrono i periodi chiave del suo sviluppo artistico.

 

Gli inizi: Monaco di Baviera

Vasily Kandinsky,  Chiesa (Kirche), 1907 Xilografia, immagine 13,3 × 14,7 cm; tavoletta: 18,2 × 15,6 cm The Hilla von Rebay Foundation, prestito a lungo termine al Solomon R. Guggenheim Museum, New York 1970.141 © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Kandinsky trascorre la sua infanzia tra la sua città natia, Mosca, e Odessa (attualmente Ucraina), dove la sua famiglia fomenta in lui il gusto per l’arte e la musica. Studia diritto ed economia, ma nel 1895 intraprende un cambiamento di rotta e diventa uno dei responsabili della firma di arti grafiche moscovita Kushverev. Un anno dopo, trovando ispirazione in un’esposizione di Impressionismo francese e in un’opera di Richard Wagner, Lohengrin, va a Monaco di Baviera per dedicarsi all’arte. Fanno parte della sua opera giovanile i ricordi della Russia, come i mobili decorati con colori vivaci o le immagini votive delle case dei contadini, nonché lo storicismo romantico, la poesia lirica, il folclore e la fantasia. Kandinsky e la sua compagna, l’artista tedesca Gabriele Münter, viaggiano per tutta l’Europa e il nord Africa tra il 1904 e il 1907 prima di tornare e stabilirsi nuovamente a Monaco di Baviera nel 1908.

Vasily Kandinsky, La montagna blu (Der blaue Berg), 1908–09, Olio su tela
107,3 × 97,6 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim, donazione 41.505, © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

I paesaggi bavaresi variopinti che Kandinsky crea nel 1908–09 presentano elementi compositivi tipici dell’incisione, come le forme chiaramente delineate o la prospettiva piana. Questi quadri differiscono notevolmente dai suoi esercizi neoimpressionisti precedenti, eseguiti mediante lievi tocchi di colore.  Già nel 1909 Kandinsky adotta uno stile sempre più espressionista, allontanandosi dalla rappresentazione di scene naturali, e propendendo verso la pittura di storie apocalittiche. Alcuni dei motivi ricorrenti del suo lavoro, come il cavallo e il cavaliere, simbolizzano la sua crociata contro i valori estetici convenzionali e il suo desiderio per un futuro più spirituale attraverso il potere trasformatore dell’arte.

Vasily Kandinsky, Paesaggio con ciminiera di una fabbrica (Landschaft mit Fabrikschornstein),
1910, Olio su tela, 66 × 81,9 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim, donazione 41.504, © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Continuando la sua pugna contro le norme del figurativismo, Kandinsky è convinto che il colore, la forma e la linea possano tradurre la “necessità interiore” dell’artista in affermazioni universalmente comprensibili, offrendo una visione rigeneratrice del futuro. Mentre vive a Monaco di Baviera, Kandinsky capeggia i gruppi dell’avanguardia più importanti della città, come La falange (Phalanx) e la Nuova associazione di artisti di Monaco (Neue Künstlervereinigung München), e pubblica vari trattati fondamentali, come Lo spirituale nell’arte. Nel 1911 fonda insieme a Franz Marc Il cavaliere blu, un eterogeneo gruppo di artisti interessati al potenziale espressivo del colore e della risonanza simbolica (spesso spirituale) della forma. Nel 1913 i temi ricorrenti nella sua opera sono già soggetti alla linea e al colore, come il cavallo e il cavaliere, le colline ondulate, le torri e gli alberi. Via via che i suoi tratti calligrafici e le sue forme ritmiche rivelano sempre meno i segni delle sue origini figurative, Kandinsky inizia a sviluppare l’astrazione e a formulare quello che denomina “il potere nascosto della tavolozza”.

 

Regni cosmici: dalla Russia alla Bauhaus

Vasily Kandinsky, Improvvisazione 28 (seconda versione) [Improvisation 28 (zweite Faßung)],
1912, Olio su tela, 112,6 × 162,5 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim, donazione 37.239 © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, Kandinsky è obbligato ad abbandonare la Germania a causa della sua nazionalità russa e si stabilisce nella sua Mosca natia, dove l’avanguardia cerca di formulare un linguaggio estetico universale attraverso le forme geometriche. Dopo la rottura della sua relazione con Gabriele Münter e dei rapporti con altri colleghi tedeschi, Kandinsky osserva gli esperimenti dei suoi coetanei russi, ma si rende conto che il loro approccio oggettivo e basato sulla relativa produzione non corrisponde alla propria ricerca artistica della spiritualità.

Vasily Kandinsky, Nel quadrato nero (Im schwarzen Viereck), giugno 1923, Olio su tela, 97,5 × 93,3 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim, donazione 37.254, © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Nel 1922 Kandinsky torna in Germania con sua moglie Nina e inizia a impartire lezioni alla Bauhaus, la scuola d’arte e design applicato fondata dall’architetto Walter Gropius e patrocinata dallo stato. Lì scopre un ambiente favorevole alla sua convinzione che l’arte può trasformare l’individuo e la società. Kandinsky continua a ricercare la corrispondenza tra il colore e la forma, accanto agli effetti psicologici e spirituali; le forme geometriche, che utilizza in piani sovrapposti, arrivano a dominare il suo linguaggio pittorico. Questo cambiamento si deve, in parte, all’influenza del tipo di opera che aveva visto in Russia.

Vasily Kandinsky, Alcuni cerchi (Einige Kreise), gennaio–febbraio 1926, Olio su tela, 140,7 × 140,3 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim, donazione 41.283, © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Il pittore continua a distanziarsi, tuttavia, da ciò che ritiene l’arte “meccanicistica” dei costruttivisti e l’arte “pura” dei suprematisti come Kazimir Malevič, insistendo sul fatto che persino le forme più astratte hanno un contenuto espressivo ed emozionale. Per Kandinsky, il triangolo incarna l’azione e l’aggressività, il quadrato significa pace e calma e il cerchio il regno spirituale e cosmico. È in questo momento che l’opera di Kandinsky attira l’attenzione del collezionista Solomon R. Guggenheim, che insieme alla moglie Irene e alla consulente artistica Hilla Rebay, gli fanno visita nel suo studio della Bauhaus di Dessau nel 1930 acquistando la monumentale Composizione VIII (1923) accanto ad altre opere. Kandinsky continua a impartire lezioni alla Bauhaus fino al 1933, quando la scuola chiude a causa della pressione del governo nazista.

 

Mondi minuscoli: Parigi

Vasily Kandinsky, Striped (Rayé), November 1934, Oil with sand on canvas, 31 7/8 x 39 3/8 inches (81 x 100 cm), Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Solomon R. Guggenheim Founding Collection, 46.1022 © [current year] Artists Rights Society (ARS), New York/ADAGP, Paris, Painting, Photo taken 06/26/2019

Kandinsky trascorre gli ultimi undici anni della sua vita nel comune di Neuilly-sur-Seine vicino a Parigi. Era andato in Francia nel dicembre del 1933 dopo aver lasciato la Germania nazista in seguito alla chiusura della Bauhaus di Berlino, dove impartiva lezione. È questo un periodo molto prolifico per lui, malgrado l’instabilità politica e la successiva penuria. L’artista sperimenta con i materiali (per esempio, combinando la sabbia e il pigmento) e il suo linguaggio formale presenta una palette più delicata e forme biomorfe. Nonostante Kandinsky avesse collezionato esemplari organici ed enciclopedie scientifiche durante il suo periodo nella Bauhaus, non inserisce nella sua opera questo tipo di iconografia fino al 1934. Le intricate composizioni di questa fase assomigliano a mondi minuscoli di organismi vivi, per l’influenza del suo contatto con il Surrealismo, con l’arte di Jean Arp e di Joan Miró, e per il suo interesse per le scienze naturali, specialmente per l’embriologia, la zoologia e la botanica. Kandinsky mostra predilezione per le tonalità pastello (rosa, viola, turchese e dorato) che ricordano i colori delle sue origini russe. Nel suo ultimo periodo, Kandinsky sintetizza elementi precedenti della sua carriera, del suo passaggio per la Bauhaus e della pratica dei suoi coetanei. Lavora su formati a grande scala e impiega sfondi scuri che richiamano le sue tele espressioniste e le sue opere sulle leggende russe.

Vasily Kandinsky Intorno al cerchio (Autour du cercle), maggio–agosto 1940 Olio e smalto su tela 97,2 × 146,4 cm Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione Solomon R. Guggenheim 49.1222 © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Include anche motivi che alludono a Paul Klee e ai surrealisti ancora attivi a Parigi, malgrado la sua resistenza ad associarsi con questi ultimi. In Intorno al cerchio (1940), si manifesta questa influenza nell’intricata e dinamica composizione di ludiche forme biomorfe. A metà del 1942, le penurie della guerra portano l’artista a eseguire piccole opere su tavola, molto lontane dalle grandi tele del suo precedente lavoro a Parigi. Tuttavia, Kandinsky continua a creare composizioni immaginative che riflettono sempre più il suo interesse per le scienze, traendo ispirazione da riviste ed enciclopedie che includono illustrazioni in rapporto con la biologia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le autorità tedesche confiscano l’opera di Kandinsky e quella di altri pittori moderni, dichiarandola come “arte degenerata”. Gli stalinisti dell’Unione Sovietica chiudono i musei e mandano i dipinti di Kandinsky nei magazzini. L’artista muore nel 1944 all’età di 78 anni, lasciando dietro di sé una prolifica opera. L’industriale e fondatore del Museo omonimo, Solomon R. Guggenheim, inizia a collezionare il lavoro di Kandinsky nel 1929, e il suo entusiasmo per l’arte moderna lo porta a inaugurare a New York, nel 1939, il Museo di pittura non oggettiva (Museum of Non-Objective Painting), precursore del Museo Solomon R. Guggenheim. Oggi, la Fondazione Guggenheim possiede oltre 150 opere di questo artista fondamentale.

 

DIDAKTIKA: KANDINSKY. SCOPERTA CONTINUA

Vasily Kandinsky, Curva dominante (Courbe dominante), aprile 1936, Olio su tela, 129,2 × 194,3 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim 45.989 © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Come parte del progetto Didaktika, il Museo crea spazi didattici, contenuti online e attività speciali che integrano ciascuna esposizione, fornendo strumenti e risorse per far apprezzare le opere esposte. Così, lo spazio educativo situato nel corridoio accanto alle gallerie scopre la figura di un artista in costante stato di scoperta. Il suo desiderio di sperimentare e scoprire nuovi modi di intendere e mettere in pratica l’arte, che ha condiviso in testi e saggi come Lo spirituale nell’arte, sono spiegati in questa sezione, disponibile anche online nel punto Lo sapevi che…? del sito, insieme al suo interesse per la docenza, le collaborazioni interdisciplinari e il suo pioniere ruolo nello sviluppo dell’astrazione all’inizio del XX secolo.

 

Attività legate all’esposizione

Vasily Kandinsky, Intorno al cerchio (Autour du cercle), maggio–agosto 1940, Olio e smalto su tela, 97,2 × 146,4 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione
Solomon R. Guggenheim 49.1222 © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020

Conferenza su Kandinsky e i Guggenheim (data da stabilire). Megan Fontanella, curatrice del Museo Solomon R. Guggenheim di New York e curatrice di questa esposizione, parlerà della rilevanza delle opere che fanno parte della mostra e del particolare legame che ebbe Vasilij Kandinsky con la famiglia Guggenheim.

Riflessioni condivise sono visite uniche condotte da professionisti delle aree Curatoriale e di Educazione del Museo, che forniscono diversi punti di vista sui contenuti delle nuove esposizioni, con il patrocinio di Fundación Vizcaína Aguirre . La Visione curatoriale (data da stabilire), a cura di  Megan Fontanella, curatrice del Museo Solomon R. Guggenheim di New York e curatrice di questa esposizione, ripercorrerà le principali opere della mostra;  attraverso Concetti chiave (data da stabilire) Marta Arzak, vicedirettrice di Educazione e Interpretazione, converserà con i partecipanti sui concetti generali e didattici delle opere;

Microconcerti davanti alle opere (21 e 28 novembre e 12 e 19 dicembre) è un’esperienza musicale e visiva accanto alle opere di Kandinsky con la banda Kuraia. Kandinsky era un appassionato della sperimentazione e dello stimolo dei sensi. Cercava di attivare la mente e lo spirito attraverso i suoni e i colori, associandoli entrambi e sperimentando con musicisti del calibro di Arnold Schönberg.

Conferenza “Arte, scienza e sinestesia” (15 dicembre). In questo incontro si affronteranno le particolarità del cervello umano che ci fanno mettere in relazione colori con suoni o con odori. Kandinsky associava colori e forme specifiche con emozioni specifiche. Conferenza a carico della prof.ssa ordinaria di Biologia Cellulare e Istologia Elena Vecino.

Sessione Creativa “Kandinsky alla costante scoperta” (21 gennaio). In questo laboratorio i partecipanti scopriranno il pensiero che riflette le velleità personali dell’artista, come il suo costante interesse per la sperimentazione, da solo o in collaborazione con specialisti di altre discipline. il laboratorio sarà impartito da Aitziber Aguirre.
Le attività proposte saranno ovviamente soggette a modifiche e richiederanno l’uso di mascherina obbligatorio per tutta la durata. In occasione della mostra, il Museo Guggenheim Bilbao pubblica un catalogo che raccoglie le opere dell’esposizione, oltre a un saggio di Tracey Bashkoff e una serie di brevi commenti firmati da Karole P.B. Vail.

 

 

Kandinsky

 

 

A cura di Megan Fontanella, Curatrice di Arte Moderna e Provenienza del Solomon
R. Guggenheim Museum

 

20 novembre 2020/ 23 maggio 2021

 

Guggenheim Museum
Bilbao

 

 

guggenheim-bilbao.eus

 

 

Cover: Vasily Kandinsky, Composizione VIII (Komposition 8), luglio 1923, Olio su tela, 140,3 × 200,7 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Collezione della Fondazione, Solomon R. Guggenheim, donazione 37.262, © Vasily Kandinsky, VEGAP, Bilbao, 2020