RACHELE SOTGIU. OTTO SPADE

Dal 22 settembre al 7 ottobre, la mostra “Otto spade” di Rachele Sotgiu, a cura di Giovanni Manunta Pastorello, sarà ospitata presso Gebaude art gallery a Sassari in Sardegna. Questa mostra raccoglie nove opere che rappresentano una sintesi della recente produzione artistica di Rachele Sotgiu, una ricerca che si muove tra il figurativo e l’astratto, l’intimo e il simbolico, mettendo in luce il potere trasformativo dell’immagine pittorica.

Rachele Sotgiu, ritratto

Rachele Sotgiu, nata a Nuoro nel 1984, si è laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti «Mario Sironi» di Sassari e ha conseguito un Master in Photography and Visual Design alla NABA di Milano. La sua formazione multidisciplinare e la sua pratica artistica affondano le radici in un’analisi profonda delle dinamiche interiori e della rappresentazione simbolica. Attualmente vive e lavora a Nuoro, dove continua a esplorare, attraverso la pittura, i legami tra corpo, mente e spazio. Da oltre dieci anni su possibili narrazioni e significati degli oggetti e degli ambienti quotidiani. La sua produzione si sviluppa all’interno di schemi di inventario e classificazione, utilizzando media diversificati. Il silenzio e la solitudine sono elementi fondamentali della sua pratica artistica, permettendo di mettere in risalto la sensualità e le fratture nelle dinamiche, negli strumenti e negli apparati ordinari.

Rachele Sotgiu, Senza titolo (2024). Olio su tela 24×30 cm 

Come afferma Giovanni Manunta Pastorello nel testo critico che accompagna la mostra: “Rachele Sotgiu è un’artista che opera utilizzando la pittura come strumento d’indagine. Cerca, davanti all’immagine, l’essenza delle cose, il loro potenziale e materia simbolica. L’approccio che utilizza parte dalle profondità della sua mente, consapevole del fatto che il suo corpo sia un’interfaccia del mondo”.

Rachele Sotgiu, Farsi le unghie (2024). Olio su tela 50×60 cm

Le nove opere esposte nella mostra «Otto spade» rappresentano un viaggio concettuale e visivo che parte dal tema del corpo come campo di battaglia e arriva ad esplorare il significato più ampio dell’esistenza umana. Il titolo «Otto spade» deriva da una delle opere centrali dell’esposizione, dove otto dita emergono come figure stilizzate, ognuna con un’unghia metallica e acuminata. Questo dettaglio suggerisce una tensione latente tra vulnerabilità e aggressività, tra la delicatezza della carne e la durezza del metallo, richiamando l’idea di un’arma che può essere tanto protettiva quanto distruttiva.

Rachele Sotgiu, Coppia (2024). Olio su tela 24×30 cm

La numerologia è un elemento fondamentale nel lavoro di Sotgiu. L’8, cifra ricorrente nelle sue opere, rappresenta simbolicamente la rinascita, il cambiamento e la rivoluzione; è il numero dell’infinito, del ciclo che si chiude e si riapre, di un eterno ritorno. Al contrario, il 9 – altro numero che caratterizza il corpus della mostra – evoca l’assoluto, ciò che sovrasta e domina, ma che rimane impenetrabile, oscuro come la materia nera dell’universo.

Rachele Sotgiu, Farsi le unghie (2023). Olio su tela 40×50 cm

L’approccio di Sotgiu alla pittura si distingue per un uso della materia pittorica che combina gestualità e precisione, creando superfici vibranti e stratificate, in cui il colore diventa sostanza viva. La pittura è per lei uno strumento d’indagine esistenziale, una lente attraverso cui esplorare non solo l’aspetto visibile delle cose, ma anche il loro nucleo invisibile, la loro energia latente. Sotgiu utilizza una tavolozza cromatica ridotta ma intensa, dominata da toni scuri che si contrappongono a improvvisi bagliori di luce, come a voler svelare un mondo sotterraneo, dove ogni ombra cela una possibile rivelazione.

Rachele Sotgiu, Farsi le unghie (2024). Olio su tela 24×30 cm

Nelle sue opere più recenti, Sotgiu si spinge ancora oltre, esplorando il tema della metamorfosi. Attraverso una serie di dipinti che rappresentano corpi in continua trasformazione, l’artista affronta l’idea del cambiamento come stato naturale dell’essere. Ogni quadro diventa una scena in cui forme organiche e geometriche si incontrano, si scontrano e si fondono, suggerendo un dialogo costante tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, tra ciò che è noto e ciò che è ancora da scoprire. La mostra “Otto spade” offre al pubblico l’opportunità di immergersi in un universo pittorico denso di significati, dove ogni dettaglio, ogni pennellata diventa un invito a riflettere sul rapporto tra l’individuo e il cosmo, tra il reale e il simbolico.

 

 

RACHELE SOTGIU

OTTO SPADE

22 SETTEMBRE/7 OTTOBRE 2024

 

 

a cura di

Giovanni Manunta Pastorello

 

 

Gebaude Art Gallery

Via Cagliari, 4

Sassari

 

 

gebaudeartgallery.com

 

 

Cover: Rachele Sotgiu, Otto spade (2024). Olio su tela 50×60 cm (dettaglio)