SPECIALE CAVE MONAJA
È un cielo mutevole quello di Quart, vicino ad Aosta. Le nuvole si addensano su colline inerpicate lungo costoni di roccia che custodiscono e proteggono vigne eroiche, terrazzamenti e gocce di storia che solo pochi scelgono di continuare a proteggere e preservare. Filari abbandonati ai rigidi inverni, e la vite, bizzarra, che per sua natura si riproduce in una crescita costante e non sempre equilibrata. Tutto, ormai, molto lontano dalla produzione attenta e significativa che fu il vino del territorio. Cave Monaja, realtà sorta nel 2017 dalle mani dell’Enologo Chul Kyu Peloso – una formazione alla scuola enologica di Alba e numerose esperienze in Langa – è nata in un attimo di “distrazione” dai consueti contributi enologici e dalla proposta unica e alquanto bizzarra, di prendersi cura della vite monumentale di Farys di Saint Dénis. Oltre 300 anni di storia ben conservati dall’intervento del Corpo Forestale dello Stato. Da lì a poco altri 30 piccoli proprietari assegneranno a Chul le loro eredità. Ventun mila metri quadri di vigne familiari, vigne piccole – la più piccina misura 150 mq – da Saint Dénis a Fenis, da Saint Christophe e Saint Pierre, e poi Quart, Villeneuve e Aosta. “Il mio impegno è lavorarli in funzione della natura, con buon senso, come una volta, senza impoverire il terreno e pensando al futuro”. L’equilibrio e il rispetto dei tempi della natura, il tessuto sociale, la tradizione, il territorio: di vigna in vigna.
DEGUSTAZIONE
James’ Tasting
Prêt à boire Blanc 2020
92/100
Pronto per l’assaggio, pronto da bere in un sorso esemplificativo del luogo valdostano. Nessun invecchiamento, la giovane beva che, nonostante tutto, definisce puntualmente età delle vigne (50 anni) e altitudine (dai 600 agli 850 metri) in una ricchezza gustativa svolta su percorso di ricerca che predilige l’anfora, la cui porosità è stata ridotta tramite parziale smaltatura per un processo di micro-ossigenazione ottimale. Forme primordiali di preziosi contenuti dopo vinificazione di uve diraspate lasciate fermentare a contatto con le bucce per 24-36 ore.
James’ Tasting
Stau Vallée d’Aoste Blanc AOC 2019
93/100
Giallo paglierino e riflessi dorati; naso di zagara, fiori bianchi e soffi di vaniglia accolgono un sorso ricco e ricercato. Ancora un uvaggio, ancora il senso del territorio e della consuetudine nella vinificazione di Chardonnay (60%), Muscat (20%) e Traminer (20%) lasciate anch’esse a fermentare a contatto con le bucce per 36 ore. Ancora la raffinatezza di barrique di rovere francese esauste e ricondizionate, ad aggiungere complessità a una beva che si profila morbida e piena, definita da una verticalità di frutto e salinità marina. Vino di montagna, impressionante nel suo allungo di sensazioni minerali.
James’ Tasting
Prêt à boire Rouge 2019
92/100
Vigne di 40-50 anni e vasi vinari in cemento in forma ovoidale – nomblot – fondono piacevoli sentori di frutti rossi, garofano, fiori secchi, tè nero in fluido fresco di alcolicità equilibrata. La forza di un prodotto vivo in un moto molecolare che fonde pronta beva e infinita qualità.
James’ Tasting
Foehn Vallée d’Aoste Rouge DOC 2018
94/100
Il vento di ponente, e non solo. Foehn è l’uvaggio di vigne di oltre 70 anni, la resilienza della media Valle d’Aosta nel frutto del Petit Rouge (30%), Fumin (40%) e Vien de Nus (30%) collocati ad altimetrie che si muovono dai 500 agli 850 metri s.l.m. Diciotto mesi di tonneaux e il giusto periodo di bottiglia (il vino, vivo, cerca così la sua completezza), portano un assaggio fluido, ricco, di piccoli frutti rossi, bacche scure, incenso e grafite. Un gusto franco, una fulgida gemma disegnata nelle movenze di una mineralità, eguaglianza e tipicità di ogni etichetta.
James’ Tasting
Monaja 300 Vallée d’Aoste Rouge DOC 2017
96/100
Prodotto in sole 300 bottiglie, Monaja è il limite estremo oltre il quale è impossibile andare. Una storia di 300 anni, di radici nervose e tronchi contorti. Gemme di Petit Rouge (40%), Fumin (30%) e Vien de Nus (30%) in rese di 30 quintali per ettaro, un senso profondo della vigna dove il sorso celebra la territorialità, memoria e DNA di esposizione e altimetrie. Un percorso di affinamento in botti di rovere francese rigenerate da 225 litri, completa un sorso di esclusività, forma e passione di una cultura valdostana che ha raggiunto l’apice dell’eccellenza.
facebook/cavemonaja