I ROSSI LIBRANDI, UN FATTO DI TERROIR
La Calabria di Librandi arriva attraverso immagini uniche di vigneti affacciati sul mare. Scorrono sul web le istantanee di un entroterra antico, propaggini di una Terra del Vino, Enotria, che si è sviluppata lungo coste e spiagge vergini. A Cirò la viticoltura si è appropriata dei luoghi più belli, di territori geograficamente perfetti, di pendenze e versanti dove la vite mostra il lato più generoso.
Ai figli di questa terra il compito di preservare una denominazione in crescita grazie alla continua ricerca, la riscoperta di antichi vitigni, la competenza in progressivo sviluppo, e quel moto d’orgoglio che vorrebbe il rosso calabrese raccontato, sdoganato, universale.

La famiglia Librandi
Ambasciatrice di questo patrimonio di valori da ben quattro generazioni, era il 1953 quando iniziarono la prima produzione, la famiglia Librandi, oggi raccontata da Raffaele Librandi che in questi anni ha portato avanti progetti di riscoperta delle uve territoriali, Magliocco e Gaglioppo, rinvenute in vecchi vigneti abbandonati. L’avvio di un vigneto sperimentale nella Tenuta di Rosaneti (il giardino varietale) dove sono state collezionate, analizzate e preservate circa duecento diverse varietà regionali e autoctone, ha permesso di condurre una serie di studi volti ad approfondire la cultura cirotana da diversi punti di vista.
Evidenziando i risvolti storico-antropologici, viticoli, enologici, genetici, si è puntato ad accrescere il bisogno di riscatto di decenni d’isolamento, quella sete di conoscenza da convogliare verso nuovi entusiasmi. Sono 6 le Tenute per 232 ettari vitati: Rosaneti, Arcidiaconato, Ponta, Pitaffo, San Biase, Brisi. La competenza, l’artigianalità, l’ostinazione, insieme alla consapevolezza che Sila e Ionio siano i nuovi punti di vista per cogliere la ricchezza della Calabria, sono i capisaldi del duro lavoro intorno al raro e prezioso Gaglioppo o alla bellezza e al potenziale del Magliocco. Anche il Cabernet Sauvignon, vinificato in blend nel Gravello, è un investimento emotivo.
Le etichette, oggetto di un recente restyling, comunicano il brand “Calabria” attraverso la nuova denominazione Calabria IGT; raccontano la provenienza rispetto agli appezzamenti, riportano le singole vigne, menzionate e rappresentate su fini lamine d’oro. La tenuta ospita infine il museo della vite e del vino e dell’attività contadina (Vi.Te.S , Viticoltura, Territorio e Storia). Una collezione di reperti, attrezzi e oggetti, in parte conservati negli anni nei magazzini della famiglia Librandi, in parte appartenuti ad altre famiglie locali, che hanno preso nuova vita grazie a questa iniziativa. “Visitare il Museo della vite e del vino, così come vivere una giornata alla scoperta dei nostri vigneti, rappresenta per il visitatore un modo unico per comprendere appieno la filosofia che anima e ispira il nostro lavoro” racconta Francesco Librandi. Assaggiando i vini Librandi, il cui successo ha raggiunto ben trenta diversi paesi nel mondo, non si può fare a meno di credere che il tempo di un riconoscimento nell’olimpo dei grandi vini per la Calabria, non sia poi così lontano. I rossi Librandi sono un fatto di terroir, un prodotto di luogo e di coraggio, sostenuto da una lunga tradizione e da progetti chiari in una regione di contrasti che sempre di più accorcia le distanze rispetto a territori vinicoli più affermati.
Asylia Rosso 2019 Melissa DOC
ll Gaglioppo in purezza si annuncia con una rara freschezza e profumi di spezie fini. Una breve macerazione di ventiquattro ore e una fermentazione senza bucce incoraggiano una triangolazione di sorso fatta d’intensità, di verticalità, d’armonia. Una chiave di lettura del territorio che sovverte il cliché dei vini calabresi alcolici e intensi. Il frutto si fa elegante, la bocca rivive in contrasti mediterranei tra effluvi balsamici e profumi di agrumi. Un vino felicemente entusiasta della sua “leggerezza”.
Segno 2018 Cirò DOC Rosso Classico
Nessun cambio di passo nella rassicurante tradizione cirotana. Vince la classicità nella sua irresistibile nitidezza del frutto scuro, del palato rotondo, nel tannino audace ma levigato. Grande equilibrio e buona persistenza.
Duca Sanfelice 2017 Cirò DOC Riserva Rosso Classico Superiore
È racchiusa la forza della Calabria che vive di passione e di rispettabilità. Un rosso che invoca ascolto, attenzione, profondamente disarmante per la sua bevibilità e per quegli accordi gustativi di confettura di ribes, incenso e spezie mediorientali. Il sorso è trainato da una tangibile acidità e un’impronta salina discreta ma determinante.
Megonio 2017 Tenuta Rosaneti Calabria IGT
E’ il primo vino prodotto nel campo sperimentale da uve Magliocco dolce in purezza. Affascinante, intenso, con davanti a sé un’ampia proiezione di crescita e d’evoluzione, si esprime in una trama viva, un colore intenso, un naso ampio di confettura di more, tabacco, cacao, terra scura. La bocca sapida, calda, di spessore è sospesa tra tannini di velluto e un gusto elegante d’incenso ed erbe officinali.
Gravello 2017 Tenuta Arcidiaconato Calabria IGT
Gravello (da uve Gaglioppo 60% e Cabernet Sauvignon 40%) provenienti da singolo vigneto, è il fiore all’occhiello di Librandi. Affinato in barrique di Allier, riposa in bottiglia per ulteriori dodici mesi. È un sorso esuberante, la cui forza sferica è contrassegnata da nuove armonie: la nota vegetale, erbacea e mediterranea, gli aromi di menta, il frutto scuro del cassis, la pungenza dell’agrume. La sensazione dominante ancora una volta non è la sua forza alcolica ma la grazia e la verticalità, una trama serrata in un corpo pieno e slanciato verso una vibrante acidità.