GREEN PEA: OSCAR FARINETTI UNISCE IL BELLO DEL MONDO
A ottobre 2018 a Belluno un tornado, potentissimo, uccideva sette foreste “armoniche” ma, dopo qualche mese, con gli alberi abbattuti è nato Green Pea: un ambiente “all-in” nella prima capitale d’Italia, Torino, città già madrina e magica di tutte idee di Oscar Farinetti. L’involucro esterno di Green Pea richiama un gianduiotto o una conchiglia, e racchiude un insieme di progetti e accorgimenti fondamentali per salvaguardare la salute del pianeta.

Francesco e Oscar Farinetti
Green Pea raccoglie in sé quei modelli di sviluppo del cambiamento dei consumi destinati a diventare un simbolo di rispetto per il pianeta e un esempio virtuoso per il mondo. “Il 90% degli scienziati sostiene che se non si cambiano i proprio stili di vita, i consumi, e quindi l’energia, il mondo finirà per sbatter contro un muro” ha dichiarato Farinetti “e grazie anche alla piccola Greta, si è creato un movimento a favore di un ambiente più green che vedrà un futuro impostato su una decrescita felice, per un mondo che non accetta ciò che è innaturale. Per l’uomo è impossibile pensare di non crescere e migliorarsi, la famiglia Farinettii con Green Pea lancia un messaggio munifico in un momento così importante per la salute di tutti, una risposta che non vuole vedere lo stop dei consumi ma una modifica degli stessi utile e finalizzata a salvare vite. Come? Riducendo la Co2 e le polveri sottili, passando da una gestione dei rifiuti migliore”. Per Farinetti spetta ai mercati l’onere e l’onore del cambiamento di una società basata sui consumi, che ha visto la sua nascita 250 anni fa dando vita a un modello sociale che ha cambiato e sconvolto il mondo.
Dai grandi ai micro settori, tutto oggi si basa su lunghe filiere commerciali che bisogna assolutamente riformulare per il bene della Terra. Green Pea risponde a queste esigenze organizzando un luogo che venderà beni e servizi esclusivamente in armonia con l’ambiente, con i suoi tre elementi essenziali: acqua, terra e aria.

Photo credits Project ACC Naturale Architettura e Negozio Blu architetti Fabio Oggero
Con i suoi 15mila metri quadri, Green Pea rappresenta il primo department al mondo che vende servizi 100% sostenibili creando un network di oltre 100 imprese che, da oltre cinque anni, fanno già parte di questo progetto sostenibile. Nei diversi cinque piani il visitatore può scoprire idee di piccole start up ma anche i progetti di colossi italiani, fondamentali per l’economia del paese e nel mondo come FCA, ENEL, Valcucine, Zegna e piccoli grandi talenti torinesi tra cui anche un artista che ricicla le gomme delle biciclette.
Si tratta di “un meraviglioso compromesso per arrivare il più possibile vicini alla perfezione” continua Oscar Farinetti, ed ecco spiegato il perché di questa sorta di museo in continuo sviluppo e in sintonia con le evoluzioni della terra, e per la terra, che lancia un messaggio munifico: il rispetto per il luogo in cui viviamo.
È necessario combattere concretamente contro i movimenti innaturali e da parte delle istituzioni è arrivato un ringraziamento sentito, come quello del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha affermato: “Oscar, le cose che dici, le fai accadere anche in un momento così importante che colpisce il nostro paese. È difficile per un imprenditore investire e lanciare progetti in questo anno complicato ma Green Pea rappresenta un messaggio di speranza e di fiducia per il futuro. È un messaggio di ripartenza, un insegnamento positivo per le istituzioni da parte di realtà private che arrivano prima di noi”.
Anche per la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, si tratta di un’occasione unica per la città che, oltre i 200 nuovi posti di lavoro, vede Green Pea come un messaggio, un “regalo verde“, un invito a modificare il proprio modo di comportarsi. “Oscar, ci insegni assieme alle aziende che hanno scelto di aderire a questa grande scommessa che, ognuno di noi si scontra, e si dovrà scontrare, ogni giorno, con il climat change. Gree Pea è un’attività di network concreto che risponde a quanto sancito nell’accordo di Parigi siglato tra 196 paesi, e che vede come obiettivo entro il 2030 quello di non aumentare la temperatura nel pianeta di 1.5 grado, un cambiamento climatico che significherebbe, a livello globale, danni per il mondo pari all’ 80% in meno di coralli , l’estinzione del 6% di insetti, un rischi di inondazione del 100% e un coinvolgimento di 42 milioni di persone per via dell’innalzamento delle acque.
Come affrontare le tante problematiche? Con investimenti materiali e immateriali. Il claim “from duty to beauty” è stato molto apprezzato anche da una delle aziende più importanti per Torino, FCA, che fin da subito ha sposato il progetto e che, in una giornata epocale per la salute della Terra, ha scelto di raccontare il lancio, esclusivamente elettrico, della nuova Fiat 500, un modello di design automobilistico per l’Italia, e italiano, che sarà realizzato a Mirafiori. Un ritorno negli stabilimenti storici che rappresenta un’inversione di rotta nella produzione per FCA che prossimamente aprirà Casa 500: uno spazio museale limitrofo all’ex pista del Lingotto e al Green Pea, fortemente voluto dalla famiglia Elkann. Il fatto di avere nuovamente le linee della 500 elettrica a Mirafiori non era affatto scontato, perché la 500 è prodotta in oltre 2 milioni di esemplari in Polonia. E quindi la 500 ritorna connessa, autonoma, creativa. Torino è il luogo perfetto, un gioiello, la casa anche dei nuovi modelli di FCA, immediati e funzionali come richiede la sostenibilità, senza perdere la bellezza e il design.
Una delle regole principali per Olivier François, Chief Marketing Officer FCA, è quella di avere un pensiero laterale: Green Pea diventerà una casa “di” e “per” le soluzioni, uno spazio per l’acquisto di servizi, di sharing e per fare sistema, elementi essenziali dinanzi al cambiamento in atto che i clienti hanno già potuto sperimentare con le torrette di ricarico per le auto nelle proprie case o in punti focali della capitale piemontese.
Green Pea è coraggioso, radicale e ispirato. Un luogo che punta al futuro e che aprirà ufficialmente il 9 dicembre 2020: cinque piani dedicati a cambiare il rapporto con l’energia, la mobilità, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero sono catalogati come Life, Home, Fashion, Beauty e Otium Pea Club.
Gree Pea
Photo credits Project ACC Naturale Architettura e Negozio Blu architetti Fabio OggeroIl piano 0 è dedicato al tema Life: proposte dei Main Partners FCA, Iren, Enel X, TIM, UniCredit, Mastercard, FPT Industrial e, come Partner tecnologico, Samsung. E poi il Green Pea Discovery Museum, la Città di Torino, Smat, Argo e la Lavanderia Naturale Iride.
Il piano 1 è dedicato al tema Home: oltre 40 Partner tra i quali Whirlpool, Valcucine, Roda, Gervasoni, Riva 1920, Pianca, Rubelli, Artemide, Driade e FontanaArte, sotto la guida del Home Brand Director Pierangelo De Poli.
Il piano 2 è dedicato al Fashion: i migliori marchi della moda sostenibile italiana e internazionale tra i quali Borbonese, Timberland, PT Torino, Patagonia, ESEMPLARE, oscalito1936, Drumohr, Giampaolo, Ecoalf, North Sails, Dedicated e Ortigni sotto la guida del Fashion Brand Director Roberto Orecchia. E poi sartoria del passato e del futuro, con la avatar factory Igoodi.
Il piano 3 è il luogo dedicato alla Bellezza: le migliori firme italiane dell’ abbigliamento come Ermenegildo Zegna, Brunello Cucinelli, Herno e SEASE i quali proporranno concept store dedicati a Green Pea. E, parallelamente, cosmesi, libri, cultura e cibo, insieme. Da un nuovo format di Sartoria Cosmetica con Allegro Natura a un Bistrot Pop, 100 Vini e Affini, in collaborazione con Fontanafredda e Affini fino, a un Ristorante Stellato, Casa Vicina, gestito dalla famiglia Vicina;

Photo credits Project ACC Naturale Architettura e Negozio Blu architetti Fabio Oggero
Il piano 4 ospita un esclusivo, ma inclusivo, Club sul Rooftop dedicato all’Ozio Creativo, con l’alkemy Spa, Cocktail Bar e la prima infinity pool di Torino affacciata sull’arco alpino: l’Otium Pea Club, curato da To Be srl.
Green Pea vuole dare vita a un nuovo modo di consumare senza rinunciare al piacere. Esperienze, eventi e tutti i servizi necessari per rendersi conto della bellezza del vivere Green: 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’Ozio Creativo. In totale, 72 luoghi di Bellezza e Rispetto in cui scoprire prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. Perché Green Pea è convinta che la lunga durata dei prodotti sia uno degli aspetti fondamentale del tema della sostenibilità. Green Pea, al femminile, come la Terra.
Sviluppato dagli architetti Cristiana Catino e Carlo Grometto, Green Pea è un organismo naturale, che invita le persone alla scoperta del mondo della sostenibilità dimostrandone la bellezza, è anche un percorso tra 2.000 alberi, piante e arbusti. Una struttura avveniristica, un edificio che sia il più sostenibile e il più bello possibile. Per una continua ricerca di bellezza e anche per uno scopo pratico: riuscire a trasmettere i valori in cui crediamo rendendoli tangibili e accoglienti per le persone, con l’obiettivo di rendere concrete le parole from duty to beauty.
L’ingegnere Gabriele Gerbi ha declinato i concetti fondamentali della sostenibilità e del rispetto anche nelle parti più tecniche dell’edificio. Il building Green Pea dimostra l’efficacia della produzione di energia attraverso l’impiego di fonti rinnovabili che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera. L’edificio è alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica.
Queste soluzioni energetiche sono rese accoglienti e parlanti dall’intero edificio. Se si vuole approfondire, nel Green Pea Discovery Museum, che accoglie tutti i visitatori di Green Pea, si trovano percorsi adatti a tutte le età per scoprire il funzionamento di queste tecnologie nel modo più efficace: attraverso esempi da toccare con mano.
greenpea.com
Dove non scpecificato photo credits @Green Pea
Cover: Photo credits Project ACC Naturale Architettura e Negozio Blu architetti Fabio Oggero