ALESSIO BRICOLI, L’ARTE DEL SOMMELIER
Tra i molteplici significati dell’accoglienza trovano emblematicità il servizio di sala e la sommellerie, in sinergica armonica all’esegesi contemporanea del fine dining. Il fulcro dell’ospitalità che si proietta al futuro espone oggi un evolversi di tendenze-esigenze che dalle criticità pandemiche ha saputo sottendere sviluppi inediti e vantaggiosi per un comparto – quello dell’hôtellerie e della ristorazione – che negli ultimi due anni ha subìto una tellurica rimodulazione. Nuove esigenze ma soprattutto nuove proposte, l’offerta sta innovandosi grazie a manager che rivestono ruoli multidisciplinari: sono molto più che direttori, sono istrionici ambasciatori di quello stile – squisitamente italiano – intarsiato di dinamismo, suggestioni culturali e memorabilità.
L’hotel Hassler Roma non mira solo ad intrattenere gli ospiti interni che vi dimorano ma è sempre stato enclave del jet set e soprattutto è sempre stato il salotto romano per antonomasia, antesignano di quella formula contemporanea – staycation – che ci fa sentire turisti nelle nostre città. L’hotel ricrea una proposta eclettica di leisure&lifestyle personalizzata nella ricercatezza dei servizi e si anima come spazio di intrattenimento, business area e luogo d’incontro per gli ospiti esterni.
Ciò che rende sofisticata l’ospitalità è la personalità di chi si occupa degli ospiti, il team di cucina e sala del ristorante Imàgo in particolare, esprime un’attitudine ad interpretare con professionalità e brio l’heritage del luogo storico di Trinità dei Monti, con l’ambizione di definire un’eleganza senza tempo, che possa intercettare le esigenze della clientela internazionale e degli habitué.
L’arte dell’accoglienza e della divulgazione enologica è l’arte della trasposizione di quei messaggi non scritti ma che attraverso il convivio si fanno seduzione e che, stappando una bottiglia, possano arrivare a far vibrare le corde dell’anima e farsi memento. Alessio Bricoli, head sommelier del ristorante Imàgo Hassler, ha nel DNA la passione per il mondo della ristorazione, che ha istoriato con la sete della conoscenza e col conseguimento dei più prestigiosi titoli accademici, tra i quali anche il diploma WSET, per ampliare a livello globale la sua predisposizione alla divulgazione, per strutturare le proprie conoscenze e la cultura enologica alla luce della formazione continua che s’interfaccia al suo stile. Amore per lo studio e dedizione alle discipline culturali che spaziano dalle scienze alle arti, curiosità e passione per l’alta ristorazione lo accompagnano da sempre. Alessio Bricoli agli esordi ha affinato l’impostazione professionale attraverso dialettica e metodo, con Simone Ferracci ha acquisito il valore del fluire del sapere, maturando il suo ruolo contemporaneo di mentore.
A Montalcino trova spesso ispirazione e rinsalda i cardini più autentici dell’enologia: nella filosofia di Gigliola Giannetti, Gianni Pignattai e Cecilia Brandini, qualifica l’eleganza del Brunello nella percezione nitida di tutto l’amore che sigillano, con un tappo, in bottiglia. Personalità e Persone con le quali instaurare dialoghi e prospettive, rileggendo con sensibilità e fermezza i valori del mondo del vino. Con Alessandro Scorsone, oltre ad aver condiviso il percorso AIS, intercetta da tanti anni la profondità della ricerca, screziata di carisma, classe, eclettismo e lungimiranza. “Negli ultimi anni Roberto E. Wirth – proprietario e presidente esecutivo dell’Hassler Roma – mi ha supportato anche infondendomi la sua inestimabile fiducia ed attraverso la quotidiana valorizzazione della mia figura professionale. Sono libero di esprimere il mio pensiero e di ponderare scelte che rivelino il mio io, trovando grande riscontro nel successo della nostra cantina. Le sinergie con Marco Amato, restaurant manager del ristorante Imàgo, convergono nel soddisfare le altissime aspettative della clientela. Interfacciarmi costantemente con Andrea Antonini, il nostro executive chef, condividere la sua visione, la sua straordinaria apertura mentale, la sua ambizione ed il suo essere motivatore, mi spinge verso nuovi traguardi. Ciò che ha sempre caratterizzato la nostra cooperazione è il rispetto. La responsabilità ed il dialogo mi guidano e definiscono la mia attitudine alla differenza, ad innovare la mia impostazione”.
Disciplina, attenzione ai dettagli, intuizione, discrezione sono doti inderogabili nello svolgimento della professione di sommelier, Alessio Bricoli mira a porre il cliente sempre al centro della scena, a saper anticipare, a saper intervenire senza mai distrarre, nella padronanza dello svolgimento del servizio di sala, connettendosi alle esigenze dell’ospite.
Dialogo e intesa tra il personale di sala assicurano tecnicismi sfumati con classe, rendendoli spontanee attenzioni. Puntualità, concentrazione, empatia sono sì doti innate ma sempre amplificate dalla maieutica. “Fabio Casà è stato uno degli insegnanti fondamentali nel mio percorso formativo e Bruno Borghesi è sempre per me emblema di savoir-faire ed eleganza, mi hanno trasmesso il valore dell’impeccabilità e della precisione, la mia forma mentis si è strutturata nella definizione del mio personale stile, soprattutto nella nella chiarezza espositiva, per essere ministro ed al contempo tramite di tutto ciò che racchiude la bottiglia di vino, dal territorio al pensiero di chi la crea”. L’idillio che va in scena al ristorante Imàgo, pone il personale di sala nell’istituzionalità di performer su un palco che ha un museo a cielo aperto oltre le finestre e la teatralità di una proposta enogastronomica d’avanguardia che concentra l’attenzione sulla sensorialità. Alessio Bricoli caratterizza l’esperienza dedicandosi giornalmente alla selezione dei vini, con appendici all’enciclopedia che enuncino sia i paradigmi dell’enologia mondiale, sia rarità di nicchia caratterizzate da espressività, qualità ed evocatività.
“Lo studio della biodinamica mi responsabilizza sull’eredità enologica che amministriamo e sull’utilizzo consapevole dei territori vitati, eleva l’enologia a livelli etici e spirituali. Vini integri e qualitativamente coinvolgenti, hanno il valore aggiunto di una genesi consona, animano il certamen tra gli operatori della filiera ed alimentano il dibattito aprendo orizzonti e scenari. Il vino è ricerca di armonia”.
Un ristorante si distingue anche come laboratorio di ricerca delle unicità del territorio per il viaggiatore, proporre un’esperienza gustativa il più ampia e particolareggiata possibile è oggi essenziale.
“Nel piatto la vivacità degli ingredienti e la riconoscibilità dei sapori rappresenta la cifra stilistica e culturale dell’Italia, amo far dialogare l’italianità con l’internazionalità dei vini che seleziono, i wine pairing spaziano per i continenti perché il mondo del vino è in perpetuo divenire, non ha confini ed esprime la contemporanea evoluzione del gusto. La mia crescita professionale si nutre di viaggi, di incontri, di strette di mano, dello stringere nel pugno la terra, del sedimentare di idee, filosofia e progetti per la valorizzazione di un territorio da parte dei produttori di vino. Il mio costante controllo qualità mi porta a riscrivere le mie scelte con nuove consapevolezze, senza smarrire mai la gioia di condividere con gli ospiti le mie scoperte”.
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Photo credits Alberto Blasetti