SELLA&MOSCA, “RINASCITA & FUTURO”

La storica azienda sarda Sella&Mosca, che oramai da tre anni fa parte del gruppo Terra Moretti Vino, ha appena festeggiato il suo 120esimo compleanno, coinvolgendo non solo i produttori locali, ma anche gli chef che ogni giorno portano avanti la cultura gastronomica sarda in Italia e nel mondo quali: Christian Andreini, Stefano Deidda, Luigi Pomata e Oliver Piras. Sono stati tre giorni di festeggiamenti all’insegna della tradizione e della territorialità per celebrare un’azienda che ha fatto la storia enologica di Alghero e della Sardegna.

Sella&Mosca nasce infatti ad Alghero nel 1899 per mano dei due intraprendenti piemontesi che le danno il nome: l’ingegnere Sella, nipote del famoso statista Quintino Sella, e l’avvocato Edgaro Mosca. I due in quell’anno iniziarono un’importante opera di bonifica dei terreni della zona dove oggi sorge l’azienda. Sono passati 120 anni da allora e quell’impresa suona ancora pionieristica, unica ed esemplare.

Il progetto di Sella&Mosca era ambizioso: strappare la terra della località “I Piani” agli acquitrini e all’abbandono, per renderla uno dei più importanti vivai per la produzione di barbatelle, ovvero trasformare una zona della Sardegna incolta in un immenso vivaio. Così è stato. Sella&Mosca all’inizio del secolo è riuscita a far diventare una terra lasciata al pascolo, i fertili vigneti, avviando la più prestigiosa produzione di vini in Sardegna.

Nel 2002 Sella&Mosca entra a far parte del Gruppo Campari, ma è solo nel 2016, con l’acquisizione da parte del Gruppo Terra Moretti, la holding già proprietaria di Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta e Petra in Toscana, che guadagna un nuovo slancio verso l’innovazione e il rispetto del territorio.

“Quando siamo arrivati a Sella & Mosca, Francesca ed io siamo rimasti così colpiti da quel vigneto a corpo unico da non poter resistere. Il nostro obiettivo è proprio rafforzare la vigna, fare tornare la cantina a essere quello che è sempre stata nel suo Dna”. Afferma Vittorio Moretti pioniere e costruttore di modelli di successo, che oggi con sua figlia Francesca, AD del Gruppo Terra Moretti Vino, porta avanti questo grande progetto enologico.

Accanto all’impegno enologico, infatti, il Gruppo Terra Moretti realizza il recupero architettonico e funzionale del vecchio centro aziendale, comprendente anche una piccola chiesa dedicata alla Madonna dell’Uva e articolato in suggestive cantine storiche insieme a padronali abitazioni d’epoca divenute oggi oggetto di attività agrituristica. Tutte le strutture sono immerse in un grande parco, circondate da 550 ettari di vigneto. L’intento è di completare e proseguire un progetto che, oggi come allora, fa onore alla Sardegna che la ospita, accogliendo nelle proprie tenute migliaia di visitatori ogni anno.

Nell’isola, Sella&Mosca ha selezionato alcune delle aree più pregiate. I Piani, a nord di Alghero, rappresenta la parte più consistente. Questa proprietà si estende per 650 ettari, in una piana soleggiata e accarezzata dal vento di maestrale, immersa in un incredibile parco botanico circondato da oltre 550 ettari di vigneto. A queste terre si aggiungono i piccoli appezzamenti della Gallura, nella parte nord orientale dell’isola (15 ettari) e di Giba, nel Sulcis, sulla costa sud occidentale, tra Capo Teulada e la catena montuosa dell’Iglesiente (6 ettari).

Il terroir è diverso per ogni sito e caratterizzato da elementi ambientali unici: un suolo ricco di umori minerali e avaro d’acqua, dove l’aria è tersa e il clima caldo quanto ventoso. Pur nella loro unità geologica, le tenute presentano una grande varietà di terreni: argillosi, sabbiosi, calcarei, vulcanici. In ogni microarea, i vari vitigni danno risposte diverse, consentendo un’eccezionale pluralità di caratteristiche.

Nei vini Sella&Mosca è facile ritrovare i caratteri naturali del contesto in cui nascono: il sole, il vento, il mare, i terreni generosi e forti, la macchia e i suoi mille profumi. Ogni vino cerca l’equilibrio virtuoso tra l’esuberanza che i frutti della natura portano in dote e il saper fare di chi li modella. Un connubio inscindibile, l’unico capace di forgiare una dimensione assoluta che rispetta lo spazio e va oltre il tempo.

Dall’acquisizione della famiglia Moretti nel 2016, sono due le novità introdotte: il Torbato Brut ora prodotto ad Alghero e la linea di vini nati dalla collaborazione con Antonio Marras.

Il primo è il ripensamento del Torbato Brut, un vino spumante da uve torbato storicamente prodotto da Sella&Mosca ma che, con i Moretti, acquisisce una nuova fisionomia, sia produttiva (dato che le uve vengono lavorate e spumantizzate ad Alghero), sia stilistica, diventando più vibrante, fresco e di verticale bevibilità. Uva rara e preziosa, riscoperta e valorizzata da Sella&Mosca dopo anni di grande lavoro, cresce su terreni ricchi di calcare provenienti da sedimentazioni marine millenarie.

Il secondo invece nasce con l’intento di valorizzare le eccellenze del territorio non solo in ambito agronomico ed enologico, ma anche artistico e culturale. Ha così inizio la collaborazione con il noto stilista Antonio Marras, grazie al quale viene creata la linea “Sella&Mosca + Antonio Marras”. Il creativo sardo, conosciuto nel mondo per il suo stile di grande sperimentazione, ha disegnato le etichette dei quattro nuovi vini di Sella&Mosca prodotti dai vitigni più rappresentativi dell’azienda: Vermentino, Cannonau e Torbato, proposto in due versioni: una classica e una Metodo Classico.

Fin dalla nascita dell’azienda, tra molte tappe dell’innovazione, ecco le due più significative, enologicamente parlando: la rinascita del Torbato tra 1982 e 1990, che vede Sella&Mosca impegnarsi nella promozione di un vitigno autoctono fino a questo momento poco valorizzato dall’enologia sarda; e la creazione de Il Marchese di Villamarina nel 1989, che è un vino monovarietale da Cabernet Sauvignon, il frutto dell’intuizione dell’azienda di sperimentare la vocazione del terroir de I Piani per la produzione di vitigni internazionali. Già agli esordi il Marchese di Villamarina ha dimostrato la stoffa del fuoriclasse vincendo lo scetticismo di chi pensava che la Sardegna dovesse limitarsi all’interpretazione delle varietà autoctone più note.

Ciò che da sempre contraddistingue il Gruppo Terra Moretti è la cura e la valorizzazione del territorio, per dare ai suoi ospiti un’esperienza il più possibile completa e stimolante. Con questo spirito, Vittorio Moretti prima e le figlie Francesca e Valentina poi, si sono mossi nello sviluppo di attività e servizi volti alla valorizzazione e al rispetto non solo del territorio, ma anche delle sue tradizioni, senza però dimenticare mai il futuro e l’innovazione.

Per questa ragione lo sviluppo dell’ospitalità e dell’accoglienza ha da sempre rappresentato un punto fondamentale per il gruppo che il 1º agosto ha aperto un nuovo agriturismo all’interno della tenuta sarda. Il progetto ha previsto un rinfrescamento di alcune camere già esistenti nella tenuta presso Villamarina e la costruzione – ex novo – di altre camere in spazi prima adibiti ad archivio.

La palette di colori vira sul pastello: rosa, verde, azzurro e terracotta. Le camere sono state decorate con elementi di arredo in materie prime naturali come il legno, tessuti e filati. I decori sulle pareti delle camere sono stati curati dalla sorella di Vittorio Moretti, zia Tina, l’anima più estrosa e creativa della famiglia. Il fil rouge è il tipico decoro sardo, che con i diversi pattern, dà vita a geometrie e disegni vivaci ed eleganti. Il concept ispirazionale dunque è chiaro: il rispetto della natura ed il legame con il territorio.

 

 

 

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