VILLA CALINI, FOOD EMOTION IN FRANCIACORTA
Villa Calini è un’elegante dimora di caccia settecentesca situata nella campagna franciacortina, trasformata in un luogo dove si fondono ristorazione di alta classe ed eventi esclusivi. La villa ha subito una significativa ristrutturazione, mantenendo i suoi elementi architettonici originali. Gli interni sono stati reinventati con cura, combinando arredi originali come affreschi e intarsi con un design contemporaneo, creando un’armonia tra il XVII secolo e il presente. Circondati da un rigoglioso giardino e da viti pensili.
Più che una semplice dimora è come un piccolo borgo con tante sale, ognuna con la propria personalità: la romantica sala Scuderia con soffitto a volte e vista sul chiostro per una cerimonia con pochi intimi oppure la sala Granaio che può ospitare fino a 250 invitati. Si susseguono la sala del Conte, quella da Ballo, la Biblioteca, la galleria della Musica, scenografica Limonaia, tutt’uno con il giardino, fino alla dependance dove godere di un isolamento totale. Villa Calini è anche Casa Comunale, per cui è possibile celebrare i matrimoni con rito civile nella Cappella di San Gerolamo, in grado di ospitare fino a 50 persone.

Alessandro Cappotto
Villa Calini è la “creatura” dell’executive chef Alessandro Cappotto e della moglie Rossella Barbato, event planner, che l’hanno riportata al suo antico splendore. Alessandro Cappotto, romano di nascita, ma bresciano d’adozione, ha iniziato la sua carriera nella ristorazione nel 1992. Ha gestito importanti realtà culinarie, tra cui il ristorante del Castello Malvezzi, di cui è diventato socio titolare. Il suo percorso professionale è iniziato come cuoco stagionale e si è arricchito con esperienze internazionali in città come Londra, Ginevra, Francoforte e Hong Kong, che hanno ampliato la sua visione culinaria. Oltre alla sua carriera in cucina, Cappotto è anche consulente gastronomico, collabora con diverse testate giornalistiche ed è qualificato come pubblicista e sommelier.
È autore di una cucina contemporanea, che racchiude tutte le sue esperienze, caratterizzata da un profondo rispetto per le materie prime, dalla loro stagionalità e da preparazioni rapide che mantengono l’integrità dei prodotti, intervenendo il meno possibile per permettere ai prodotti di esprimere al meglio il loro sapore naturale.
“I piatti sono sempre una questione di ispirazione: possono derivare da un’intuizione estemporanea e immediata. La cucina, la cultura, la passione devono però essere supportate da competenza tecnica”. Ma anche cucina di “conoscenza”, perché “il cliente deve saper riconoscere quello che ha nel piatto, e soprattutto goderne del gusto”.
Piatti bilanciati tra pesce e carne, con estrema importanza per i vegetali, provenienti dall’orto di Villa Calini, un progetto a cui chef Cappotto tiene molto, che mette in rilievo il suo suo grande legame con il territorio. Germogli, erbe aromatiche e spezie che non solo arricchiscono i suoi piatti con il loro carattere unico, ma sono anche essenziali per la salute e la medicina. Una presenza di rilievo quella vegetale che si ritrova in tante creazioni.
Come il risotto mantecato al sentore di curcuma, cavolo nero, battuta di Astice e lingotto di caviale; la zuppetta di legumi su crema di borlotti e hummus di fave secche; o il calamaro farcito con porcini e gamberi su crema di fave tostate, insalatina di lenticchie e puntarelle croccanti.
Oltre alla carta, si può scegliere tra tre percorsi degustazione: “espressione del territorio”, “tra tradizione e innovazione” e menu gourmet. Assolutamente da provare la torta di rose tiepida servita con gelato alle castagne e yogurt.
VillaCalini