LE OPERE DI MASSIMO LISTRI AL VILLA SAN MICHELE
Firenze non è solo Rinascimento, ma una destinazione densa di mete da scoprire, ancora di più quest’anno che ricorrono i 700 anni dalla scomparsa del sommo poeta. Un luogo dove si respirano storia e arte e dove il bello trova la sintesi in un centro storico senza pari. Quando si nasce in una città cosi è difficile non rimanerne influenzati. E forse è stata proprio Firenze a indicare la strada al fotografo Massimo Listri – riconosciuto talento internazionale – che fino al 15 ottobre 2021 esporrà al Villa San Michele di Fiesole insieme alla galleria Artology di Monaco di Baviera e a Mark Robinow.

Villa San Michele (photo credits Tyson Sadlo)
Una selezione delle opere fotografiche del maestro fiorentino per riscoprire ville, musei e capolavori architettonici straordinari che hanno colpito la creatività dell’artista e che forse potranno ispirare il desiderio di una visita a quei luoghi così importanti della cultura e dell’arte. Dieci le opere esposte, alcune che immortalano i palazzi storici fiorentini con la Sala del Mappamondo di Palazzo Vecchio, Palazzo Serristori, Palazzo Martelli, oppure che raccontano luoghi dell’arte fuori dalla Toscana come Versailles e la Reggia di Caserta. Una mostra che instilla la curiosità di conoscere il percorso di Massimo Listri.
L’artista fiorentino muove i primi passi grazie al padre giornalista e scrittore, che gli regala una macchina fotografica professionale a soli diciassette anni e lo porta con sé a intervistare i grandi del Novecento, da Cesare Zavattini a Pier Paolo Pasolini, da Marino Marini a Eugenio Montale. Scopre così la fotografia e la camera oscura e comincia a ritrarre le suggestioni forti che solo le strade e le piazze della bellissima Firenze sono capaci di trasmettere. Dal 1981 inizia a collaborare con FMR viaggiando il mondo, diventando il fotografo di riferimento di Franco Maria Ricci, specializzandosi nell’arte e nell’architettura, dedicandosi negli anni Novanta a fotografie di grandi formati che ne caratterizzano la cifra stilistica. Un fotografo di caratura internazionale specializzato in architettura e interni dall’inconfondibile stile, a tratti metafisico e astratto, a cui la casa editrice Taschen dedicherà una importante monografia. La professione si intreccia con la vita privata e, se si ha il privilegio di entrare nella sua casa in centro a Firenze, si intuisce facilmente quale filosofia animi il suo lavoro e quali siano le sue passioni. Un viaggio irripetibile nel tempo e nello spazio, sviluppato su due piani, dove l’eclettismo non prevarica mai. Si manifesta attraverso sale, corridoi, salette, con centinaia di oggetti di design e preziose opere d’arte riposte in armonia una accanto all’altra in una personalissima e coinvolgente stilistica, un mix di atmosfere che trasmettono un autentico amore per l’arte nelle sue più ampie e multiformi manifestazioni.

Massimo Listri
La casa torre rinascimentale con il giardino di bosso edificata tra la fine del ‘400 e il ‘500, dove Listri (classe 1953) andrà ad abitare nel 1975 rilevandone successivamente la proprietà, offre intime suggestioni che colgono l’essenza dello spazio e riconducono alle più ampie forme dell’arte, passione totalizzante di Listri: “E’ un fatto culturale, amo l’antichità perchè la conosco e la scelta delle opere non è mai un fatto puramente decorativo”. Un viaggio nella bellezza e nell’arte, dove i salotti sono impreziositi da spettacolari oggetti da Wunderkammer, due cani di Fo, epoca Ming; una testa in bronzo africana del Benin; accanto a una finestra il busto di Pietro Leopoldo Granduca di Toscana di Luigi Pampaloni del 1841; sul tavolo un vaso in porfido rosso egiziano; un samovar del 1890; lampade russe in bronzo dorato del 1870; sedie inizio ‘800 realizzate da Agostino Fantastici e poi la biblioteca, il soggiorno, il salone, dove trovano posto bassorilievi, terrecotte, rinoceronti di un artista thailandese e un bronzo canoviano raffigurante Elena, che si intersecano con le immagini artistiche di Listri tra marmi, divani disegnati da Marianna Gagliardi, tappeti e poltrone d’epoca elegantissime e colorate.
Ma l’incontro con Massimo Listri è anche un’opportunità per scoprire il fascino senza tempo di Villa San Michele a Fiesole, dove si svolge la mostra, un monumento legato alla storia e all’arte toscane e italiane, un monastero fondato ai primi del quattrocento dai Romiti Terziari di San Francesco, dove soggiornò anche Napoleone Bonaparte, edificato sulla collina dove Leonardo Da Vinci compiva i primi esperimenti sul volo aereo. Divenuto affascinante resort luxury, potrebbe adagiarsi sugli allori, accontentandosi del successo conseguito in decenni di gestione impeccabile secondo i dettami dello stile Belmond e invece è motore propulsivo di eventi legati all’arte, alla cultura e alla più raffinata artigianalità. La mostra inaugurata in questi giorni con le opere fotografiche di Massimo Listri che si distribuiscono nelle sale storiche dell’esclusiva magione ne è un esempio.

Villa San Michele (photo credits Tyson Sadlo)
Idee e proposte culturali che punteggiano un denso calendario di iniziative legate al territorio con eventi esperienziali alla scoperta degli artigiani fiorentini più autentici, frutto degli spunti creativi del general manager Emanuele Manfroi e del suo staff, fedele alla filosofia di una Compagnia di alto profilo che annovera tra gli altri l’Hotel Cipriani di Venezia, lo Splendido di Portofino, il Castello di Casole (Siena), il Caruso di Ravello e il mitico Orient Express. Un’occasione per immergersi nella mixology classica e creativa con i barman del Cloister Bar e per conoscere la cucina ispirata alla Toscana del Ristorante La Loggia, riletta anche in divertenti digressioni gourmet, dall’eccellente mano dello chef Alessandro Cozzolino (da non perdere anche le serate a tema pizza e quelle pic-nic).