PIEROPAN, BENESSERE “SOAVE”
L’incontro con la famiglia Pieropan è stato un viaggio controcorrente. Da Villa Cipolla alla nuova cantina ipogea alle pendici della Rocca di Soave, dall’Amarone al Soave, nel giorno in cui in Villa, ad appassimento concluso, le uve vengono diraspate e destinate alla successiva pressatura, atte a divenire Valpolicella Superiore e Amarone Riserva. Villa Cipolla è un capolavoro architettonico. Acquisita dalla famiglia nel 2001, ha una cantina di affinamento dedicata esclusivamente all’Amarone (inaugurata nel 2005), un delizioso brolo antistante, ed è il luogo immaginato per una futura accoglienza. Nelle sei stanze a disposizione, arredate con grande cura e attenzione ai dettagli (dal 2018 è oggetto di attento restauro), sarà possibile vivere un’esperienza di conoscenza del territorio e di benessere.
Con un’estensione di 75 ettari, 55 nel territorio del Soave e 20 nel territorio della Valpolicella, la cantina Pieropan, sebbene sia una realtà completamente famigliare, ha una produzione di circa 650.000 bottiglie all’anno, di cui il 65% viene esportato in 55 paesi nel mondo. Giunta oggi alla quarta generazione con Andrea e Dario Pieropan, fu fondata nel 1880 ma raggiunse il successo nazionale e internazionale, tra gli anni Settanta e Ottanta con la figura di Leonildo Pieropan, nipote del fondatore ma soprattutto un uomo innovatore e visionario che nel 1966, dopo essersi diplomato in enologia presso l’Istituto di Conegliano Veneto, è rientrato in azienda con la volontà di grandi cambiamenti. Due i momenti che divengono tappe imprescindibili per il futuro della cantina: il 1971 con la valorizzazione del Calvarino, vigneto di famiglia sin dal 1901 che finalmente trova la giusta dimensione divenendo il primo cru del territorio di Soave e uno dei primissimi cru italiani da uve bianche; il 1978, con l’acquisto del vigneto La Rocca e la volontà sempre più chiara di voler ragionare per eccellenze. È di una decina di anni dopo il progetto Valpolicella, esattamente del 1999 con l’acquisto di un fondo sul Monte Garzon a Cellore d’Illasi.
Sempre più presente il bisogno di una viticoltura biologica certificata ma soprattutto di produzione di vini autentici e sostenibili, nel 2008 insieme ad altri amici produttori Leonildo Pieropan fonda la FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, convinto che la viticoltura debba prendere un indirizzo consono all’armonia della natura. Una serie di tappe fondamentali traghetta l’azienda Pieropan all’attuale presente. Nel 2015 prende avvio la progettazione della nuova cantina completata a maggio 2021, con amore e riconoscenza dai figli Andrea e Dario e dalla moglie Teresina. Diecimila metri quadri immersi nelle colline del Soave, un’opera architettonica che coniuga innovazione e sostenibilità. completamente integrata nel territorio in un legame tra storia e paesaggio attraverso la contrapposizione tra forme contemporanee e materiali tradizionali. Concepita in rapporto diretto con la filosofia della famiglia Pieropan, fatta di accoglienza passione, ricerca e qualità, oggi è l’anima dell’azienda, custode di vita e di molti anni di storia. Il progetto della cantina Leonildo Pieropan firmato dall’architetto Moreno Zurlo dell’A.C.M.E. Studio di Verona ha vinto inoltre il prestigioso premio internazionale Ecotechgreen, nato per stimolare riflessioni sul verde tecnologico e all’interno dell’Architettura del Paesaggio.
Tematiche attuali che parlano di qualità ambientale, di efficienza energetica, di tecnologia e recettività sempre più sostenibili, sempre più in sintonia con l’ambiente nell’ottica dell’efficientamento e della qualità. “Il progetto si propone come utensile da lavoro, perfettamente adattato alla tecnologia sempre più affinata dei metodi di vinificazione e con un’architettura fortemente integrata nell’ambiente, grazie alla scelta della costruzione ipogea, istituendo un dialogo tra storia e paesaggio, attraverso la contrapposizione dialettica di forme contemporanee e materiali tradizionali”.
Un innovatore anticonvenzionale. Fu questo Leonildo Pieropan. “Amo questa terra perché è qui che sono nato e cresciuto. Qui mi sono appassionato a questo mondo che sento fortemente mio. I miei non sono amori casuali. Appartengono alla categoria di quelli che maturano e si ramificano nel cuore, fino ad intaccare l’anima”.
DEGUSTAZIONE
Soave Classico DOC 2021
L’espressione più fresca e giovane di Soave Classico, è un vino che nasce esclusivamente da vigneti di proprietà situati nella zona classica del Soave e interamente da vitigni autoctoni, figlio di un’annata straordinaria caratterizzata da un ottobre di importanti escursioni termiche. 85% Garganega, 15% Trebbiano di Soave, profuma di pesca bianca, cedro, erbe officinali. Palato asciutto, sapido, verticale. Finale gessoso e di bella persistenza.
Calvarino Soave Classico DOC 2020
Il nome Calvarino deriva da “piccolo calvario”, attribuitogli per la difficoltà di lavorazione del terreno e dal percorso tortuoso nel raggiungere il fondo. La prima etichetta risale al 1971 e rappresenta l’espressione più tradizionale e autentica del vino Soave. Un vino infinito che si muove al palato con classe, una flessuosa verticalità sostenuta dalla sua garbata vena acida e dal tocco di delicata mineralità.
Calvarino 5
È un vino prodotto in esclusiva e presentato per la prima volta in occasione dell’apertura della nuova cantina “Leonildo Pieropan”. Ottenuto da un blend di 5 annate di Calvarino, e maturato in tini di cemento, è un vino fortemente voluto da Leonildo Pieropan convinto di poter esaltare ulteriormente il carattere unico di freschezza, mineralità e longevità.
La Rocca Soave Classico DOC 2020
Definito da Luigi Veronelli “il vino italiano più francese che conosco” è il secondo importante cru di Pieropan che contrariamente al Soave Calvarino, fermenta e affinata in botte, in tonneaux da 500 litri. Figlio di suoli calcarei argillosi, ha un naso tropicale, note di agrumi canditi, soffi balsamici, un mare di freschezza e mineralità. Bocca sapido salmastra, offre al palato il medesimo bouquet olfattivo.
Ruberpan Valpolicella Superiore DOC 2019
È una viticoltura di collina quella che dà vita agli unici due rossi dell’azienda, l’incontro tra suoli di roccia, altitudini, esposizioni e grande escursione termica. 60% Corvina, 20% Corvinone di collina, 10% Rondinella e un saldo di Croatina Veronese, è un vino di immediata bevibilità, capace di esaltare vitigni e territori ma soprattutto di rendere a naso e a palato la sua giusta dimensione di freschezza e gioventù.
Amarone della Valpolicella Riserva DOCG 2017
L’Amarone, vino simbolo della Valpolicella, è nato dal desiderio di misurarsi con il territorio della Valpolicella e la volontà di abbracciare nuove opportunità creando un rosso importante. Una sfida vinta a mani basse per un vino che si caratterizza da un corpo materico e strutturato, da grande eleganza, da profumi sottili, distinti, aggraziati. Una trama verticale disegnata nel sorso dal terroir di provenienza.