MAISON DE VENOGE. IL VALORE PREZIOSO DEL TEMPO
La degustazione di Champagne è sempre un evento con la “e” maiuscola. Specialmente se si tratta delle vecchie annate. E lo è ancora di più se la Maison in questione si chiama de Venoge, rappresentata da molti anni da Première Italia.
Una lunga storia di amicizia tra Monsieur Gilles de la Bassetière, Presidente della Maison de Venoge, con Mario e Alessandro Federzoni, fondatori di Première, ha permesso la realizzazione di una serie di esclusive Masterclass di Top Vintage Champagne in quattro tappe in giro per l’Italia, per assaggiare le etichette più rappresentative e alcune vecchie annate.
Prima di iniziare la degustazione, è necessario fare una breve escursione nella storia della Maison, per apprezzare meglio i suoi vini.
La Maison de Venoge si trova ad Épernay ed è stata fondata nel 1837 da Henry Marc de Venoge. É stato lui a inventare le etichette ovali che, oltre al tipo di vino e il nome del produttore, riportavano un disegno di due bottiglie. Sempre lui nel 1838 ha lanciato anche la moda di etichette illustrate. Uno dei suoi quattro figli, Joseph, è stato il primo ad inventare i nomi più fantasiosi per le cuvée, finché non ha depositato il marchio conosciuto da tutti, Cordon Bleu.
Il Cordon Bleu, come simbolo dell’Ordine dello Spirito Santo, è stato creato nel 1578 da Enrico III di Francia. Nel XVIII secolo è diventato simbolo di eccellenza per tutta la nobiltà, e i membri della confraternita hanno adottato lo Champagne omonimo, prodotto da de Venoge. La fascia blu sull’etichetta richiama anche il fiume Venogiz in Svizzera, dove la famiglia ebbe le origini.
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 la Maison ha lanciato il marchio de Venoge nell’alta società parigina ed ha conquistato subito i clienti fissi come Sarah Bernhardt, la Contessa di Ségur, la Principessa di Ligne e altri noti personaggi. Nel 1899 la Casa de Venoge ha acquistato il prestigioso monumentale immobile di Avenue de Champagne n. 30 in Épernay dalla maison Piper-Heidsieck, e ha trasferito lì l’intera produzione.
Nel 1938 la Maison è diventata una delle poche che riuscivano a vendere oltre un milione di bottiglie all’anno. Dal 1998 la maggioranza azionaria di De Venoge è stata acquisita dal Gruppo Boizel Channoine Champagne e oggi non supera le 900.000 unità all’anno. È una delle pochissime maison che segnalano la data di sboccatura sulle proprie etichette. Inoltre vanta una ricca collezione di 35.000 bottiglie di vecchie annate a partire dal 1928.
Alla Masterclass Top Vintage Champagne sono intervenuti tre relatori d’eccellenza tra cui Luca Boccoli, sommelier di fama internazionale, titolare di Selezione Boccoli e vice presidente dell’associazione Noi di Sala. Invece Gilles de la Bassetière ha raccontato la storia e le caratteristiche di queste bottiglie, supportato da Alessandro Federzoni.
Cordon Bleu Brut Sélect
Pinot Noir, Chardonnay, Meunier
Si presenta di color giallo paglierino, il perlage è sottile e persistente. Al naso arrivano i freschi sentori di mela verde, violetta e agrumi. In bocca è rotondo, complesso ed equilibrato.
Princes Extra Brut
Pinot Noir, Chardonnay, Meunier
La Cuvée Princes è stata creata nel 1864 in onore dei Principi d’Orange. In questa occasione è stata creata anche una bottiglia particolare a forma di caraffa che richiama un’abitudine degli aristocratici di decantare lo Champagne nelle caraffe di cristallo. Nel calice si presenta giallo dorato, il perlage è medio. Il naso viene invaso dagli aromi delicati di pera e mela, e leggere note speziate. In bocca è un’esplosione di agrumi e violetta, con un finale sapido.
Princes Blanc de Blancs Brut
100% Chardonnay
Il suo colore è giallo paglierino con riflessi verdognoli, spumoso, il perlage è fine e persistente. Al naso colpisce per la sua freschezza e pulizia. Al palato è elegante e sofisticato, con le note di pasticceria e delicati sentori di vaniglia.
Princes Brut Rosé
100% Pinot Nero
“Il Vino dei Principi, il Principe dei Vini”. Nel calice si presenta di un elegante color salmone. Il naso è piacevolmente accarezzato dagli aromi di ribes nero e di fragola. In bocca è verticale e minerale, si ritrovano le note di fragola, di agrumi e di frutti rossi.
Princes Blanc de Noirs
100% Pinot Nero
Il colore è giallo paglierino brillante. Al olfatto è molto fresco e aromatico, con le note di frutti rossi. In bocca è rotondo e leggermente sapido, con le nuance di ribes e di susina.
Per passare alla degustazione delle vecchie annate, Alessandro ha voluto sottolineare che bisogna distinguere una vecchia annata con sboccatura recente da una con sboccatura più lontana nel tempo. Se nel primo caso il servizio riguarda la scelta del calice, il modo di versare e l’ossigenazione, nel secondo, anche l’apertura e l’eventuale ossidazione sono oggetto di un’attenzione più profonda. Ancora più accuratezza servirà per conservare correttamente le bottiglie di vecchie annate, per il rispetto di vino, ma anche di chi ha dedicato i suoi sforzi e la sua passione per produrre quel prezioso nettare, attendendo molti anni.
Tutte le Cuvée Louis XV sono composte da Gran Cru di grandi annate, e non si subiscono la fermentazione malolattica. il Louis XV 2008 (sboccatura 2018, Chardonnay 50%, Pinot Nero 50%) si presenta color giallo paglierino con riflessi dorati. Il naso è ampio, speziato, fresco e minerale. In bocca arrivano gli aromi fini e intensi di mandorle e di agrumi, di scorze candite, con un piacevole finale salino. Il Rosé Extra Brut 2002 (sboccatura 2012, Pinot Nero 50%, Chardonnay 50%) è di un ramato carico, quasi arancione, dal perlage sottile e incantevole. Il naso, nobile ed elegante, regala le note di frutti rossi e di aromi esotici. Il palato, invece, è più sofisticato, ma sorprende con i sentori di miele e di vaniglia. Dedicandosi ai due Blanc de Blancs, con Chardonnay in purezza (2002 con sboccatura 2019 e 2000 con sboccatura 2008) si rimane affascinati dal giallo paglierino brillante nel calice del primo, che al naso incanta con delicate note di miele e al palato risulta ampio e burroso con sentori di vaniglia e ricordi di legno esotico; il 2000 è un bel color giallo dorato, all’olfatto arrivano gli aromi di pera, di pesca, e di crosta di pane. Il sorso è fresco, la bocca è inondata dai delicati sentori di agrumi e di albicocca.
Il Vintage 1996 (sboccatura 2006, Pinot Nero 60%, Meunier 20%, Chardonnay 20%) è la storia di una annata eccezionale come afferma la Maison. Si presenta nel calice di un color giallo dorato carico, affascinante. Il naso è straordinariamente fresco, fa pensare all’albicocca, all’uva spina, a qualche nota di un vino passito. Il palato conferma la ricchezza e l’ampiezza del naso con un grande equilibrio in bocca. Chiude questo splendido viaggio nel tempo il Blanc de Noirs 1990 (sboccatura 1998, Pinot Nero 100%). Nella collezione della Maison ne rimangono solo 100 bottiglie. Questo vino di 30 anni si presenta di un giallo dorato molto carico, quasi arancio. Il perlage è evanescente, ma si intuisce. Si viene subito conquistati dal naso intrigante, seducente, ma fresco e minerale. Stupisce ancora di più la bocca, avvolgente, accattivante e stuzzicante, con un finale di pasticceria.
Undici grandi etichette, tra cui le 6 vecchie annate, per una degustazione lunga e appassionante, piena di piacevoli scoperte, insomma, è stato un evento perfetto. Ma c’è una buona notizia per gli appassionati delle bollicine di tutta Italia: Première Italia organizza una Giornata Nazionale delle Bollicine che durerà eccezionalmente due giorni, 18 e 19 ottobre, e si svolgerà nella Tenuta Santa Maria Bertani (Verona). E tra le 100 bollicine presenti non mancherà la Maison de Venoge.