APPIUS PERFECTUS EST

Appius 2016, la settima stella della collezione di vini più pregiati della Cantina San Michele Appiano, è stata presentata ieri con l’oramai rituale e inverosimile ancorché inevitabile degustazione digitale a cui abbiamo partecipato. Alla fine, Hans Terzer, winemaker di Appius 2016, non si è sottratto a un “potrebbe essere l’Appius più grande mai prodotto fino ad oggi”.

Appius 2016 ci è sembrato un vino, date le premesse, pressoché perfetto: lo Chardonnay (58%) “firma” il vino, in assemblaggio con Pinot Grigio (22%), Pinot Bianco (12%) e Sauvignon Blanc (8%), in una mirabile interpretazione di quello che era il progetto iniziale, ovvero produrre un grande vino bianco altoatesino partendo da uve straordinarie e fondendole in una visione univoca dell’eccellenza. Profumi floreali che si mescolano a decise note fruttate, mineralità, estrema finezza ed eleganza in un quadro di grande complessità e notevole struttura. La quadratura del cerchio insomma, difficile immaginare un “Appius” migliore di così, per intenderci. Qualche commento live, durante la presentazione, ha insisto sulla gioventù del vino, riflessione a nostro parere pleonastica, data l’evidenza dei fatti: è, in effetti, un vino “giovane”, appena uscito. Ma ciò non significa che non sia oggi piacevole, anzi. L’abbiamo trovato decisamente dinamico, armonico, pronto a suggestionare con la sua adolescente vigoria, tra qualche anno saprà ostentare sicuramente più maturità, ma berlo oggi non è affatto un “infanticidio”.

Hans Terzer

Buona la settima (edizione) quindi, verrebbe da dire, quel Appius da sogno da sempre nel cuore e nella mente di Hans Terzer. È, in particolare, un’interpretazione assoluta di un’annata partita incerta, ma che ha trovato un settembre straordinario sotto ogni punto di vista per produrre un grande vino.

Questa nuova cuvée, in edizione limitata, come le altre precedenti sei edizioni, esprime i vertici qualitativi delle produzioni conferite alla Cantina San Michele Appiano e personalmente selezionate da Terzer e, come ogni anno, è esaltato anche sotto l’aspetto estetico con il design dell’etichetta, realizzato dalla Life Circus di Bolzano. La bottiglia di Appius 2016 è impreziosita dalla rappresentazione di una stella lucente, simbolo della libertà poetica di Terzer, capace di segnare la rotta e determinare la via. La stella inoltre simboleggia anche il progetto stesso di Appius, il più ambizioso della Cantina San Michele Appiano, una sintesi tra consapevolezza e perpetua ricerca tra le più talentuose singolarità dell’annata, in cui i diversi monovitigni sono spigoli che nel loro brillare portano lucentezza alla complessità della Cuvée. Quest’anno le bottiglie disponibili sono 6.000, di cui una sessantina già “sacrificate” sull’altare di Zoom.

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