IL SOGNO DEL PROSECCO: GIULIANO BORTOLOMIOL
“Sono passati già 50 anni! Eppure quando cominciai sembrava quasi una scommessa, un motorino comprato a rate, poche bottiglie sul portapacchi e via…. a far assaggiare il Prosecco di Valdobbiadene che tanto mi stava a cuore e al quale volevo fosse riconosciuto sul mercato il posto che meritava per le sue grandi qualità. Oggi quando sorseggio il mio Prosecco, ritrovo la serenità e la pace”. Giuliano Bortolomiol (dal discorso di apertura in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario, nel 1999)

Valdobbiadene, Località Follo
Settant’anni di storia, settant’anni di rivoluzione suggellati dopo un lungo percorso, dall’importante riconoscimento che il 7 luglio 2019 ha iscritto le colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene nella lista dei paesaggi culturali da tutelare, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Ci credette per primo Giuliano Bortolomiol quando nel 1949 fondo l’azienda vitivinicola. Diplomato alla scuola enologica di Conegliano, intraprese negli anni ’50 due grandi progetti: la ricostruzione del territorio e la volontà di portare il vino Prosecco nel mondo. Pioniere nell’intuire le potenzialità della spumantizzazione della Glera, capì che la strada era quella giusta quando nel 1967, il Prosecco Brut Bortolomiol vinse la Medaglia d’Oro al Concours International de dégustation Montpellier. Una sfida tanto difficile quella di realizzare un dosaggio brut, per via delle oggettive difficoltà di produzione, quanto necessaria per leggere il territorio e la tipicità dell’uva.

Parco della Filandetta
“Il brut per essere buono ha maggiori esigenze del classico demisec. Occorre partire dalla vendemmia, operare subito una particolare selezione e continuare a selezionare”. Una rivoluzione, quella di Giuliano, che ha toccato momenti importanti e che ha visto al centro delle sue attenzioni i viticoltori e gli agricoltori, le vigne da rimettere in sesto dopo la distruzione della guerra, la promozione al fine di proteggerne l’immagine, fino al riconoscimento della denominazione.
Azioni che hanno segnato il successo di una cantina oggi punto di riferimento nel panorama internazionale del Prosecco Superiore Docg. Un’eredità raccolta magistralmente dalla moglie Ottavia e dalle figlie Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana che hanno accolto anche un’altra sfida: il nuovo linguaggio del green, la conversione al biologico, il valore e le peculiarità dei suoli e la specificità delle Rive, quei piccoli territori che traslano nel calice le diversità del terroir segnando importanti e differenti sensazioni olfattive e tattili.

70th Anniversary
L’autorevolezza del Prosecco, misurabile e oggettiva. “Negli ultimi 10 anni abbiamo adottato comportamenti e strategie atte a preservare il territorio che abitiamo attraverso una condotta ecosostenibile: il benessere della vite e del vigneto è per noi un approccio importante e doveroso, tramandatoci da nostro padre, che fondò la cantina negli anni ’40, anche se la tradizione famigliare risale al 1760”afferma Elvira Bortolomiol .
Nasce per la speciale occasione Rive 70th Anniversary Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Millesimato 2017 Brut Nature Rive di Santo Stefano, simbolo di un traguardo raggiunto. Le uve, provenienti da un solo vigneto a Santo Stefano di Valdobbiadene, sono coltivate in un territorio difficile ma dalla perfetta esposizione. Qui tutto è fatto a mano: una viticoltura sartoriale che esalta le caratteristiche della Glera, vinificata in purezza, dosaggio zero. È prodotto in tiratura limitata e unica di 8000 mila bottiglie.

Farra di Soligo, località Collagu
Il ritrovamento di alcuni suoi scritti ha portato alla luce l’altro grande desiderio di Giuliano: produrre vino rosso laddove amava trascorrere le sue vacanze, la Toscana. Nasce da questo desiderio postumo Il segreto di Giuliano, un Sangiovese che cresce ai confini del Brunello, in un suggestivo vecchio vigneto in Montalcino. Un omaggio delle figlie che l’hanno potuto concretizzare, grazie alla collaborazione e all’esperienza di Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale. Il Segreto di Giuliano, vendemmia 2016, è un vino intenso che da subito mostra note olfattive di frutta rossa come ciliegia e amarena, al quale si affiancano espressioni balsamiche di menta e cioccolato. In bocca è ricco, caldo, voluminoso. Sensazioni minerali e sapide si intrecciano alle note di tabacco, alla fragranza di un tannino vellutato, alla lunghissima persistenza.
Si apre ora una nuova pagina bianca fatta di integrazione: contenitore di arte e cultura tra industrializzazione e agricoltura.